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Bonus di Natale e fringe benefit in busta paga 2025: quali possono essere, di che importi e i limiti da verificare

di Marcello Tansini pubblicato il
Bonus natale fringe benefit busta paga 2

I lavoratori dipendenti si preparano ricevere importanti aumenti in busta paga a dicembre 2025 e non solo per tredicesima: ci sono anche i fringe befit da riconoscere

Con l’approssimarsi del mese di dicembre, i lavoratori dipendenti attendono non solo la consueta tredicesima mensilità, ma anche l’eventuale erogazione di bonus extra che entrano direttamente in busta paga. Tra questi strumenti spiccano i fringe benefit, una componente molto discussa del pacchetto retributivo, il cui valore può fare la differenza nell’economia familiare a fine anno. Le regole per la loro assegnazione sono definite dalla legge e, per il periodo d’imposta 2025, uniscono la necessità di sostenere il benessere dei lavoratori con l’esigenza di mantenere l’equilibrio fiscale, prevedendo comunque regole e limiti da rispettare.

Fringe benefit in busta paga: cosa sono e perché sono importanti per lavoratori e aziende

L’introduzione e l’evoluzione dei fringe benefit in Italia rispondono a esigenze di maggiore flessibilità e personalizzazione della retribuzione. Si tratta di vantaggi non monetari erogati dal datore di lavoro al dipendente, che vanno ad aggiungersi in busta paga allo stipendio tradizionale e possono includere beni, servizi e rimborsi spese.

L’importanza di questi benefit risiede nella capacità di incrementare il potere d’acquisto reale dei lavoratori senza gravare eccessivamente sui costi aziendali grazie ai trattamenti fiscali agevolati introdotti dalla normativa. 

Per il lavoratore, ricevere fringe benefit significa accedere a servizi utili come trasporti, formazione, assistenza sanitaria integrativa, o semplici agevolazioni quotidiane quali buoni pasto, carburante o voucher spesa. Per le imprese, l’utilizzo strategico dei fringe benefit si traduce in risparmio fiscale, attrazione e fidelizzazione dei talenti e rafforzamento della reputazione come datori di lavoro attenti al benessere dei propri dipendenti. 

Quali sono i fringe benefit riconoscibili ai lavoratori dipendenti

Nel contesto normativo attuale, i fringe benefit assumono forme molteplici e sono riconosciuti attraverso modalità differenti alle varie categorie di dipendenti. Il ventaglio dei benefit si è ampliato includendo soluzioni tradizionali, innovative e digitali, adattate alle nuove esigenze emerse nel mondo del lavoro, come:

  • Auto aziendale e veicoli (benzina, diesel, elettrica, ibrida): per uso sia lavorativo sia personale, con regole specifiche di calcolo dell’agevolazione fiscale in base alla tipologia del mezzo e alle condizioni di utilizzo.
  • Buoni pasto e spesa: sia in formato cartaceo che elettronico, rappresentano una delle forme più diffuse di supporto alle spese alimentari quotidiane.
  • Gift card digitali e buoni acquisto: spendibili su vari circuiti e piattaforme, sempre più adottati grazie alla loro flessibilità e immediatezza.
  • Servizi di mobilità sostenibile: rimborsi o incentivi per utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, biciclette, car sharing.
  • Assistenza alla famiglia: contributi per asilo nido, baby-sitting, formazione, attività sportive o sanitarie per figli e familiari a carico.
  • Polizze assicurative: sanitarie, vita e infortuni, che coprono bisogni di salute o tutela a lungo termine.
  • Welfare aziendale: servizi per il benessere come corsi formativi, palestre, piattaforme e-learning, counseling psicologico e supporto alla conciliazione lavoro-famiglia.
  • Dispositivi tecnologici: laptop, tablet, smartphone, accessori per la prestazione lavorativa anche in regime di smart working.
  • Rimborsi utenze domestiche (acqua, luce, gas), affitto o mutuo della prima casa, nei limiti stabiliti dalla disciplina vigente.
  • Premi di risultato convertibili in servizi: opzione concessa dalla normativa che riconosce l’esenzione solo laddove il premio venga fruito come servizio (es: voucher, abbonamenti, benefit alla persona).

Fringe benefit e bonus dicembre: regole, limiti e soglie di esenzione fiscale 2025

Per sfruttare al meglio i fringe benefit assegnati nel periodo natalizio e a fine anno, imprese e lavoratori devono conoscere in modo approfondito le regole che regolano l’esenzione fiscale e contributiva. Per il triennio 2025-2027, il legislatore ha previsto soglie di esenzione più ampie rispetto al passato, consentendo un uso più esteso dei benefit.

Nel dettaglio, la disciplina vigente prevede che:

  • Fino a 1.000 euro annui di valore, i fringe benefit non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente per la generalità dei lavoratori;
  • la soglia è elevata a 2.000 euro per coloro che hanno figli fiscalmente a carico;
  • eventuali somme erogate per utenze domestiche, affitto o interessi sul mutuo relative all’abitazione principale seguono la medesima regola di esenzione entro i medesimi limiti;
  • il periodo di riferimento considera tutte le somme o valori percepiti anche entro il 12 gennaio dell’anno successivo, secondo il principio di “cassa allargata”.
Sforare anche di un solo euro la soglia stabilita comporta la perdita dell’esenzione sull’intero ammontare dei benefit ricevuti, che diventano così imponibili ai fini fiscali e contributivi. È quindi necessario un monitoraggio preciso, soprattutto nei mesi finali dell’anno, per evitare di vanificare l’intero beneficio.

Limiti di esenzione: mille e duemila euro, come non perdere il beneficio

L’aspetto operativo più rilevante è rispettare in modo rigoroso il limite di esenzione previsto dalla normativa. Questa soglia, fissata a 1.000 euro per tutti i lavoratori e a 2.000 euro per coloro che hanno figli a carico, comprende la totalità dei beni e servizi erogati nell’anno di imposta.

Bisogna tenere conto che, in base ai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, il superamento anche minimo della soglia determina la perdita di qualsiasi agevolazione: viene tassato l’intero importo, non solo la parte eccedente. Rientrano nel calcolo anche i benefit percepiti in precedenza nel corso dell’anno e le erogazioni effettuate fino al 12 gennaio successivo.

  • La soglia è personale: ogni lavoratore può beneficiare dei fringe benefit nei limiti, ma se si è genitori con figli a carico, il valore raddoppia solo dietro specifica comunicazione all’azienda del codice fiscale dei figli.
  • Nel caso di più datori di lavoro nello stesso anno, il lavoratore deve tenere sotto controllo il cumulo dei benefit ricevuti.

Bonus affitto per neoassunti fuori sede: requisiti, limiti e modalità di fruizione

Tra le principali novità del panorama 2025 spicca il cosiddetto bonus affitto per i lavoratori neoassunti che trasferiscono la propria residenza per motivi occupazionali. Questa misura si applica a chi:
  • ha sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • nel corso dell’anno precedente ha avuto un reddito non superiore a 35.000 euro;
  • ha spostato la residenza di oltre 100 chilometri per motivi lavorativi.
Il limite di non imponibilità è fissato a 5.000 euro l’anno, valido per due anni dall’assunzione; la somma erogata dal datore di lavoro per affitto o manutenzione dell’immobile non concorre alla formazione del reddito entro il limite previsto. Sarà necessario presentare idonea documentazione e rispettare rigorosamente le modalità stabilite dalla normativa per accedere al beneficio senza perdere l’esenzione fiscale.

Come gestire e dichiarare i fringe benefit in azienda e per il lavoratore

La corretta gestione amministrativa e fiscale dei fringe benefit rappresenta un elemento chiave per aziende e dipendenti. Le imprese sono chiamate a:

  • definire con precisione la propria policy interna scegliendo benefit coerenti con le esigenze dei collaboratori;
  • comunicare in modo trasparente le condizioni di fruizione agli interessati;
  • registrare ogni benefit in busta paga, assicurando il controllo puntuale degli importi erogati al fine di evitare sforamenti delle soglie;
  • mantenere aggiornati i dati amministrativi e le autodichiarazioni necessari all’applicazione delle agevolazioni (ad esempio per figli a carico).
Per i lavoratori è utile monitorare la situazione dei benefit ricevuti e, laddove necessario, integrare con le informazioni richieste dall’azienda per non perdere le esenzioni previste dalla normativa.


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