quali sono fringe benefit decreto lavoro aumenti
Cosa cambia per i fringe benefit dopo l’approvazione ufficiale del nuovo decreto lavoro, chi interessano e quali sono: chiarimenti
Quali sono i fringe benefit inclusi nel decreto lavoro Maggio e a chi e di quanto possono far aumentare stipendio 2023? Il decreto Lavoro ufficiale approvato dal Consiglio dei Ministri il primo maggio contiene diverse misure per lavoratori e datori di lavoro, dal nuovo taglio del cuneo fiscale, aumentato di 4 punti percentuali, che contribuirà ad aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti, a nuovo reddito di cittadinanza dal 2024, a nuove norme per i contratti a termine, a nuovi bonus assunzioni nonché novità welfare.
Oggi il tetto è fissato a 258,23 euro perché la legge di bilancio 2023 non ha confermato le misure precedenti. Nel 2022 il limite esentasse per i fringe benefit era fissata a 600 euro, poi aumentata dal Dl aiuti quater del 18 novembre a 3mila euro.
La novità dell’aumento della soglia esentasse fino a 3mila euro dei fringe benefit riguarda i lavoratori dipendenti e i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori, tirocinanti.
Precisiamo che sempre in tema di welfare, il governo Meloni ha istituito con il nuovo Decreto Lavoro un fondo da 60 milioni per sostenere le famiglie e spingere la conciliazione vita-lavoro e potenziare i centri estivi, i servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che organizzano attività per minori.
I fringe benefit inclusi nel Decreto Lavoro ufficiale approvato con soglia esentasse entro i 3mila euro riguardano buoni pasto, buoni carburante cellulari aziendali, computer aziendali, auto aziendali, borse di studio, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali, valore imponibile dei prestiti aziendali.
Rientrano tra i fringe benefit che sono esentasse fino a 3mila euro anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.