Quali sono gli eredi che hanno diritto a percepire gli arretrati della pensione di reversibilità e perchè: i chiarimenti
Chi ha diritto agli arretrati della pensione di reversibilità ed entro quanto tempo l’INPS deve pagarli? La pensione di reversibilità è una prestazione che viene riconosciuta ai familiari superstiti di un defunto e, per legge, spetta innanzitutto a coniuge e figli, e poi anche a genitori, a fratelli, sorelle, ecc per importi differenti che variano proprio a seconda del grado di parentela.
Ci sono alcuni eredi che attendono il pagamento anche di alcuni arretrati. Vediamo di seguito perché.
L’Inps deve, infatti, provvedere d’ufficio a ricalcolare le pensioni ai superstiti ridotte in misura superiore rispetto ai redditi percepiti dal superstite, riconoscendo anche gli arretrati.
Il ricalcolo, come sentenziato dalla Corte Costituzionale, avviene per effetto dei limiti della cumulabilità tra la pensione di reversibilità ed eventuali redditi da lavoro percepiti dall'erede beneficiario.
I giudici hanno fissato un tetto alle decurtazioni, dichiarandone l'illegittimità sul trattamento nel caso di cumulo tra la pensione ai superstiti e i redditi.
Non si può prevedere, per la Corte, la riduzione dell’importo della pensione di reversibilità in misura superiore alla concorrenza dei redditi stessi.
Considerando, dunque, la data di pagamento della prestazione, l’Inps calcola le differenze sui ratei arretrati, gli interessi legali e la rivalutazione monetaria.
Il trattamento spetta, quindi, in misura piena, e non decurtata, pur in presenza di redditi propri e chi non l’ha percepita integralmente può avere i dovuti arretrati.
Il pagamento degli arretrati della pensione di reversibilità deve avvenire entro il termine quinquennale della prescrizione, ma, stando a quanto anticipato, l’Istituto di Previdenza si occuperà del riconoscimento degli importi dovuti nel corso del 2024.