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Bonus tombe 2026: a chi spetta, come funziona e per che cosa, importi e limiti

di Marcello Tansini pubblicato il
Come funziona bonus tombe

Nel 2026 prende forma il Bonus Tombe: una nuova misura pensata per sostenere determinate categorie nelle spese funerarie. Dalle novità normative agli importi previsti, passando per i requisiti.

La Legge di Bilancio 2026 introduce una detrazione del 36% dedicata agli interventi di manutenzione e restauro dei sepolcri. Il cosiddetto bonus tombe, approdato in Parlamento attraverso gli emendamenti alla Manovra, risponde all'esigenza di sostenere le famiglie nell'onerosa gestione della conservazione delle tombe di proprietà privata o familiare. La misura viene inserita in un quadro normativo che, negli ultimi anni, ha visto il proliferare di bonus edilizi e fiscali orientati all'edilizia residenziale, ma ora si estende per la prima volta in modo esplicito anche ai manufatti cimiteriali.

All'interno di un panorama di emendamenti molto ampio, tale agevolazione si distingue proprio per la specificità del settore di riferimento, spesso lasciato fuori dal dibattito pubblico e dalle principali misure di sostegno fiscale. Le disposizioni prevedono detrazioni per spese sostenute a partire dal 2026 e rientrano nella più ampia strategia di valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e culturale nazionale.

Cos'è il Bonus Tombe 2026: origine e finalità della misura

L'agevolazione fiscale relativa ai sepolcri nasce da un'iniziativa parlamentare: la proposta, avanzata da Forza Italia tramite un emendamento firmato in Senato, intende offrire un sostegno agli interventi su tombe, cappelle funerarie e manufatti situati su aree oggetto di concessione cimiteriale pubblica. L'idea è frutto dell'osservazione delle difficoltà di molte famiglie nell'affrontare lavori di ristrutturazione e restauro su strutture spesso molto antiche e soggette a degrado.

A differenza di altri bonus storicamente rivolti all'edilizia abitativa, questa misura si apprezza per la sua specificità: intervenire sulla manutenzione ordinaria e straordinaria di monumenti funebri, rendendo più sostenibili economicamente operazioni di elevato valore simbolico e patrimoniale. L'obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, tutelare il patrimonio di memoria storica e culturale rappresentato dai cimiteri italiani; dall'altro, sollevare i cittadini da oneri spesso gravosi, soprattutto in presenza di sepolcri familiari di valore intergenerazionale.

  • Sostegno alle spese sostenute per la cura e la valorizzazione dei luoghi di sepoltura
  • Incentivo alla salvaguardia del patrimonio cimiteriale, in particolare nei centri storici
  • Miglioramento del decoro e della sicurezza nelle aree dedicate alla memoria collettiva
  • Risposta a una richiesta di equità fiscale rispetto ad altri bonus edilizi già esistenti
La norma, in via sperimentale, potrebbe aprire la strada a una nuova categoria di incentivi legati alla tutela di beni di interesse socio-culturale, favorendo la prevenzione del degrado e la riqualificazione del patrimonio funerario.

A chi spetta il bonus: beneficiari e requisiti di accesso

La detrazione per interventi su tombe e sepolcri è rivolta ai soggetti che sostengono spese per lavori di manutenzione, restauro o ristrutturazione edilizia su manufatti funerari ubicati in aree cimiteriali in regime di concessione pubblica. Rientrano tra i beneficiari:

  • Persone fisiche proprietarie o titolari di diritti reali su sepolcri e cappelle familiari
  • Concessionari di aree cimiteriali, sia come singoli che in forma associata (es. nuclei familiari, associazioni o altri enti che gestiscono tombe comuni o di confraternite)
  • Esecutori testamentari o soggetti responsabili della custodia/manutenzione in nome e per conto dei proprietari effettivi
Non è previsto un requisito reddituale minimo o massimo per accedere all'agevolazione, analogamente al modello già adottato per altri incentivi edilizi. Tuttavia, la detrazione spetta solo a chi sostiene effettivamente le spese e risulta intestatario delle relative fatture e dei pagamenti tracciabili. I requisiti per l'accesso sono:
  • Effettuazione di interventi documentati mediante fatture e pagamenti con mezzi tracciabili (bonifico parlante, carte di credito, ecc.)
  • Lavori conformi alla normativa edilizia e cimiteriale vigente
  • Spese relative a interventi su unità sepolcrali, cappelle o altri manufatti funerari con regolare titolo di possesso o concessione
Si esclude la possibilità di cumulo con altri benefici fiscali sulle stesse spese. Inoltre, soltanto le spese riconosciute come ammissibili rientrano nell'agevolazione, come precisato nella sezione successiva.

Come funziona la detrazione: percentuali, spese ammesse e documentazione

L'agevolazione consente di detrarre dalle imposte il 36% delle spese sostenute per lavori di manutenzione, restauro e ristrutturazione di tombe, cappelle e sepolcri ubicati su aree di concessione cimiteriale. Il meccanismo si ispira, dal punto di vista tecnico, a quello già consolidato per i bonus edilizi tradizionali, con alcune peculiarità proprie di questa misura. Le spese detraibili sono:

  • Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su unità sepolcrali (pulizia, riparazioni conservative, sistemazione di elementi architettonici o decorativi);
  • Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazioni di cappelle funerarie, colombari e sepolcri familiari;
  • Lavori strutturali legati alla sicurezza, al decoro e alla salubrità delle aree di sepoltura;
  • Spese di progettazione e direzione lavori, se connesse direttamente agli interventi agevolabili;
  • Onorari per pratiche autorizzative richieste dalla normativa comunale o cimiteriale;
Le modalità di pagamento e documentazione sono:
  • Obbligo di effettuare i pagamenti tramite strumenti tracciabili (come previsto dall'art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 per i bonus edilizi);
  • Conservazione di tutte le fatture, ricevute e attestazioni di pagamento;
  • Predisposizione della documentazione tecnica relativa alle autorizzazioni per lavori su manufatti in concessione;
  • Indicazione, in dichiarazione dei redditi, della quota annuale spettante della detrazione;
La detrazione del 36% viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Non sono ammesse spese per servizi accessori non direttamente correlati agli interventi edilizi (ad esempio, acquisto di fiori o ornamenti non strutturali):

Tipologia di spesa

Ammissibilità

Manutenzione ordinaria

Restauro strutturale

Servizi di pulizia non strutturali

No

Progettazione lavori

Acquisto ornamenti

No

Il rispetto della normativa edilizia locale e la presenza di titoli autorizzativi, ove necessari, costituiscono prerequisiti essenziali per il riconoscimento del beneficio fiscale.

Importi, limiti di spesa e modalità di ripartizione

L'agevolazione prevede un limite massimo detraibile di 32.000 euro per ciascuna unità sepolcrale oggetto di intervento. Ciò significa che, per ogni manufatto cimiteriale su cui vengono eseguiti lavori idonei, il beneficiario potrà calcolare la detrazione del 36% su importi fino a tale soglia. Il risparmio massimo realizzabile è pari a 11.520 euro, suddiviso in dieci rate annuali da 1.152 euro ciascuna. Di seguito la tabella riepilogativa degli importi:

Limite di spesa per unità sepolcrale

32.000 euro

Percentuale di detrazione

36%

Valore massimo detraibile

11.520 euro

Ripartizione annuale

Dieci quote uguali

Le modalità di ripartizione seguono uno schema consolidato per le detrazioni edilizie: la quota annuale verrà indicata nella dichiarazione dei redditi, permettendo un recupero graduale dell'importo spettante. L'eventuale eccedenza di spesa oltre il limite non sarà detraibile, né cumulabile con bonus diversi riguardanti lo stesso intervento.

La misura si applica a tutte le spese sostenute dal 1° gennaio 2026, a condizione che i lavori e i pagamenti rispettino le condizioni previste dalla normativa vigente. Tale impostazione risponde all'esigenza di assicurare equità e sostenibilità nel tempo, evitando concentrazioni di spesa in un solo periodo d'imposta.

Coperture finanziarie e impatto sulla manovra 2026

La detrazione prevista per i lavori su sepolcri e tombe trova copertura finanziaria all'interno del bilancio pubblico mediante il ridimensionamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione, uno degli strumenti chiave per il finanziamento degli investimenti territoriali. Secondo le stime, il fabbisogno totale per il periodo 2026-2035 si aggira attorno ai 40 milioni di euro.

Il Governo ha scelto di compensare gli oneri con risorse stanziate per progetti infrastrutturali o di riequilibrio territoriale, una decisione che ha suscitato riflessioni sulle priorità di spesa. Questa modalità di copertura punta a evitare un incremento del deficit, utilizzando risorse già previsti a legislazione vigente.

  • Riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione in misura corrispondente all'onere del bonus sepolcri
  • Nessun impatto sul saldo netto da finanziare della Manovra
  • Monitoraggio annuale della spesa e valutazione costante dell'efficacia della misura
Dal punto di vista della finanza pubblica, tale scelta comporta una riallocazione delle risorse piuttosto che l'introduzione di nuovi oneri. Gli analisti evidenziano, tuttavia, il rischio di un effetto negativo su progetti destinati alle aree più svantaggiate, sottolineando la necessità di un attento equilibrio tra tutela patrimoniale e coesione territoriale.


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