Quali sono i casi in cui conviene andare in pensione con il calcolo contributivo misto dell’importo finale: i chiarimenti
A chi conviene andare in pensione con il sistema contributivo misto? I lavoratori ricevono un importo di pensione diverso a seconda della propria carriera lavorativa e di quando hanno iniziato a lavorare.
In Italia, la pensione si può, infatti, calcolare con il sistema retributivo, o misto o contributivo pure. A definire lo spartiacque tra scelta di un metodo o un altro è la data del 31 dicembre 1995. Vediamo perché e a chi conviene uscire con il contributivo misto.
Questi lavoratori calcolano, infatti, la pensione con il metodo retributivo fino al 31 dicembre 1995 e con il metodo contributivo dal primo gennaio 1996, quindi con una combinazione di uno e dell’altro sistema.
Il retributivo per il calcolo della pensione si basa sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di carriera lavorativa, vale a dire sugli stipendi più alti, mentre il sistema contributivo si basa esclusivamente sui contributi effettivamente versati nel corso della propria carriera professionale.
Il sistema contributivo misto si differenzia dal contributivo pure, dunque, perché deriva dalla combinazione tra retributivo e contributivo e non si basa solo ed esclusivamente sul totale dei contributi maturati e conviene solo a coloro che prima del 1996 hanno accumulato molti anni di contributi.
Non basta aver, infatti, iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995 e basta ma bisogna aver iniziato a lavorare molto prima, con un’anzianità contributiva maturata almeno di 10-15 anni, meglio ancora sarebbe se risultassero anche più anni.
Il motivo per cui ad alcuni pensionati conviene andare in pensione con il sistema contributivo misto è la possibilità di calcolare parte della pensione finale con il sistema retributivo, che è decisamente vantaggioso ai fini del trattamento finale, considerando gli ultimi stipendi di fine carriera, che sono generalmente i più alti.
Ciò significa che a parità di anni contributivi accumulati, chi calcola la pensione con sistema misto può avere un assegno finale mensile più alto rispetto a chi calcola la pensione finale con sistema unicamente contributivo.
Per esempio, considerando il caso di un lavoratore che ha accumulato 38 anni di contributi, può calcolare la pensione con il sistema misto, con due quote:
Se un lavoratore ha una retribuzione annua costante nel tempo che mediamente è di 25mila euro annui e gli anni di contributi versati prima del 1996 sono 15 e 23 quelli successivi, la prima parte di pensione retributiva per i 15 anni di lavoro precedenti il 1996 risulta di 7.500 euro esatti, mentre la seconda parte contributiva della pensione è 8.250 euro.
Utilizzando il calcolo misto, questo pensionato avrebbe una pensione annua lorda di 18.078 euro di pensione annua lorda, per 1.391 euro al mese (per 13 mensilità).
Se poi lo stesso lavoratore avesse una carriera pari a 23 anni nel retributivo e di 15 anni nel contributivo, la pensione finale sarebbe più alta, di 18.600 euro annui, per circa 1.430 euro al mese.