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Aiuti e agevolazioni per famiglie, natalità, figli e mamme lavoratici trapelati da Cdm su Manovra Finanziaria

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Da detrazioni legate al quoziente familiare al bonus mamme lavoratrici modificato, a bonus libri e bonus asilo nido ampliato: le misure per la natalità e le mamme lavoratrici annunciate nella prossima Manovra

Le misure per il sostegno ai nuclei familiari, la promozione della natalità e il supporto alle mamme lavoratrici saranno fondamentali nella prossima Manovra Finanziaria 2026. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha delineato nei più recenti Cdm obiettivi precisi: rafforzare il potere d’acquisto di chi ha figli, stimolare l’occupazione femminile, ridurre la pressione fiscale sul ceto medio e introdurre incentivi fiscali mirati. Tali interventi si inseriscono in una strategia per rispondere alle esigenze crescenti delle famiglie. 

Le nuove misure della Manovra 2026 per il sostegno alle famiglie

Con la Manovra 2026 il Governo punta ad allargare la sfera degli strumenti a favore delle famiglie, con risorse complessive che superano i 16 miliardi di euro, di cui una quota rilevante sarà destinata a misure sociali. Il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) anticipa misure come:

  • Bonus mamme lavoratrici: confermato e rafforzato con nuovi criteri di accesso e ampio rifinanziamento.
  • Riduzione della pressione fiscale sul ceto medio: taglio del secondo scaglione Irpef, con benefici crescenti per chi ha redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro.
  • Bonus bebè per ogni nuovo nato o adottato, con soglie di accesso più ampie rispetto al passato.
  • Bonus asilo nido esteso.
  • Servizi estesi per l’infanzia tramite fondi permanenti ai Comuni per potenziare l’offerta di asili nido e servizi socio-educativi.
  • Nuove modalità di calcolo ISEE per includere maggiormente il possesso della casa, facilitando l’accesso agli aiuti per i nuclei con patrimonio immobiliare ma basso reddito.

Bonus mamme lavoratrici: conferme, potenziamenti e novità

Dovrebbe innanzitutto essere modificato il bonus mamme lavoratrici. La misura attualmente prevede un contributo mensile di 40 euro per tutto il 2025, riconosciuto alle lavoratrici con almeno due figli, con pagamento in un’unica soluzione annuale; nel 2026 il Governo prevede di incrementare l’ammontare e modificare le modalità di erogazione del bonus.
  • Stanziamento complessivo: 480 milioni di euro (2025), con possibili incrementi nella nuova legge di bilancio.
  • Intenzione di estendere la platea: non solo dipendenti a tempo indeterminato, ma anche lavoratrici autonome e con contratto a termine.
  • Focus sulle mamme con tre o più figli: proroga degli incentivi fino al 2026, senza limiti di reddito.
Si discute anche dell’introduzione di una maxi-detrazione fiscale che, parametrata al numero dei figli, potrebbe affiancarsi o sostituire il bonus in denaro, offrendo benefici anche più consistenti. Il confronto tecnico e politico è ancora aperto, ma la direzione è chiaramente volta a rafforzare l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro.

I requisiti per l’accesso al bonus mamme sono i seguenti:

  • Essere lavoratrici madri di almeno due figli, con figlio minore di dieci anni;
  • Avere un contratto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato), collaborazione autonoma o esercizio di professione indipendente;
  • Percepire un reddito annuo inferiore a 40.000 euro;
  • Per mamme con tre o più figli, accesso garantito fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo e senza limite di reddito per alcune categorie;
  • Beneficio di 40 euro al mese per ogni mese lavorato (fino a un massimo di 480 euro l’anno), erogato in unica soluzione a dicembre dall’INPS, esente da prelievi fiscali e contributivi e non rilevante ai fini ISEE.

Le ipotesi di maxi-detrazione e gli scenari futuri

Tra le ipotesi in discussione per il 2026 si segnala la possibile introduzione di una super-detrazione riservata alle madri lavoratrici. Tale meccanismo, ancora in fase di studio, prevederebbe una detrazione base di 2.500 euro per il primo figlio, fino a raggiungere 20.000 euro per chi ha quattro figli, secondo un sistema di scaglioni progressivi. L’obiettivo è premiare in modo diretto la presenza di figli e favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, con ricadute positive su partecipazione e natalità.
  • Se la maxi-detrazione verrà introdotta, si configurerebbe come principale incentivo, sostituendo gradualmente il bonus monetario annuo, per elevare il beneficio economico e semplificare la fruizione.
  • Sono in corso valutazioni di sostenibilità, data la delicatezza dei conti pubblici e delle compatibilità con gli altri strumenti (come l’Assegno unico).
  • Per i profili con redditi molto bassi, l’agevolazione potrebbe essere “ceduta” all’altro genitore in caso d’incapienza, garantendo piena equità nel trattamento fiscale.

Aiuti alla natalità e incentivi per i figli: bonus bebè, asili nido e detrazioni fiscali

Nel pacchetto di misure della prossima Legge di Bilancio sono previsti diversi strumenti a favore delle famiglie con figli, tutti finalizzati a sostenere le nascite e le spese legate alla crescita dei minori:
  • Bonus bebè: contributo di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal gennaio 2025, per famiglie con ISEE entro i 40.000 euro annui.
  • Bonus asili nido: a partire dai nati 2024, nuclei con ISEE basso potranno ricevere fino a 3.600 euro annui, indipendentemente dal numero di figli già iscritti, con estensione della misura anche a micronidi e sezioni primavera.
  • Detrazioni fiscali per figli: le famiglie con più di due figli a carico potranno usufruire di detrazioni maggiorate, incluse specifiche agevolazioni per figli disabili.
Il Governo prosegue, inoltre, nel potenziamento dei diritti legati alla genitorialità e nella promozione della conciliazione tra impegni lavorativi e vita familiare. Sul piano dei congedi:
  • Ampliamento del congedo parentale: riconoscimento dell’80% della retribuzione fino a tre mesi complessivi, fruibili entro il sesto anno di vita del figlio.
  • Rafforzamento dei fondi ai Comuni per servizi socio-educativi e supporto ai minori: lo stanziamento di 60 milioni diventa strutturale, ampliando l’offerta di asili nido e servizi integrativi.
  • Estensione e ampliamento degli sgravi contributivi e fiscali per specifiche categorie di lavoratrici e lavoratori, con particolare attenzione alle donne e alle famiglie a rischio esclusione.
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