Importanti modifiche già in arrivo per nuova legge su smart working pur appena approvata

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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A pochi giorni dall'entrata in vigore delle nuove norme sullo smart working entrano in vigore nuove disposizioni che coinvolgono alcune categorie ben precise. Ecco quali sono.

La caratteristica principale dello smart working è la sua estrema flessibilità, in particolare per quanto riguarda orari e luoghi di lavoro. Ma si tratta di un argomento che ha necessariamente bisogno di regolamentazione così da coniugare l'esigenza di mantenere elevata la produttività e le richieste del dipendente di una maggiore flessibilità.

Il tempo della pandemia sta lentamente scivolando alle spalle con le misure di emergenza che il governo è stato chiamato ad applicare. L'esecutivo ha quindi messo in piedi un altro piano con cui ha prorogato i provvedimenti legati alla regolamentazione dello smart working, per poi arrivare a oggi con ulteriori aggiustamenti. Facciamo allora il punto della situazione per vedere più da vicino cosa è oggi cambiato:

  • Nuova legge su smart working, quali sono le nuove modifiche
  • Smart working in Italia sempre più necessario

Nuova legge su smart working, quali sono le nuove modifiche

L'obiettivo è prorogare fino alla fine dell'anno la modalità di lavoro agile per i lavoratori fragili e per i genitori con figli con meno di 14 anni. Si tratta di due categorie di lavoratori la cui normativa favorevole che riconosceva una sorta di obbligo è di fatto scaduta.

Resta la comunicazione semplificata degli accordi di lavoro agile al ministero del Lavoro. L'accordo individuale resta indispensabile anche nel caso di accordo aziendale, ma senza che sia caricato sul portale del ministero del Lavoro. Basta comunicazione al ministero stesso dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile.

Si tratta di un passaggio tutt'altro che scontato e tutt'altro che lineare, come dimostrato dalla difficoltà a inserire questa modifica delle regole dello smart working nella prima stesura del provvedimento. La Ragioneria generale dello Stato aveva infatti acceso il semaforo rosso per via dei costi elevati, in particolare per il settore pubblico.

Come spiegato da Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’università la Sapienza di Roma, se l'emendamento allo studio di Andrea Orlando sarà presentato e poi approvato, la situazione cambierà così: per lavoratori fragili e genitori con figli sotto i 14 anni viene riconosciuto, come in passato in virtù delle proroghe dell'articolo 90 del Dl 34 del 2020, un diritto allo smart working, che potrà essere esercitato in tutte le realtà aziendali, incluse quelle che non prevedono smart working, sempre che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.

Smart working in Italia sempre più necessario

Il percorso dello smart working in Italia è stato già tracciato ed è difficile tornare indietro anche per via dei benefici tangibili che ne sono derivati. I dipendenti lavorano da casa o in località selezionate. I locali dell'azienda possono quindi essere ridotti o riutilizzati per altri scopi. Questa caratteristica ha anche un impatto ecologico positivo, se non altro dal punto di vista del risparmio legato ai trasporti.

Lo smart working, poi, rende superfluo qualsiasi limite geografico, apre molte possibilità e opportunità in termini di reclutamento. Le posizioni aperte allo smart working possono reperire applicazioni a livello nazionale o anche internazionale.

Lo smart working porta anche una maggiore soddisfazione per i dipendenti, sempre grazie alla flessibilità che consente. Infine, tutti questi vantaggi - impatto ambientale positivo, migliore benessere sul lavoro - hanno un impatto significativo sul brand aziendale.