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Aeroporto di Fiumicino: novità e miglioramenti attesi nel 2026 dopo record di passeggeri a Roma quest'anno

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Il 2026 sarà un anno chiave per l'aeroporto di Fiumicino, dopo un 2025 da record tra crescita passeggeri, nuovi collegamenti, servizi d'eccellenza, investimenti e importanti ricadute su scala nazionale.

L’anno che si sta concludendo segna uno spartiacque per lo scalo romano, che ha visto superare per la prima volta nella propria storia la soglia simbolica dei 50 milioni di viaggiatori transitati in un solo anno. Tale risultato pone lo scalo Leonardo da Vinci tra i principali hub mondiali e rappresenta il punto di partenza di una nuova fase per la connettività globale dell’Italia.
Proprio l’inserimento nella classifica delle dieci aerostazioni più connesse secondo Cirium rafforza il valore strategico dello scalo in una fase internazionale caratterizzata da una forte ripresa degli spostamenti aerei e dal rafforzamento dei flussi intercontinentali. Un nuovo scenario, quindi, nel quale la centralità della rete di collegamenti e la qualità dei servizi vanno di pari passo con la capacità di innovare e di crescere.

La crescita record: analisi dei dati di traffico 2025

Nel biennio appena trascorso, il Leonardo da Vinci ha fatto registrare un’accelerazione senza precedenti in termini di volumi movimentati e qualità dell’offerta.
Nel 2024 l’aeroporto aveva già fatto segnare 49,2 milioni di presenze, trainato dalla ripresa della mobilità tra Europa e resto del mondo e dal consolidamento di rotte chiave su scala internazionale.
Il vero salto, però, è avvenuto nel 2025, con un aumento superiore al 4% rispetto all’anno precedente e oltre 51 milioni di viaggiatori attesi a fine periodo. Tra le cause di questa accelerazione spicca la spinta dell'internazionalizzazione: il traffico europeo ha inciso per circa il 54% del totale, mentre le rotte a lungo raggio hanno interessato il 21% del movimento complessivo — risultato che testimonia il potenziamento delle direttrici transatlantiche e asiatiche. Il traffico domestico ha registrato il 21% del totale, mentre il restante 4% è attribuibile alle rotte di corto raggio extra-europee.
Una tabella per dettagliare il traffico 2025:

Area geografica % traffico totale
Europa 54%
Lungo raggio 21%
Italia (domestico) 21%
Corto raggio extra-europeo 4%

La stagione estiva 2025 ha rappresentato un ulteriore picco storico: nei mesi di giugno-agosto sono transitati oltre 15 milioni di viaggiatori, con un incremento dell’1,5% rispetto al 2024 e del 14,5% rispetto al 2019. La settimana record, fra l’11 e il 17 agosto, ha toccato quota 1,2 milioni di transiti, mentre nella sola giornata del 14 luglio sono stati superati i 182 mila passeggeri.

L’aumento dei flussi è stato favorito dalla diversificazione dell’offerta e dall’arrivo di nuovi vettori — sei soltanto nel 2025 — e dalla presenza di oltre 100 compagnie attive che hanno consentito di raggiungere 240 destinazioni in 80 Paesi. L’analisi mostra come il "fattore Roma" e la capacità di attrazione su mercati leisure e business siano diventati elementi differenzianti rispetto ad altri grandi aeroporti europei, con percentuali di crescita doppie rispetto a Madrid e Barcellona.

I driver della crescita: nuove rotte, compagnie e mercati strategici

L’espansione dei volumi nello scalo romano si lega a precise scelte di sviluppo della rete, sia sul fronte delle rotte che in termini di ampliamento delle collaborazioni internazionali.
Nella stagione 2025, più di 30 nuove rotte sono state inaugurate — tra queste spiccano le connessioni con destinazioni strategiche in Nord America e Asia. Il rafforzamento dell’offerta verso Stati Uniti e Canada ha confermato la leadership transatlantica dello scalo, con 4,7 milioni di passeggeri e fino a 40 partenze giornaliere tra estate e autunno.

  • Crescita delle rotte long-haul: in particolare nuove destinazioni come Denver e Minneapolis operate da Delta e United Airlines, Miami e Los Angeles con American Airlines e Norse Atlantic, il ritorno del collegamento con Hong Kong (Cathay Pacific), il progressivo aumento delle frequenze verso Dubai (Emirates) e il nuovo volo per Mauritius (ITA Airways).
  • Incremento della capacità: l’impiego di aeromobili di maggiore capienza da parte delle compagnie insieme a un consistente aumento delle frequenze settimanali.
  • Nuovi mercati in espansione: Asia orientale (+16%), medio oriente, ma anche Sud America e Africa con l’entrata di nuovi vettori come Bangladesh Biman Airlines, T’Way Air e Uzbekistan Airlines.
  • Consolidamento nel corto e medio raggio: progetti di sviluppo e nuove rotte Europee grazie ai vettori Wizz Air ed easyJet.
  • Partnership industriali: l’ingresso di Lufthansa nel capitale di ITA Airways, con effetti attesi sulla crescita dell’hub romano come punto di riferimento per il Sud Europa e snodo competitivo nello scenario continentale.
L’insieme di questi driver ha innescato una competizione virtuosa nel quadro aeroportuale europeo, rafforzando il ruolo di Roma come snodo strategico, sostenuto anche dalla particolare attrattività turistica e dallo status di "porta di accesso" per viaggiatori intercontinentali diretti in Italia e nel Mediterraneo.

L’eccellenza di Fiumicino: riconoscimenti, qualità dei servizi e ruolo europeo

Il contesto di crescita è stato accompagnato da conferme a livello internazionale, sia in termini di qualità che di reputazione dei servizi offerti.
Per l’ottava volta consecutiva, il Leonardo da Vinci è stato insignito del titolo di “miglior scalo d’Europa” nella categoria oltre 40 milioni di passeggeri dall’Airport Council International, grazie agli standard elevati su sicurezza, attenzione al cliente, efficienza dei processi e pulizia.
Skytrax lo ha inoltre certificato come uno dei dodici aeroporti a 5 stelle al mondo per qualità, mentre l’International Airport Summit di Berlino lo ha proclamato "Airport of the Year 2025". Risultati che danno evidenza alla strategia di investimento sulla customer experience e sul valore aggiunto della cultura italiana, espressa anche nell’architettura e nella proposta artistica dello scalo.

Il posizionamento di eccellenza nell’area Euro-mediterranea si traduce, anche grazie a livelli record di gradimento dei viaggiatori — indice ASQ/ACI di 4,61 su 5 — in una capacità di essere piattaforma competitiva per il traffico internazionale, dotata di strutture dedicate sia al traffico business sia al turismo di massa. Le azioni di coinvolgimento dei passeggeri, tra cui la recente campagna celebrativa promossa da Aeroporti di Roma, hanno inoltre contribuito a rafforzare l’identità dello scalo sia dal punto di vista della reputazione che della loyalty del viaggiatore.

Le novità attese nel 2026: investimenti, piani di sviluppo e ampliamenti strutturali

Il nuovo scenario impone una pianificazione di lungo periodo, che guarda a investimenti sostenibili e capacità di adattarsi ai cambiamenti del settore aereo.
L’ultimo piano industriale presentato da Aeroporti di Roma prevede oltre 9 miliardi di euro per i prossimi anni, di cui 5 completamente autofinanziati. Gli investimenti interesseranno:

  • Terminal e moli di imbarco: ampliamento delle aree passeggeri per ottimizzare sia i flussi business sia quelli leisure, con terminal più grandi e servizi ad alta tecnologia.
  • Piste e infrastrutture di volo: potenziamento delle piste per gestire un maggiore traffico, miglioramento dell’operatività e della sicurezza anche in condizioni di elevato utilizzo.
  • Parcheggi e aree tecniche: aumento della capacità dei parcheggi aeromobili e delle infrastrutture di supporto a terra.
  • Interventi di sostenibilità ambientale: efficientamento energetico e sviluppo di nuove tecnologie green per la riduzione dell’impatto ambientale.
Rispetto al quadro normativo, la strategia di sviluppo è in linea con le direttive EU Regolamento 139/2014 sulla sicurezza aeroportuale e con il Piano nazionale per la mobilità sostenibile.
L’obiettivo dichiarato è garantire la capacità e la competitività dello scalo contro hub globali come Istanbul e Dubai, sostenendo il maggior traffico intercontinentale grazie a nuove aree di imbarco e agli investimenti nella digitalizzazione dei processi aeroportuali.

La tabella seguente riepiloga alcuni dei punti chiave del piano previsto per il 2026:

Area di investimento Finalità
Ampliamento terminal Miglioramento capacità passeggeri
Nuove piste Aumento voli e sicurezza
Sostenibilità Riduzione emissioni, green airports
Potenziamento parcheggi Gestione flussi peak

Il 2026 sarà quindi anno di transizione: lo scalo lavorerà su nuove infrastrutture per sostenere i futuri incrementi di traffico mantenendo elevata la qualità del servizio.

Impatto economico e sociale: occupazione e competitività del sistema Paese

L’aumento dei transiti internazionali e la crescita della capacità produttiva hanno riflessi evidenti non solo in ambito logistico, ma anche in termini di occupazione e sviluppo locale.
Il piano da 9 miliardi è indirizzato, infatti, a generare impatti positivi su:

  • Occupazione diretta e indiretta: la realizzazione delle nuove infrastrutture porterà a nuove assunzioni sia per quanto riguarda il personale operativo (addetti al check-in, sicurezza, servizi a terra), sia in relazione all’indotto (fornitori, costruzioni, servizi di ristorazione e shopping aeroportuale).
  • Competitività territoriale: connettività aerea avanzata e capacità di attrarre flussi turistici internazionali saranno fattori chiave nella promozione della Regione Lazio come polo di attrazione economico e culturale. Rilevante anche il supporto all’export nazionale e all’internazionalizzazione delle imprese.
  • Sviluppo sostenibile: l’inclusione di processi green ed efficienti contribuirà a migliorare la resilienza del territorio, facilitando una crescita che integra esigenze ambientali, tutela del patrimonio e innovazione tecnologica.
Il nuovo modello consolidato a Fiumicino rappresenta un benchmark a livello europeo e viene costantemente valutato da organismi nazionali e internazionali che ne attestano il valore in termini di impatti economici misurabili e di valore sociale restituito alle comunità di riferimento.


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