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Cause sul lavoro quadruplicate, in particolare per gli statali: chi sono e per cosa le fanno e quali probabilità hanno di vincerle

di Marcello Tansini pubblicato il
Cause lavoro quadruplicate statali

Quali sono i motivi per cui si intentano cause sul lavoro soprattutto nella Pubblica Amministrazione, chi le fa principalmente e quando si può vincere

Negli ultimi cinque anni, l’andamento delle cause sul lavoro PA ha evidenziato un aumento pari al quadruplo rispetto al periodo precedente, con effetti tangibili sia nelle aule giudiziarie sia nella gestione del personale pubblico. Tra le ragioni di questa crescita troviamo l’emergere di nuove istanze di giustizia lavorativa, l’intensificarsi delle aspettative dei lavoratori e l’evoluzione del quadro normativo che regola le relazioni tra dipendenti e amministrazioni pubbliche.

La quadruplicazione delle azioni giudiziarie nel pubblico impiego è il risultato di una combinazione di fattori strutturali e congiunturali. In primo luogo, l’instabilità contrattuale che ha caratterizzato il mondo della PA negli ultimi anni, segnata da blocchi prolungati delle assunzioni e da un utilizzo estensivo di contratti a termine, ha alimentato la crescita di ricorsi da parte di lavoratori precari in cerca di stabilizzazione.


Un aspetto peculiare è rappresentato dalle numerose controversie emerse nel comparto scolastico, dove l’elevato numero di personale a tempo determinato e le continue modifiche legislative sulle graduatorie hanno generato incertezza e acceso una vera e propria corsa ai tribunali.

Principali tipologie di contenziosi e motivazioni ricorrenti fra gli statali

Tra le principali cause sul lavoro PA spiccano alcune tipologie ricorrenti di contenziosi, spesso legati agli snodi critici della carriera, alla gestione dei rapporti di lavoro e agli aspetti disciplinari. Le principali motivazioni includono:

  • Richiesta di riconoscimento della stabilizzazione dopo periodi di precariato prolungato
  • Impugnazione di sanzioni disciplinari o provvedimenti di licenziamento
  • Rivendicazione di diritti contrattuali come buoni pasto, ferie non godute o retribuzioni accessorie
  • Contenziosi sulle modalità e i requisiti per la progressione di carriera
  • Azioni contro la mancata applicazione di decisioni giurisdizionali passate in giudicato
  • Problematiche relative all’inquadramento giuridico (strutture complesse, passaggi di area, mobilità)
  • Differenze retributive, mancati riconoscimenti di anzianità e contestazione di graduatorie
Rilevano, inoltre, i casi di rivendicazione collegati a discriminazione per motivi di genere o di assistenza a familiari con disabilità, e le azioni per violazione delle norme su trasparenza e partecipazione. Nel dettaglio, sono soprattutto i dipendenti dei comparti sanità, istruzione ed enti territoriali a presentare maggiormente ricorsi per l'avvio di cause sul lavoro.

I ricorsi dei precari e le controversie sulla stabilizzazione

Anche i lavoratori precari risultano tra i principali attori dei procedimenti giudiziari contro la PA, in particolare nell’ambito scolastico e sanitario. Il contenzioso nasce prevalentemente dalla reiterazione di contratti a termine, spesso prolungati per anni senza prospettive di immissione in ruolo. La domanda ricorrente è quella di equiparazione ai colleghi assunti a tempo indeterminato, con richiesta di riconoscimento delle differenze retributive, contribuzione previdenziale e, ove possibile, di assunzione stabile.


Le pronunce dei tribunali spesso riconoscono il diritto al risarcimento, più che all’assunzione, in assenza di una procedura concorsuale pubblica, secondo quanto stabilito dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia Europea.

Licenziamenti e sanzioni disciplinari: contenziosi specifici del pubblico impiego

Le contestazioni disciplinari rappresentano una parte significativa nelle cause nel lavoro pubblico. La recente evoluzione normativa, incentrata sul rafforzamento del potere sanzionatorio e dei meccanismi di trasparenza, ha accentuato i contenziosi relativi ai licenziamenti per giusta causa, alle sospensioni dal servizio e alle sanzioni minori. 


Le questioni tipiche riguardano assenze ingiustificate, utilizzo improprio dei beni della PA ed esempi di condotta lesiva dell’immagine pubblica. La specificità delle tutele e la rigidità procedurale aumentano la possibilità di contenzioso, anche a seguito di archiviazione penale che non esclude in automatico il procedimento interno.

Cause sulle progressioni di carriera e diritti contrattuali

Le cause legate alle progressioni di carriera dipendono da criteri di valutazione, sui concorsi interni e sull’applicazione delle regole concorsuali. L’accertamento della legittimità delle selezioni e il rispetto della parità di condizioni costituiscono terreno fertile per liti giudiziarie.

Altre controversie frequenti vertono sulla corresponsione di indennità, ferie non godute, straordinari e differenze di trattamento economico legate alle varie qualifiche. Non mancano casi relativi a illegittimità delle graduatorie per scorrimenti o esclusione da incarichi dirigenziali, con richieste di risarcimento o riconoscimento di mansioni superiori.

Chi fa causa alla pubblica amministrazione: profili e categorie coinvolte

I soggetti che intraprendono un’azione contro la PA costituiscono un universo variegato, benché emergano alcuni profili prevalenti. Si osserva la presenza di:

  • Precari storici nei comparti scuola e sanità, spesso impegnati in lunghi cicli di contratti a termine
  • Dirigenti e funzionari che vedono negate progressioni o sono destinatari di misure disciplinari
  • Dipendenti di medio-basso livello coinvolti in procedure selettive o oggetto di sanzioni
  • Personale prossimo alla pensione che contesta modifiche unilaterali o trattenute su TFR/TFS
  • Lavoratori che hanno subito discriminazioni inerenti a trasferimenti, conciliazioni vita-lavoro o condizioni di mobilità

Le principali probabilità di vittoria del dipendente nel contenzioso contro lo Stato

L’esito dei procedimenti avviati dai dipendenti pubblici contro lo Stato dipende da una pluralità di fattori, tra cui il rispetto delle procedure, la fondatezza delle istanze e la sensibilità evolutiva degli orientamenti giurisprudenziali, ma sono alte le possibilità di vittoria. In materia di cause sul lavoro PA, alcune azioni presentano probabilità di successo più elevate:
  • Richieste di riconoscimento di differenze retributive e diritti accessori, in caso di violazione chiara del contratto collettivo
  • Ricorsi contro sospensioni o sanzioni adottate senza il rispetto delle garanzie procedurali
  • Impugnazioni di graduatorie o selezioni interne viziate da errori formali o difetto di motivazione
  • Casi di discriminazione comprovata, sulla base della normativa nazionale e del diritto UE
Le probabilità di vittoria diminuiscono quando la controversia riguarda richieste di stabilizzazione senza concorso pubblico o promozioni non previste da procedure selettive regolari.
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