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Rinnovo contratto Enti locali 2022-2024: le nuove tabelle retributive aggiornate. Calcolo, esempi e quando saranno applicate

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rinnovo contratto Enti locali 2022 2024

Da quando saranno ufficialmente in vigore i nuovi aumenti di stipendi decisi dal nuovo Ccnl Enti Locali 2022-2024 con il rinnovo ufficiale del contratto: le tempistiche annunciate

Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto degli Enti Locali, relativo al triennio 2022-2024, rappresenta una tappa significativa per più di 400.000 persone impiegate presso Comuni, Province e Città metropolitane sul territorio italiano. Il rinnovo contrattuale delle Funzioni Locali era atteso, sia per la necessità di adeguamenti retributivi che per l’introduzione di misure innovative già implementate in altri comparti della pubblica amministrazione.

Le principali tappe dell’iter sono state le seguenti:

  • Presentazione della prima bozza ARAN con innovazioni normative e inserimento delle richieste di parte sindacale.
  • Discussione sulle risorse economiche disponibili e richiesta di fondi aggiuntivi da parte delle sigle sindacali, soprattutto Cgil e Uil.
  • Apertura a nuovi interventi su lavoro agile, settimana corta, progressioni orizzontali e verticali.
  • Definizione delle nuove tabelle retributive e inserimento nel tabellare di parte dell’indennità di comparto, con l’obiettivo di rafforzare la base pensionabile delle nuove retribuzioni.
  • Lungo stallo tra settembre e ottobre dovuto alla mancata convergenza sulle cifre definitive e ai rilievi di alcune rappresentanze su perequazioni e disparità territoriali.
  • Chiusura della fase negoziale in seguito a pressioni sugli organi politici competenti e inserimento degli ultimi emendamenti in materia di tutele e welfare.
  • Firma definitiva presso ARAN, successiva validazione della Corte dei Conti e pubblicazione delle tabelle aggiornate con decorrenza economica post-firma.

Le nuove tabelle retributive: cosa cambia per i dipendenti degli enti locali

L’introduzione delle nuove tabelle retributive segna una svolta rispetto ai precedenti rinnovi. La novità principale consiste nell’inserimento strutturale, all’interno dello stipendio tabellare, di una porzione consistente della cosiddetta "indennità di comparto", già esistente ma non valorizzata ai fini pensionistici. Questo meccanismo comporta che il nuovo valore tabellare abbia effetto sia sull’immediato aumento in busta paga che sulla futura liquidazione.

Le modifiche legate agli aumenti degli stipendi decise nel nuovo Ccnl Enti Locali sono le seguenti:

  • Aumento medio dei tabellari compreso tra 105 e 150 euro mensili lordi, a seconda della categoria di appartenenza (A, B, C, D e posizioni organizzative).
  • Rivalutazione degli scatti legati all’anzianità di servizio, che influiscono sulle progressioni economiche orizzontali.
  • Incremento effettivo della parte fissa dello stipendio con benefici sulla contribuzione previdenziale e sul trattamento di fine rapporto.
  • Allineamento graduale ai livelli retributivi già acquisiti da altri comparti, come sanità e funzioni centrali, riducendo il gap che penalizzava storicamente il settore locale.
La tabella seguente mostra una simulazione indicativa degli importi mensili lordi rispetto ai principali profili:
Categoria Importo precedente Aumento mensile Nuovo tabellare
A 1.250 € +105 € 1.355 €
B 1.340 € +112 € 1.452 €
C 1.480 € +127 € 1.607 €
D 1.700 € +145 € 1.845 €
Posiz. organizzative 2.300 € +156 € 2.456 €

Le cifre riportate sono indicative, in attesa delle tabelle ufficiali. È importante notare che l’incremento reale potrà variare in funzione dell’anzianità di servizio e delle specifiche indennità accessorie già percepite dal singolo lavoratore.

Da quando saranno applicate le nuove retribuzioni: decorrenza e tempi di pagamento

La decorrenza degli aumenti e l’effettivo pagamento degli importi aggiornati sono attesi per i primi mesi del 2026, tra gennaio e febbraio, insieme al pagamento degli arretrati maturati.

In particolare, la tempistica prevede:

  • Pagamenti degli incrementi stipendiali: entro 2-3 stipendi dalla firma definitiva della parte datoriale e sindacale;
  • Arretrati relativi al periodo 2022-2024: pagamento con unica soluzione, generalmente entro il medesimo mese dell’entrata in vigore degli aumenti;
  • Eventuali aggiustamenti nel salario accessorio o nell’erogazione di premi di risultato: nei mesi successivi, in base alle decisioni delle singole amministrazioni.

Esempi di calcolo degli aumenti in busta paga: simulazioni pratiche e arretrati

Per offrire chiarezza sugli effetti pratici degli aumenti, si riportano alcune simulazioni, utili per comprendere l’impatto sui cedolini mensili e sui relativi arretrati.
  • Un dipendente categoria C, con uno stipendio tabellare lordo di 1.480 euro, dopo il rinnovo percepirà circa 1.607 euro lordi (variazione di +127 euro al mese).
  • Se la decorrenza degli aumenti parte da gennaio 2022 e il pagamento effettivo avviene a dicembre 2025, l’arretrato sarà pari alla somma degli aumenti moltiplicati per il numero di mesi tra la data iniziale e quella di effettiva applicazione (in questo caso circa 47 mesi).
Esempio pratico sulla categoria C:
  • Aumento mensile lordo: 127 euro
  • Mesi di arretrato (gen 2022 – nov 2025): 46 mesi
  • Totale arretrati: 127 € x 46 = 5.842 € lordi
Considerando le ritenute fiscali, l’importo netto sarà inferiore di circa il 25-27%. Similmente, per la categoria D, l’aumento complessivo e gli arretrati, calcolati su 145 euro per 46 mensilità, restituiscono un dato lordo intorno a 6.670 euro. In casi particolari (progressioni o indennità aggiuntive), gli importi potranno essere ulteriormente maggiorati.

Altre novità del CCNL: lavoro agile, progressioni di carriera e tutele aggiuntive

Il nuovo contratto per gli Enti Locali introduce numerose misure innovative che rispondono alle evoluzioni del mondo del lavoro e alle esigenze di conciliazione vita-lavoro:

  • Lavoro agile regolamentato: il ricorso allo smart working viene ampliato e disciplinato a livello contrattuale, con il riconoscimento del buono pasto anche nelle giornate di lavoro da remoto. È inoltre prevista la possibilità di sperimentare la settimana corta su base volontaria, in linea con altre esperienze già attuate nel settore pubblico.
  • Progressioni di carriera più flessibili: vengono prorogate per un anno ulteriori deroghe al possesso dei titoli di studio per consentire a una platea più ampia di accedere alle progressioni orizzontali e verticali.
  • Maggiori tutele per i lavoratori fragili e con esigenze familiari particolari (ad esempio, caregiver, genitori con figli disabili o in condizioni delicate): il lavoro agile acquisisce valore di strumento di inclusione e supporto.
  • Permessi e congedi migliorati: innalzamento da 18 a 20 ore dei permessi retribuiti per visite mediche per il personale over 60 e ampliamento dell’esclusione dal conteggio del comporto in caso di patologie gravi.
  • Rafforzamento di welfare e age management: formazione e supporto per i lavoratori più anziani, promozione di percorsi di crescita professionale per le nuove generazioni, e attenzione al benessere organizzativo.


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