Buste paga più consistenti a dicembre 2025 peri lavoratori dipendenti e non solo per il pagamento della tredicesima: ecco gli altri aumenti previsti
Dicembre rappresenta per molti lavoratori un mese di grande rilievo dal punto di vista retributivo. Oltre a includere la consueta mensilità, questa mensilità può essere arricchita da ulteriori componenti che incidono in modo significativo sull’importo netto percepito. Non solo la gratifica natalizia, ma anche altre voci come incentivi, premi legati alla produttività, e specifici bonus contribuiscono ad accrescere il totale.
La tredicesima rappresenta uno dei principali motivi per cui la retribuzione di dicembre 2025 risulta superiore rispetto agli altri mesi. La mensilità aggiuntiva è dovuta a tutti i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, nonché ai pensionati, con modalità differenti per ciascuna categoria. I pensionati, in particolare, la ricevono generalmente all’inizio del mese, mentre per i dipendenti le date di accredito possono variare a seconda dell’azienda o ente.
La tredicesima non viene concessa invece ai lavoratori autonomi. La sua funzione primaria è quella di fornire un sostegno concreto durante il periodo natalizio, quando si concentrano spese e bisogni familiari particolari.
Dal punto di vista fiscale, la disciplina della tredicesima è oggetto di periodiche attenzioni da parte delle Istituzioni. Negli anni più recenti si è discusso della possibilità di ridurre la tassazione su questa mensilità, tramite esenzione Irpef totale, imposta sostitutiva ridotta o rimodulazione delle aliquote. Tali misure, se confermate, avrebbero un impatto positivo diretto sugli importi netti percepiti, specialmente per i redditi medio-alti.
Ad oggi, la tredicesima è soggetta a tassazione ordinaria e a contribuzione previdenziale, con un’imposizione che può raggiungere il 43%, risultando spesso più pesante rispetto alle mensilità ordinarie, dal momento che questa mensilità non gode delle detrazioni usuali previste dalla legge. L'importo della tredicesima è proporzionale ai mesi di lavoro svolti e calcolata considerando eventuali periodi di assenza non coperta.
Oltre alla gratifica natalizia, dettagli di notevole peso nella busta paga di dicembre sono legati al conguaglio fiscale Irpef. Si tratta di un ricalcolo operato a fine anno dal datore di lavoro, in veste di sostituto d’imposta, al fine di determinare l’esatto ammontare di imposte dovute sul reddito effettivamente percepito da ciascun lavoratore.
Il calcolo interessa tutte le componenti retributive maturate: stipendio ordinario, straordinari, premi, indennità, tredicesima e, per chi la percepisce, quattordicesima. Su tale importo complessivo vengono applicate le aliquote progressive Irpef; si procede quindi a sottrarre le detrazioni spettanti (da lavoro dipendente, familiari a carico, e laddove previste per spese sostenute durante l’anno).
Se, al termine di questo ricalcolo, l’importo già trattenuto è superiore al dovuto, il lavoratore riceve un rimborso nella busta paga di dicembre; in caso contrario si registra una trattenuta aggiuntiva, potenzialmente riducendo l’importo liquidato.
I possibili effetti sono molteplici:
Tra le voci più rilevanti figurano:
Tra le novità significative degli ultimi anni vi sono misure dedicate al sostegno delle famiglie. Un esempio di rilievo è rappresentato dal bonus mamme lavoratrici 2025, pari a 480 euro, corrisposto alle beneficiarie che abbiano presentato domanda entro il 9 dicembre.
Questo beneficio, volto a valorizzare il lavoro femminile e la genitorialità, verrà accreditato direttamente nella retribuzione di dicembre, garantendo un supporto concreto alle madri lavoratrici dipendenti.