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Borse cinesi ai massimi dal 2015, i motivi e previsioni per 2026 e prossimi anni. Conviene ritornare a investirci?

di Marcello Tansini pubblicato il
Conviene ritornare a investire in Borsa

Analisi del boom delle Borse cinesi: fattori, previsioni fino al 2026, rischi e opportunità. Conviene investire oggi? Scoprilo qui.

Le Borse cinesi raggiungono livelli mai visti dal 2015, spinte da nuove strategie e fattori macroeconomici come l'intelligenza artificiale.

Negli ultimi mesi, i principali indici azionari della Cina hanno evidenziato una crescita sostenuta che ha riportato i listini ai valori più elevati dall'estate 2015. Un'ondata di fiducia ha investito investitori domestici e internazionali, alimentata dall'adozione di misure di stimolo monetario e fiscale da parte delle autorità di Pechino. Questo clima di rinnovato ottimismo ha portato il comparto azionario cinese a distinguersi nel contesto globale per resilienza e capacità di recupero, attraendo nuovi flussi di capitale e segnali favorevoli nei volumi di scambio e nella partecipazione degli investitori retail.

La dinamica di crescita delle borse cinesi ai massimi dal 2015 si inserisce in un panorama internazionale segnato da volatilità e incertezze, ma trova sostegno in una serie di interventi governativi mirati a rilanciare l'economia, nonché dall'evoluzione tecnologica che sta caratterizzando settori strategici come l'intelligenza artificiale. Gli operatori finanziari monitorano con attenzione queste tendenze, cogliendo segnali di trasformazione strutturale che potrebbero ridefinire i rapporti tra la Cina e i mercati finanziari globali.

I fattori chiave dietro il rally delle Borse cinesi: stimoli governativi, liquidità e intelligenza artificiale

L'avanzata degli indici cinesi trova origine in una combinazione di politiche economiche espansive e in una rinnovata propensione al rischio da parte degli investitori. Le autorità di Pechino hanno risposto con decisione al rallentamento dell'economia nazionale facendo leva su una serie di leve fiscali e monetarie:

  • Taglio dei tassi d'interesse da parte della People's Bank of China, finalizzato ad alleggerire il costo del credito e stimolare prestiti e consumi.
  • Sostegno diretto ai mercati finanziari attraverso la creazione di fondi per l'acquisto di azioni, che ha permesso di stabilizzare i prezzi e rafforzare la fiducia nel comparto equity.
  • Emissione straordinaria di obbligazioni sovrane, i cui proventi sono stati indirizzati alle principali banche statali per rafforzare la loro capacità di finanziamento all'economia reale.
  • Introduzione di sussidi ai consumi e aiuti alle imprese di servizi, con lo scopo di contrastare la contrazione della domanda interna.
Parallelamente, la crescita della liquidità domestica, agevolata da una politica monetaria accomodante, e la riduzione delle aspettative di ulteriori tagli ai tassi statunitensi hanno reso i titoli cinesi particolarmente attraenti sia per investitori locali che stranieri.

Un ulteriore impulso viene dai progressi tecnologici: l'intelligenza artificiale e il settore gaming si sono rivelati motori di crescita per le principali società quotate, come dimostrato dall'aumento a doppia cifra dei ricavi di leader come Tencent. In questo quadro, i titoli legati all'AI e al digitale stanno trainando i listini e rafforzando la percezione della Cina quale paese leader nell'innovazione tecnologica applicata alla finanza.

Infine, il clima di maggiore distensione nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti e le attese per future misure di incentivo hanno contribuito a ridurre la volatilità e ad accrescere l'appetito al rischio. Tali elementi, inseriti in un contesto di solide basi macroeconomiche, spiegano la robustezza della ripresa delle borse locali.

Confronto con il passato: il paragone con la bolla del 2015 e le differenze attuali

Se il ricordo della volatilità del 2015 rimane vivo tra gli operatori, l'analisi delle differenze strutturali rispetto a quell'episodio permette di individuare caratteristiche inedite nell'attuale fase rialzista. La timeline ci racconta che:

2015

2024-2025

Espansione incontrollata della leva finanziaria retail

Leverage regolato; maggiore attenzione alla solidità degli intermediari

Comportamento emotivo degli investitori e volatilità elevata

Ingresso graduale dei capitali e partecipazione istituzionale crescente

Minore trasparenza delle politiche macro

Comunicazione più chiara delle autorità e strategie di stimolo coordinate

Monocentrismo dei settori trainanti (immobiliare, costruzioni)

Diversificazione settoriale: tecnologia, consumi, AI, finanza

L'attuale clima si caratterizza per una maggiore resilienza del sistema finanziario, favorita da regole più stringenti sull'utilizzo della leva e da un maggiore coinvolgimento di fondi istituzionali. Inoltre, la spinta proveniente da innovazione e digitalizzazione ha ampliato la base dei settori trainanti, rendendo il movimento meno vulnerabile all'eccesso di concentrazione che aveva caratterizzato la "bolla" del passato.

Da evidenziare anche l'attenzione del governo alla gestione dei rischi: gli interventi normativi più tempestivi e una narrativa attenta ai segnali provenienti dal mercato hanno favorito una crescita più controllata e meno incline agli eccessi speculativi.

Conviene investire ora nelle Borse cinesi? Analisi critica e raccomandazioni finali

Il quadro delineato suggerisce che le azioni cinesi rappresentano un elemento di potenziale valore per investitori selettivi ed equilibrati. L'attuale fase di espansione si fonda su basi più robuste rispetto al passato, con una composizione settoriale ampia e solidi meccanismi di stabilizzazione normativa e monetaria. Tuttavia, rimangono alcuni nodi:

  • La volatilità legata alle oscillazioni della fiducia interna e alle notizie legate alla regolamentazione finanziaria.
  • L'esposizione, seppur ridotta, ai cicli globali e alle politiche monetarie dei principali partner commerciali.
  • Le incertezze su una piena ripresa dell'immobiliare, ancora oggetto di stretto monitoraggio da parte delle autorità.
Un'allocazione consapevole in titoli selezionati, orientata verso comparti innovativi o resilienti rispetto alle tensioni geopolitiche, può offrire diversificazione e rendimento nel lungo periodo, sempre nel rispetto di una ponderazione attenta dei rischi. L'utilizzo strategico delle informazioni ufficiali e delle analisi di mercato – sempre verificabili attraverso fonti autorevoli e documenti normativi consultabili su siti governativi – resta buona prassi per gestire le incertezze e valutare opportunità e rischi del mercato cinese.

Guardando al medio termine, emergono nuovi scenari caratterizzati da un mix di rischi e opportunità. Le previsioni degli analisti per il 2026 evidenziano tre principali direttrici:

  • Potenziamento dell'innovazione: il continuo sviluppo nei settori digitali, AI, veicoli elettrici e smart manufacturing promette di mantenere elevati i margini di crescita per aziende leader sul mercato interno ed estero.
  • Rischi geopolitici e regolamentari: le instabilità legate alle relazioni con Washington e a possibili inasprimenti legislativi restano una variabile da monitorare. L'adattamento delle strategie industriali e la diversificazione delle esportazioni dovrebbero tuttavia fornire un margine di resilienza.
  • Sviluppo della finanza sostenibile: l'impegno verso la transizione energetica e green economy si riflette in nuove aree di intervento per operatori domestici e capitali stranieri, con un crescente interesse per le emissioni ESG e investimenti responsabili.
Le proiezioni sul PIL suggeriscono una stabilizzazione dei ritmi di crescita appena sotto il 5%, mentre i rendimenti azionari potrebbero mantenersi in territorio positivo in presenza di politiche di espansione mirate e flussi di capitale regolati.

Il ruolo dell'economia reale: immobiliare, consumi interni e crescita del PIL

Le recenti performance del comparto azionario cinese sono indissolubilmente legate all'andamento della cosiddetta economia reale. Tre aree assumono particolare rilievo:

  • Settore immobiliare: la crisi di alcuni giganti come Evergrande ha imposto una rifocalizzazione delle misure di stabilizzazione, con interventi straordinari su credito e liquidità per evitare impatti sistemici e salvaguardare fiducia e redditività del sistema.
  • Consumi interni: interventi pubblici per sostenere le famiglie e incentivare la domanda si riflettono positivamente sui dati di vendita al dettaglio e sui ricavi delle aziende orientate al mercato domestico.
  • PIL e manifatturiero: nonostante una moderata decelerazione della crescita industriale, le manovre su tassi di interesse, spese pubbliche e sostegno alle PMI hanno consentito di mantenere l'obiettivo di crescita del 5% permanendo un'area di vigilanza costante.
In sintesi, la tenuta dei principali pilastri dell'economia reale svolge funzione di ammortizzatore verso shock esterni, mantenendo attrattivo il mercato azionario e favorendo un contesto di redditività diffusa nei settori orientati sia al consumo interno che alle esportazioni diversificate.

Gli ultimi semestri sono stati contraddistinti da mutamenti significativi nei flussi di capitale, legati alla crescente apertura dei mercati finanziari cinesi e a una strategia governativa orientata alla globalizzazione dello yuan e alla riduzione della dipendenza da investitori stranieri.

Questi elementi si sommano a una politica attiva di espansione verso mercati regionali e allo sviluppo di settori innovativi, con l'obiettivo di attenuare l'impatto delle tensioni commerciali e di mutamenti geopolitici.

La reazione degli investitori internazionali e la posizione delle A-share come diversificazione nei portafogli globali

L'inversione di tendenza degli indici cinesi ha attirato l'attenzione degli investitori istituzionali, che guardano alle A-share come componente di diversificazione nei portafogli globali. La scarsa correlazione storica tra A-share e le principali asset class occidentali le rende un'opzione interessante anche in ottica di mitigazione dei rischi.

Nell'ultimo anno, l'allocazione globale in azioni cinesi si è attestata intorno al 7%, valore inferiore ai massimi storici ma in leggera ripresa dopo i deflussi causati dallo scetticismo su crescita e regolamentazione.

La composizione prevalentemente retail dei listini onshore riduce l'impatto dei flussi stranieri sulla volatilità rispetto ad altri mercati emergenti, fungendo da elemento di stabilizzazione.

I principali player internazionali segnalano apertura verso titoli con forti prospettive di crescita nei settori high-tech e consumo, in particolare quelli meno esposti alle dinamiche geopolitiche.

L'inclusione progressiva delle A-share negli indici globali di riferimento, come MSCI e FTSE Russell, alimenta ulteriormente il flusso di capitali passivi sul mercato cinese, consolidandone l'importanza strategica a livello internazionale.

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