La Manovra finanziaria 2026 rappresenta uno snodo rilevante per il sistema produttivo italiano, in un quadro economico condizionato sia dalla prudenza della governance europea sia dalla necessità di sostenere la crescita e l’innovazione. E' un provvedimento che interviene su lavoro, fisco, welfare e incentivi per le imprese e mira a rafforzare la competitività e la resilienza delle aziende italiane, con particolare attenzione alle PMI.
Quadro generale delle misure per le imprese e le PMI nella manovra 2026
La nuova Manovra Finanziaria assegna alle imprese un ruolo centrale nell’attuazione delle politiche di sviluppo per il prossimo triennio. Tra le misure per aziende e PMI manovra finanziaria, emergono stanziamenti per oltre 5 miliardi di euro rivolti a investimenti, innovazione tecnologica, digitalizzazione e sostenibilità. Le aree di intervento comprendono:
- Superammortamento e Transizione 5.0/6.0 per l’innovazione produttiva e la riduzione dell’impatto ambientale;
- Credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) e Zone Logistiche Semplificate (ZLS), con particolare focus sulle regioni meridionali;
- Rifinanziamento della Nuova Sabatini per l’acquisto di beni strumentali e tecnologie digitali da parte delle PMI;
- Interventi su Irpef e Ires, ampliamento del pacchetto “Industria 4.0”;
- Deduzioni fiscali per l’assunzione e la formazione;
- Rottamazione delle cartelle esattoriali per agevolare il rientro nella legalità fiscale delle imprese in temporanea difficoltà;
- Sistemi di credito d’imposta per sostenere la competitività delle aziende nelle filiere innovative e nei settori a maggior contenuto tecnologico.
Le risorse vengono distribuite in modo selettivo per massimizzare l’impatto su investimenti privati, con l’obiettivo di generare fino a 20 miliardi di euro di investimenti tra il 2026 e il 2028.
Superammortamento, Transizione 5.0 e incentivi fiscali all’innovazione tecnologica
Uno dei cardini della manovra consiste nel rilancio del superammortamento, evoluzione delle precedenti misure “Industria 4.0/Transizione 4.0”, ora integrate nella formula Transizione 5.0/6.0. Le imprese che investono in beni strumentali innovativi acquisiti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026 usufruiranno di una maggiorazione delle quote di ammortamento:
- +180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- +100% da 2,5 a 10 milioni;
- +50% da 10 a 20 milioni.
Le iniziative a carattere “green”, riduzione del 3% dei consumi energetici, o del 5% nei processi produttivi, accedono a una maggiorazione fino al
+220%. L’obiettivo è favorire, attraverso strumenti fiscali, l’avvio di progetti di digitalizzazione, automazione e transizione energetica, estesi anche alle imprese energivore e settori come logistica e trasporti.
Nel quadro delle misure per aziende e PMI manovra finanziaria, il pacchetto riguarda non solo i beni materiali, ma anche tecnologie digitali avanzate, software MES/SCADA, cybersecurity, sensori, sistemi di accumulo e produzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo. Gli investimenti possono essere cumulati con altri incentivi e crediti fiscali, a patto di non superare il costo complessivo sostenuto.
Il contributo fiscale è determinante per le PMI che pianificano interventi di ammodernamento. Per esempio, su 1 milione di euro investito in macchinari, si ottiene una deduzione IRES su 2,8 milioni (“green” fino a 3,2 milioni), con vantaggi evidenti in termini di cassa e competitività.
Credito d’imposta ZES, ZLS e altre agevolazioni territoriali
Il secondo pilastro della strategia governativa si concentra sul riequilibrio territoriale e il sostegno agli investimenti nel Mezzogiorno e nei principali distretti logistici. Sono confermati e rafforzati i crediti d’imposta per le aree ZES e ZLS:
- ZES: 2,3 miliardi nel 2026, 1 miliardo nel 2027, 750 milioni nel 2028;
- ZLS: 100 milioni l’anno per progetti di filiera (digitalizzazione, logistica green e automazione portuale);
- Credito d’imposta fino al 45%, proporzionale alla dimensione d’impresa e all’ubicazione territoriale.
Tali strumenti sono mirati a incentivare la localizzazione di nuove attività produttive e il rilancio della competitività nelle regioni meridionali, assicurando la copertura di una più ampia quota del costo degli impianti e delle attrezzature.
Nel 2026 il credito d’imposta ZES/ZLS sarà cumulabile con altri incentivi ministeriali ed europei, offrendo alle imprese che investono in Sud e nelle aree logistiche un vantaggio competitivo rilevante.
Rifinanziamento della Nuova Sabatini e accesso al credito per le PMI
Il rifinanziamento della Nuova Sabatini costituisce un tassello molto importante per il rinnovo tecnologico delle PMI. Con 200 milioni nel 2026 e 450 milioni nel 2027, lo strumento supporta l’acquisto di beni strumentali, macchine, veicoli e software digitali.
Caratteristiche principali del sostegno:
- Contributo in conto impianti che riduce il tasso d’interesse sui finanziamenti bancari;
- Modalità operative semplificate e cumulative con altre misure (entro i limiti previsti dai regolamenti UE “de minimis”);
- Possibilità di mobilitare oltre 4,5 miliardi di investimenti privati grazie all’effetto leva sui finanziamenti concessi alle imprese.
Altri incentivi: Contratti di sviluppo, turismo, internazionalizzazione e sostenibilità
La Manovra 2026 amplia il perimetro degli incentivi anche ad altri filoni strategici:
- Contratti di sviluppo: finanziamenti agevolati per investimenti di medio-grandi dimensioni (industria, energia, filiere strategiche), con oltre 550 milioni tra 2027 e 2029;
- Turismo: 50 milioni l’anno fino al 2028 per digitalizzazione, sostenibilità e destagionalizzazione dell’offerta;
- Internazionalizzazione: 100 milioni nel 2026 e 300 milioni per promozione export e progetti made in Italy nel triennio, gestiti attraverso Simest e Ice;
- Sostenibilità: misure per l’efficientamento energetico, il rinnovo delle flotte di trasporto e servizi connessi alla logistica intermodale.
Un ulteriore supporto è previsto per il settore agricolo (credito d’imposta per il rinnovo degli impianti e la digitalizzazione), nonché per progetti di Ricerca e Sviluppo, design, brevetti e formazione, in coerenza con il PNRR e la politica di coesione UE.
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