Aumento stipendi in arrivo grazie a tre decisioni o anche una sola. Ecco quali

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi in arrivo grazie a tre

Sono tre le misure che potrebbero rilanciare gli stipendi dei lavoratori: l'aumento del salario minimo, la riduzione del cuneo fiscale e a flat tax anche per i dipendenti.

Sono i numeri a dimostrare che gli stipendi in Italia 2019 sono tra i più bassi in Europa. E tra le ragioni, oltre a un'economia che non riesce ancora a decollare, c'è l'elevato carico di tasse sul lavoro per imprenditori e società. Sono tre le misure che, intervenendo da angolazioni differenti, potrebbero rilanciare il mercato dell'occupazione e gli stipendi dei lavoratori: l'aumento del salario minimo, la riduzione del cuneo fiscale e a flat tax anche per i lavoratori dipendenti.

Aumento salario minimo

C'è anche la questione dell'aumento del salario minimo che sta facendo discutere gli esponenti del governo. Perché se tutti sono d'accordo sull'opportunità i una rivisitazione verso l'alto con auspicabili conseguenze per tutti gli stipendi, dall'altra c'è la Lega timorosa sui modi di applicazione. Da qui il rilancio del Movimento 5 Stelle: salario minimo a 9 euro lordi insieme al taglio delle tasse sul lavoro. Secondo i dati di Istat e Inps finirebbero per essere coinvolti quasi 3 milioni di lavoratori.

Taglio tasse sul lavoro

Sono in tanti a ritenere che siano proprio le eccessive tasse sul lavoro a rappresentare uno dei motivi primarie che frena le assunzioni. Le ultime dichiarazioni pubbliche degli esponenti del governo vanno in una sola direzione: taglia le imposte a carico delle imprese per favorire il rilancio dell'occupazione e assicurare stipendi più alti a chi ha già un lavoro. La cifra risparmiata dalle imprese con la riduzione del cosiddetto cuneo fiscale potrebbe quindi essere dirottata per rilanciare gli investimenti in Italia favorendo un circuito virtuoso.

Ma si tratta naturalmente di scoprire quale sia la strada realmente percorribile al di là della rimodulazione dell'Ires alle imprese, piccole, medie e grandi, che invece di dividersi gli utili decidono di reinvestirli.

Flat tax anche per i lavoratori dipendenti

Una delle ipotesi che sta guadagnando sempre più spazio è l'introduzione della flat tax anche per i lavoratori dipendenti. In attesa di conoscere la configurazione definitiva della cosiddetta tassa piatta su cui è la Lega che sta spingendo con maggiore convinzione, sembra la soluzione più conveniente. In buona sostanza si tratta di individuare il tetto di reddito annuo massimo entro cui il contribuente è soggetta all'imposta unica al 15%. Verrebbe quindi a essere riformulato l'attuale sistema Irpef a scaglioni di reddito.

Sulla base delle indiscrezioni che circolano, tra le opzioni sul tavolo del ragionamenti c'è l'individuazione della soglia di 50.000 euro per essere soggetti al regime della flat tax, ma la cifra sarebbe comprensiva di tutti i redditi familiari. In realtà, se c'è un aspetto che può far pendere l'ago da una parte all'altra della bilancia della convenienza è il mantenimento o la riforma delle detrazioni che dovrebbe accompagnare la flat tax. A oggi la tassa piatta è applicata ai lavoratori autonomi e professionisti con redditi annuali fino a 65.000 euro.

l prossimo anno entra in vigore la flat tax al 20% per redditi tra 65.001 e 100.000 euro.