Le esigenze di cura personale e di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti sono sempre più sentite tra i lavoratori italiani. In risposta, il mondo del lavoro ha visto un’ampia evoluzione dei benefit aziendali, pensati per sostenere concretamente chi deve conciliare la propria attività lavorativa con le responsabilità familiari assistenziali. Tali benefit includono sia prestazioni rese direttamente dalle aziende sia misure agevolative previste dalla normativa vigente, con la possibilità di ottenere un rimborso detassato per le spese di assistenza.
Normativa di riferimento: Legge 104, Legge 106 e la detassazione dei benefit
L’attuale sistema di benefit per la cura personale e familiare trova la sua principale regolamentazione nella Legge 104/1992 (legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità), affiancata dalle più recenti Legge 106/2025 e riforme fiscali in materia di welfare aziendale.
La Legge 104 conferisce il diritto a permessi retribuiti e congedi straordinari per coloro che assistono familiari in situazione di disabilità grave. Dal 2026, grazie alla Legge 106, si ampliano le tutele con l’introduzione di ulteriori permessi retribuiti (fino a 10 ore annue aggiuntive) per lavoratori con patologie croniche, oncologiche o invalidità pari o superiore al 74% e i loro familiari.
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) disciplina la detassazione di diversi benefit e prevede che i rimborsi erogati dal datore di lavoro a copertura di spese per assistenza, tra cui quelle sostenute per badanti, strutture di cura (RSA, case di riposo), trasporti e servizi diurni per non autosufficienti, siano esclusi dalla formazione del reddito da lavoro entro determinati limiti annui.
Questo consente al lavoratore di ricevere un rimborso netto (non soggetto a imposizione fiscale) e all’azienda di beneficiare della piena deducibilità del costo. La recente stretta normativa impone che le spese siano tracciabili e sostenute per finalità specificamente riconosciute, aumentando l’affidabilità del sistema.
Quali familiari danno diritto ai benefit e detassazioni: criteri e limiti
I benefit e le detassazioni riconosciute per l’assistenza familiare riguardano principalmente i lavoratori che si occupano di familiari anziani o in condizioni di non autosufficienza. Secondo la normativa fiscale e previdenziale, i familiari interessati sono:
- Coniuge non separato e partner di unione civile;
- Figli naturali, adottivi o affidati (senza limiti di età in caso di disabilità);
- Genitori e, in loro mancanza, ascendenti e fratelli/sorelle;
- Altri parenti/affini entro il terzo grado in casi specifici, ad esempio se i genitori sono ultra 65enni o a loro volta invalidi.
La
certificazione dello stato di disabilità grave rappresenta il requisito centrale per accedere ai permessi retribuiti e ai rimborsi detassati. Non sono previsti limiti di età per figli in situazione di handicap e la detassazione si estende anche a familiari fiscalmente a carico. Va sottolineata la necessità che la condizione di non autosufficienza o invalidità sia riconosciuta dalle commissioni medico-legali competenti (INPS/ASL).
I limiti di parentela e i criteri di accesso sono oggetto di verifiche puntuali. La documentazione sanitaria aggiornata e la presentazione di idonea richiesta sono imprescindibili per poter godere delle misure di sostegno.
Servizi ammessi alla detassazione: assistenza domiciliare, badanti, RSA e case di cura
La detassazione dei benefit lavorativi comprende un’ampia gamma di servizi per l’assistenza familiare sostenuti direttamente o tramite rimborso. Rientrano tra i servizi ammissibili:
- Assistenza domiciliare prestata da personale qualificato (badanti, assistenti familiari, infermieri);
- Rette per RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), case di riposo e strutture specializzate;
- Spese per servizi diurni offerti da enti locali (centri diurni, servizi comunali diurno per non autosufficienti);
- Servizi integrativi quali consegna pasti a domicilio, trasporto protetto verso strutture sanitarie, interventi di supporto sociale e sanitario.
La normativa considera detraibili anche le spese relative alle attività di
riabilitazione e assistenza specifica, a patto che siano rese da personale con qualifica riconosciuta. L’agevolazione fiscale viene riconosciuta esclusivamente per prestazioni corrispondenti a un’effettiva esigenza di assistenza permanente o continuativa e documentate con idonei giustificativi di spesa (fattura o ricevuta).
Per quanto riguarda i rimborsi per i servizi diurni rivolti a chi assiste familiari non autosufficienti. Tali rimborsi coprono, entro il tetto massimo:
- Frequenza di centri diurni comunali o convenzionati;
- Servizi di trasporto protetto verso strutture sanitarie, centri di fisioterapia o attività ricreative specifiche;
- Servizi integrativi come la consegna pasti a domicilio, la fornitura di presidi sanitari e l’accompagnamento assistenziale.
L’erogazione può avvenire sia tramite rimborso a fronte di presentazione di ricevute/fatture che tramite voucher spendibili direttamente. L’azienda, attraverso il regolamento welfare, definisce le modalità di presentazione delle domande e i servizi ammessi, garantendo la massima trasparenza e la tutela delle esigenze lavorative e personali della persona assistita.
Precisiamo che la detassazione non si applica a servizi generici di intrattenimento, pulizia ordinaria o attività non ricollegabili direttamente alla condizione di non autosufficienza del familiare assistito.
Spese rimborsabili e plafond: importi massimi e condizioni di accesso
I lavoratori che ricorrono ai benefit aziendali per le cure familiari possono richiedere il rimborso di spese fino ai limiti annui fissati dalla legge, con l’esenzione dalla tassazione personale. Per il 2025, il tetto è pari a 1.000 euro per ogni dipendente (elevato a 2.000 euro in presenza di figli fiscalmente a carico), come stabilito dalla più recente Legge di Bilancio.
| Tipologia di spesa ammessa |
Plafond massimo annuo |
| Assistenza domiciliare qualificata |
Integrazione plafond generale (1000/2000€) |
| Rette RSA e case di cura |
Integrazione plafond generale (1000/2000€) |
| Servizi di trasporto, pasti, riabilitazione |
Inclusi nel tetto totale |
Le condizioni per accedere ai rimborsi includono:
- Presentazione di fatture/ricevute riferite al periodo d’imposta;
- Spese sostenute per familiari che rientrano nelle categorie ammesse e che siano fiscalmente a carico dove richiesto;
- Rispetto delle finalità di assistenza continuativa o specifica, come stabilito dal piano welfare o dal regolamento aziendale;
- Tracciabilità e incedibilità delle somme corrisposte (i benefit non possono essere convertiti in denaro, ma solo utilizzati per l’acquisto dei servizi previsti);
- Utilizzo tramite piattaforme welfare dedicate o moduli di rimborso presentati secondo policy aziendali.
In caso di superamento del tetto di esenzione, l’intero importo sarà assoggettato alla tassazione ordinaria.
Procedure e requisiti per accedere alle agevolazioni: come richiedere i benefit sul lavoro
Per ottenere le agevolazioni lavorative e fiscali legate all’assistenza familiare, il lavoratore deve seguire una precisa procedura composta da:
- Certificazione dello stato di disabilità o non autosufficienza del familiare (verbale ASL/INPS o commissione medica integrata);
- Richiesta di ammissione ai benefit presso il proprio datore di lavoro o tramite piattaforma dedicata;
- Compilazione di eventuali autodichiarazioni e presentazione di documentazione giustificativa delle spese sostenute;
- Richiesta del rimborso/spesa anticipata secondo il regolamento aziendale (di solito annualmente o a scadenze periodiche).
L’accesso ai benefit è aperto sia alla generalità dei dipendenti che ai lavoratori part-time o in regime di smart working, purché in presenza dei requisiti normativi e regolamentari. La documentazione sanitaria e fiscale va sempre conservata per eventuali controlli da parte degli enti preposti o del datore di lavoro. La compliance con le policy aziendali sull’utilizzo del paniere welfare è essenziale per mantenere l’esenzione fiscale.
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