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Che cos'č il superammortamento per le aziende al via nel 2026, a cosa serve, come funziona e chi puņ accedervi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Via libera in Manovra Finanziaria 2026 al superammortamento per incentivare gli investimenti delle imprese in nuovi beni strumentali nel triennio 2026–2028: chi puņ accedervi

La Manovra Finanziaria 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri, introduce un nuovo impulso agli investimenti aziendali attraverso una maggiorazione fiscale degli ammortamenti sui beni strumentali. Questa misura, nota come superammortamento, mira a sostenere lo sviluppo tecnologico e la competitività delle imprese, offrendo un incentivo alla trasformazione digitale e alla sostenibilità produttiva in linea con gli orientamenti europei e si affianca ad altri strumenti come il credito d’imposta per le imprese nelle Zone Economiche Speciali (ZES), contribuendo a rafforzare la ripresa degli investimenti e favorendo la crescita della produttività e dell’innovazione.

Cos’è il superammortamento e quali novità porta il 2026

Il superammortamento consiste in una maggiorazione del valore fiscale degli investimenti in beni strumentali nuovi, riconosciuta alle imprese che mirano a rinnovare e potenziare i processi produttivi. In precedenti versioni, questa agevolazione aveva già sostenuto la transizione industriale verso modelli 4.0, favorendo digitalizzazione, automazione e sostenibilità. La versione per il 2026 presenta importanti innovazioni sia in termini di aliquote che di beni agevolabili, che sono le seguenti:

  • Maggiorazione dell’ammortamento fino al 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro in beni digitali, con innalzamento fino al 220% per chi punta all’efficientamento energetico.
  • Possibilità di applicare l’incentivo anche a beni destinati all’autoproduzione energetica, come pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo integrati nei cicli produttivi.
  • Inclusione dei progetti realizzati tramite contratti con ESCo e accesso facilitato con documentazione semplificata per le piccole e medie imprese (PMI).
  • Durata annuale della misura, applicabile agli acquisti e agli ordini conclusi entro il 31 dicembre 2026 e consegnati entro il 30 giugno 2027 previo acconto del 20%.
  • Gestione delle istanze e monitoraggio dei risultati tramite piattaforma digitale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), a garanzia di trasparenza.

A cosa serve il superammortamento: obiettivi e benefici per le imprese italiane

L’incentivo mira a stimolare il rinnovo degli asset produttivi e a facilitare la duplice transizione digitale ed ecologica delle aziende. Gli effetti attesi possono essere riassunti nei punti seguenti:
  • Riduzione del carico fiscale: la maggiorazione della quota ammortizzabile comporta una determinante diminuzione dell’imponibile IRES e IRPEF, favorendo la liquidità aziendale.
  • Spinta all’innovazione: l’ampliamento del concetto di beni agevolati stimola la digitalizzazione dei processi industriali, incentivando l’adozione di tecnologie avanzate e software gestionali.
  • Incoraggiamento dell’efficienza energetica: l’incentivo premia gli investimenti che migliorano le performance ambientali, con una maggiorazione ulteriore per impianti green e riduzione dei consumi di energia.
  • Sostegno all’occupazione e alla produttività: agevolando il rinnovo degli impianti e la formazione di nuove competenze tecniche, si facilitano nuove assunzioni e lo sviluppo professionale.

Come funziona il superammortamento: maggiorazione degli investimenti agevolati e meccanismo fiscale

Il meccanismo fiscale prevede che gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali o immateriali, possano essere ammortizzati fiscalmente su una base superiore rispetto al costo effettivo, secondo le aliquote stabilite dalla Manovra Finanziaria 2026. La maggiorazione consente di dedurre una quota superiore di costi ai fini IRES e IRPEF. La logica, quindi, è quella di incentivare l’acquisto di macchinari, impianti, hardware e software innovativi, riducendo la base imponibile per le imposte sui redditi.

Tabella esemplificativa delle aliquote previste*:

Tipologia di investimento Aliquota maggiorata
Beni digitali (Industria 4.0) 180%
Beni green con efficientamento energetico >=3%* 220%
Beni superiori a 2,5 mln fino a 10 mln euro 100%
Beni superiori a 10 mln fino a 20 mln euro 50%

La fruizione dell’incentivo avviene automaticamente in dichiarazione dei redditi, a partire dall’esercizio di entrata in funzione del bene. Per le imprese che realizzano progetti di efficientamento energetico certificato, la maggiorazione può essere ulteriormente incrementata. 

Chi può accedere al superammortamento: tipologia di aziende e requisiti di ammissibilità

L’accesso all’agevolazione è previsto per tutte le imprese residenti nel territorio italiano, compresi i soggetti con stabile organizzazione, senza distinzione di settore produttivo o forma giuridica. Ecco i requisiti principali di ammissibilità per imprese e pmi:

  • Imprese, PMI, artigiani, professionisti e soggetti non residenti con stabile organizzazione in Italia;
  • Acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nel territorio nazionale;
  • Rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e corretto pagamento di contributi previdenziali;
  • Regolarità fiscale e contributiva secondo quanto previsto dalla normativa fiscale vigente;
  • Non trovarsi in stato di liquidazione volontaria, fallimento, concordato senza continuità aziendale o simili situazioni concorsuali;
  • Esclusione dei soggetti destinatari di sanzioni interdittive.
Particolare attenzione è rivolta alle imprese agricole, che godono anche delle proroghe già attive sull’esenzione IRPEF dei redditi agrari e dominicali, ampliando l’impatto positivo della manovra anche al settore primario.

Il superammortamento, le misure complementari e la cumulabilità con altri incentivi fiscali

L’incentivo può essere fruito in cumulo con altre misure di sostegno agli investimenti previsti a livello nazionale e regionale, come ad esempio:

  • Credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES), confermato con un plafond triennale;
  • Contributi a fondo perduto previsti da bandi europei o regionali;
  • Nuova Sabatini, per l’agevolazione del credito bancario finalizzato all’acquisto di macchinari e impianti;
  • Bonus Sud e incentivi alla Transizione digitale ed energetica.
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