Smart working, nuove norme nel Milleproroghe non sono nulla rispetto a importanti modifiche in arrivo

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come cambia ancora lo smart working per lavoratori pubblici e privati con Milleproroghe e ulteriori novità in arrivo nel 2023

Quali sono le nuove norme nel Milleproroghe e le importanti modifiche in arrivo per lo smart working? Cambiano le regole sullo smart working tra nuovo decreti Milleproroghe in arrivo e ulteriori novità su cui starebbe lavorando il governo Meloni. Vediamo allora quali sono novità al via e che si preparano ad arrivare per lo smart working.

  • Modifiche smart working con nuovo decreto Milleproroghe  
  • Ulteriori importanti modifiche ancora in arrivo per lo smart working 

Modifiche smart working con nuovo decreto Milleproroghe 

Conclusa l’emergenza Covid, dal primo gennaio 2023 il ricorso allo smart working deve essere preceduto e regolamentato da un apposito accordo scritto tra azienda e lavoratore, tornando dunque ad essere subordinato al consenso del lavoratore, che accetta di alternare lo svolgimento della propria prestazione lavorativa tra luogo di lavoro e altra postazione.

In particolare, l’adesione allo smart working deve avvenire su base volontaria e l’eventuale rifiuto del lavoratore non può rappresentare motivo di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo.

L’accordo scritto per lo svolgimento dello smart working deve riportare nel dettaglio:

  • l’alternanza tra periodi di lavoro all’interno o all’esterno dei locali aziendali;
  • tempi di risposo del lavoratore;
  • le forme di esercizio del potere direttivo e di controllo da parte del datore di lavoro;
  • strumenti utilizzati dal lavoratore per assicurare la sua disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro;
  • diritto all’apprendimento:
  • condotte sanzionabili a livello disciplinare;
  • forme e modalità di esercizio dei diritti sindacali.
Stando a quanto stabilito, dopo la stipula dell’accordo ed entro 5 giorni successivi dall’inizio della prestazione in modalità agile, il datore di lavoro deve inviare un’apposita comunicazione telematica al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali.

Stando a quanto riportano le ultime notizie, cambiano le norme per lo smart working per lavoratori dipendenti pubblici e privati, creando disparità di trattamento.

Se, infatti, per lavoratori privati, la possibilità di lavoro in smart working vale dal 28 febbraio prossimo, data di entrata in vigore della legge di conversione del Milleproroghe, e fino al prossimo 30 giugno, spettando sia ai lavoratori fragili sia ai lavoratori con figli fino a 14 anni, per i lavoratori dipendenti pubblici, invece, lo smart working varrà solo per lavoratori fragili mentre i lavoratori con figli di età fino ai 14 anni non potranno più lavorare in smart working. 

Ulteriori importanti modifiche ancora in arrivo per lo smart working 

Al di là delle proroghe per lo smart working previste dal Decreto Milleproroghe, si preparano ad arrivare ulteriori modifiche per lo smart working che potrebbero essere inserite nella prossima riforma del lavoro. 

Stando a quanto annunciato dalla ministra del Lavoro Calderone, con la prossima riforma del lavoro si potrebbe introdurre la possibilità di lavorare in smartworking se le condizioni aziendali o di enti lo permettessero e secondo regole specifiche. 

La stessa ministra ha parlato di una riforma del lavoro agile ritenendo l’attuale legislazione non più in linea con i tempi, con l’obiettivo di definire un modello ibrido che possa diventare uno strumento di lavoro continuo e costante per tutte le aziende pubbliche e private.