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Che cosa sono le auto elettriche Range Extender, a cosa serve e come funziona questa nuova tecnologia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come funziona questa nuova tecnologia

Le auto elettriche Range Extender uniscono i vantaggi della mobilità elettrica a un generatore ausiliario, offrendo maggiore autonomia. Funzionamento, differenze, diffusione, sostenibilità.

La tecnologia Range Extender (spesso indicata con l'acronimo EREV) non rappresenta soltanto una via di mezzo tra le auto totalmente elettriche e i modelli ibridi tradizionali, ma propone una nuova interpretazione della mobilità sostenibile combinando la guida in elettrico con la tranquillità di poter proseguire il viaggio oltre il limite di un singolo ciclo di batteria.

Cos'è un'auto elettrica Range Extender e come funziona

Le vetture dotate di tecnologia Range Extender sono basate su un'architettura in cui la trazione è affidata completamente al motore elettrico. Il principio alla base di questa soluzione consiste nell'affiancare un piccolo motore a combustione interna, generalmente ottimizzato per funzionare come generatore, senza connettersi direttamente alle ruote. Quando la carica residua della batteria scende sotto una certa soglia, il motore termico si avvia in automatico e produce energia per ricaricare la batteria stessa, garantendo la possibilità di proseguire il viaggio senza doversi fermare per ore a una colonnina.

Questa strategia risponde a esigenze specifiche degli automobilisti:

  • Superamento dell'autonomia limitata tipica delle elettriche pure, grazie alla possibilità di estendere i chilometri percorribili grazie al carburante tradizionale.
  • Guida completamente elettrica in ambito urbano, azzerando le emissioni locali e beneficiando del silenzio e della reattività tipiche delle EV.
  • Indipendenza dalla rete di ricarica, poiché il rifornimento avviene anche tramite stazioni di servizio, rendendo la pianificazione dei viaggi assai più flessibile.
Una componente essenziale dell'auto a autonomia estesa è la logica di gestione intelligente della batteria. Il sistema elettronico attiva il motore termico solo quando necessario, offrendo un'esperienza di guida elegante e priva di interruzioni. Diversamente dai sistemi ibridi classici, qui il motore termico non fornisce mai direttamente potenza alle ruote, ma lavora esclusivamente come riserva energetica.

L'evoluzione dei sistemi Range Extender ha portato negli anni a ottimizzare pesi e ingombri grazie a motori di piccola cilindrata, anche rotativi come nel caso di alcune Mazda, capaci di operare a regime ottimale per efficienza e ridotte emissioni.

Un ulteriore punto d'interesse: alcuni modelli permettono sia la ricarica della batteria tramite presa esterna che tramite il generatore a bordo, rendendo la vettura adulta sia in ambito urbano sia sulle lunghe tratte extraurbane.

Vantaggi e svantaggi della tecnologia Range Extender

L'integrazione di un motore-generatore termico come supporto ai powertrain elettrici offre numerosi benefici tangibili, ma non è priva di compromessi. Analizzando vantaggi e criticità, è possibile valutare la reale convenienza delle auto a autonomia estesa. I vantaggi sono:

  • Autonomia complessiva superiore a 900-1.000 km su alcuni modelli, permettendo viaggi lunghi senza la pressione di pianificare soste prolungate.
  • Batterie di capacità contenuta rispetto agli EV puri, con riduzione del costo d'acquisto e dell'impatto ambientale legato alla produzione delle celle.
  • Maggiore libertà d'uso in paesi o zone dove la rete di ricarica rapida è ancora poco diffusa.
  • Guida esclusivamente elettrica in città, con emissioni nulle di gas nocivi localmente.
  • Soluzione all'ansia da ricarica che colpisce molti utenti potenziali delle auto elettriche.
Di contro bisogna mettere in conto:
  • Maggiore complessità tecnica dovuta alla coesistenza di due sistemi di propulsione, con conseguente aumento di peso, componenti da mantenere e manutenzione richiesta.
  • Prezzi medi più elevati rispetto alle elettriche pure omologhe.
  • Incentivi pubblici spesso ridotti o assenti rispetto a quelli riservati alle vetture interamente elettriche.
  • Il motore termico, benché usato in modo ottimizzato, comporta comunque emissioni di CO2, sia pure molto inferiori rispetto a un'auto tradizionale.
  • Alcune normative potrebbero, in futuro, penalizzare l'uso di qualsiasi propulsore termico, anche se utilizzato solo come generatore.
L'analisi di questi elementi mette in luce come la tecnologia Range Extender sia particolarmente apprezzata da chi cerca un compromesso tra libertà di movimento, sostenibilità e minore dipendenza dalla rete di ricarica, senza rinunciare a una reale riduzione delle emissioni su base chilometrica media.

Auto Range Extender, EV pure e ibride: differenze principali

L'offerta nel campo della mobilità elettrificata si muove lungo un continuum di soluzioni che va dalle auto elettriche pure fino alle ibride tradizionali e plug-in. I veicoli ad autonomia estesa si collocano in una posizione intermedia, rappresentando una modalità progettuale unica:

Range Extender (EREV)

Elettrica pura (BEV)

Ibrida (HEV/PHEV)

Tractione

Elettrica sempre, generatore termico a supporto

Solo motore elettrico

Motore termico + motore elettrico che lavorano insieme

Ricarica

Presa + generatore a bordo

Solo presa

Presa e/o motore termico ricarica batteria

Autonomia totale

Molto elevata (fino a 1.000 km)

Limitata alla sola batteria (da 150 a 600+ km)

Dipende da capacità serbatoio e batteria

Emissioni locali

Zero in urbano, con picchi di emissioni quando il termico è attivo

Sempre zero

Variabili in base alla modalità di uso

Flessibilità d'uso

Elevata: ottima sia per città che per lunghi viaggi

Dipendente dall'infrastruttura

Alta ma non sempre guida elettrica pura

Va sottolineato che le auto ibride tradizionali possono talvolta funzionare in elettrico solo per brevi tratti, mentre quelle ad autonomia estesa garantiscono una trazione sempre elettrica in ogni condizione. Le differenze progettuali sono quindi sostanziali anche sotto il profilo della percezione di guida e delle emissioni effettive.

Modelli attuali e futuri di auto elettriche Range Extender

Nell'ultimo biennio, importanti costruttori in Asia, Europa e America stanno (ri)lanciando modelli dotati di questa tecnologia. Tra i più rilevanti si registrano:

  • Mazda MX-30 R-EV: Utilizza un motore rotativo Wankel da 75 CV come generatore e una batteria da 17,8 kWh per alimentare il motore elettrico principale, assicurando oltre 600 km di autonomia totale.
  • Leapmotor C10 REEV: SUV cinese commercializzato anche in Europa grazie a Stellantis, con motore elettrico da 215 CV puntato all'asse anteriore; batteria da 28,4 kWh e range totale dichiarato di circa 970 km.
  • Scout Terra e Scout Traveler (sub-brand Volkswagen): Rivolti al mercato statunitense, questi veicoli sono equipaggiati con motori a benzina che estendono l'autonomia fino a oltre 800 km.
  • Ram 1500 Ramcharger: Pickup pensato per gli USA con motore V6 termico che ricarica il pacco batterie senza mai muovere direttamente le ruote.
  • Renault (in fase di sviluppo): La casa francese ha annunciato soluzioni Range Extender sui suoi futuri veicoli di medie e grandi dimensioni per il mercato europeo.
  • Omoda 9: SUV crossover lanciato recentemente in Europa, integra un sistema altamente sofisticato con motorizzazione ibrida e capacità range extender.
La varietà di modelli è destinata ad aumentare: marchi come BMW e Volkswagen stanno già investendo su piattaforme dedicate in vista di nuovi lanci dal 2026, riconoscendo la richiesta di maggiore autonomia e versatilità come elemento chiave per la crescita di questa tecnologia.

Diffusione sul mercato globale ed europeo delle auto Range Extender

Basta osservare le tendenze di vendita degli ultimi mesi per notare come i veicoli dotati di range extender siano in ascesa soprattutto nei mercati asiatici; in particolare in Cina, dove le immatricolazioni hanno superato quelle delle tradizionali ibride plug-in, anche grazie a SUV come Leapmotor C10 REEV e agli investimenti di marchi locali come Byd e Xpeng. Il boom cinese si spiega in parte dalla struttura infrastrutturale ancora irregolare fuori dalle grandi città e dalla necessità di abbattere l'ansia da ricarica sui percorsi lunghi.

La situazione europea, invece, rimane più variegata. Se da un lato in Europa la media dell'autonomia EV sta crescendo (passando da 430 a 563 km medi negli ultimi tre anni), l'offerta di auto a autonomia estesa è perlopiù trainata da marchi asiatici e da alcuni costruttori globali che stanno cominciando a testare questa soluzione su scala più ampia:

  • Germania, Francia e Italia stanno osservando con interesse il fenomeno, soprattutto per flotte aziendali e zone rurali.
  • Regno Unito e Scandinavia restano prudenti, incerti sulle future normative europee relative all'uso di combustibili tradizionali anche solo per la funzione di generatore.
Stellantis, Volkswagen, Mazda e Renault stanno investendo nella progettazione di nuovi modelli, mentre il mercato USA pone le basi per una progressiva diffusione grazie a pickup e SUV con queste specifiche. L'Europa, in attesa delle decisioni sul post-2035, si trova in una fase di osservazione e sperimentazione regolamentare.


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