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Chi è Mole Urbana, chi sono i proprietari dell'azienda, quali microcar produce e risultati economici

di Chiara Compagnucci pubblicato il
chiè e cosa fa Mole Urbana

Dalla storia di Mole Urbana alla sua evoluzione tra Piemonte e Marche, il racconto di un’azienda innovativa. Focus su proprietà, modelli di microcar, strategie produttive, impatto sociale ed economico e prospettive di crescita.

Nel panorama della mobilità elettrica urbana spicca una realtà tutta italiana capace di coniugare design, innovazione e attenzione al tessuto produttivo nazionale. Puntando a trasformare il concetto stesso di microcar, un’impresa nata negli anni più recenti ha avviato nuovi progetti di produzione sostenibile, avvalendosi di competenze locali e soluzioni industriali avanzate. Questa azienda, oggi protagonista tra Piemonte e Marche, rappresenta un modello di rilancio industriale e sociale, in grado di generare impatti positivi sia sull’economia che sull’occupazione delle comunità.

La nascita di Mole Urbana: storia, ideatore e proprietà dell’azienda

Il progetto nasce dall’intuizione di Umberto Palermo, designer torinese con alle spalle una solida carriera nell’automotive e nella personalizzazione di vetture di serie. Nel 2020, Palermo individua nell’ex stabilimento Blutec di Orbassano il punto di partenza per sviluppare una nuova generazione di microcar elettriche, prevedendo la rinascita produttiva in aree tradizionalmente legate all’industria automobilistica.

L’azienda, battezzata Mole Urbana e supportata da investitori privati e pubblici (tra cui CDP Venture Capital e fondi derivanti dal programma NextGenerationEU), si propone come realtà integrata e dinamica nel settore dei veicoli elettrici. Palermo, nel ruolo di presidente, affianca un management di comprovata esperienza, tra cui capi ingegneri e responsabili acquisti provenienti dal comparto automotive. La società vanta una struttura proprietaria in cui prevalgono capitali italiani, con la presenza significativa di stakeholder istituzionali che hanno creduto nella capacità di favorire un nuovo modello produttivo.

A livello operativo, Mole Urbana si distingue per una direzione chiara: realizzare prodotti di nicchia per la mobilità, completamente progettati in Italia e orientati alla qualità, alla sostenibilità e alla massimizzazione di esperienze di guida urbana unica. Questo approccio ha consentito all’azienda di acquisire autorevolezza e affidabilità agli occhi di partner industriali, istituzioni e filiera dei fornitori, garantendo una solida presenza sul mercato nazionale.

Gli stabilimenti produttivi tra Piemonte e Marche: investimenti, espansione e sostenibilità

Il cuore industriale del gruppo è rappresentato dallo stabilimento di Orbassano, situato nella cintura di Torino. Qui, un vecchio capannone industriale di 10.000 metri quadrati è stato completamente ristrutturato grazie a un investimento di 7 milioni di euro: si tratta di spazi oggi alimentati da pannelli solari e progettati per ridurre il consumo energetico.

La rigenerazione degli spazi produttivi ha incluso interventi all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’innovazione. Le soluzioni adottate hanno permesso la creazione di un impianto flessibile, in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze di una gamma veicolare ampia e modulare. Questo sito realizza l’assemblaggio e la personalizzazione finale, mantenendo oltre il 90% della componentistica made in Italy.

Oltre al Piemonte, il gruppo si espande nelle Marche, dove la prossima apertura di un sito a Fabriano testimonia la volontà di integrare competenze artigiane locali e capacità industriali avanzate. L’obiettivo dichiarato è la creazione di una vera filiera nazionale, capace di rispondere alle istanze di decarbonizzazione e neutralità tecnologica, coerenti con i piani del Green Deal europeo e le recenti politiche di transizione ecologica.

I modelli di microcar e quadricicli Mole Urbana: caratteristiche e prezzi

Il catalogo proposto da questa realtà è fra i più articolati all’interno del segmento dei veicoli urbani elettrici italiani. Tutti i modelli si basano su telai in acciaio Inox e adottano batterie LiFePO₄ intercambiabili, facilmente ricaricabili in ambiente domestico o presso colonnine pubbliche.

La gamma comprende dodici versioni modulari:

  • Lavoro 1: soluzione ultracompatta per logistica urbana e manutenzione, prezzo a partire da 14.000 euro
  • Lavoro 2: versione con accessibilità ottimizzata e capacità di carico superiore, prezzo base 18.000 euro
  • Lavoro 2 Brezza: micro utility dotata di cassone aperto
  • Lavoro 3: pensato per il trasporto urbano flessibile, volume sino a 2,3 metri cubi, da 18.500 euro
  • Romantica e Romantica Cabrio: carattere rétro, due posti, fascia di prezzo tra 11.500 e 17.500 euro
  • Scuter Quattro: quadriciclo leggero, prezzi da 11.300 euro
  • Sport GT: destinato a chi ricerca performance e stile racing, da 12.100 a 18.400 euro
  • Corriera: micro-shuttle urbano fino a quattro posti, autonomia di 150 km, prezzo da 16.500 euro
  • Torpedo: e-cabriolet a due posti, prezzi tra 15.500 e 18.500 euro
  • Pitbull: urban-offroad compatto, assetto rialzato, da 13.500 a 18.000 euro
  • Quattroposti: microcar per famiglie e car sharing, quattro posti, prezzo da 17.500 euro
In aggiunta, è stata presentata Malya, una concept car ispirata alle M1 europee, in fase di sviluppo per ampliare ulteriormente la proposta.

Tutti i veicoli sono caratterizzati da linee compatte, interni curati, materiali sostenibili e soluzioni funzionali pensate per la mobilità urbana: le versioni da lavoro offrono grandi capacità di carico, mentre i modelli passeggeri favoriscono design e comfort. Le tariffe rimangono competitive rispetto al panorama delle citycar elettriche europee, con prezzi di listino accessibili e un ventaglio di allestimenti che privilegiano la qualità costruttiva.

Strategia industriale e filiera locale: produzione made in Italy e coinvolgimento del territorio

L’approccio produttivo adottato mette al centro il concetto di filiera corta e coinvolgimento della rete locale. La strategia si fonda sulla sinergia tra fornitori piemontesi e marchigiani, che realizzano componenti chiave quali telai, plance ed elementi in alluminio. Ogni modulo è pensato in chiave personalizzabile, con una linea produttiva che consente flessibilità e attenzione ai dettagli.

Mole Urbana collabora con numerose PMI locali, investendo nella ricerca e sviluppo di materiali sostenibili e nella digitalizzazione dei processi industriali. Questo non solo rafforza la qualità percepita del prodotto finito, ma crea un ecosistema produttivo resiliente, capace di reagire rapidamente alle sfide di mercato e alle evoluzioni della domanda urbana. L’impegno per il made in Italy è un punto distintivo, valorizzando la cultura dell’artigianato industriale italiano.

L’impatto sull’occupazione e sul territorio: assunzioni e opportunità nelle comunità locali

L’avvio della produzione ha avuto ripercussioni positive sull’occupazione, con nuove assunzioni nel sito piemontese e nell’indotto marchigiano. Le selezioni, iniziate con venti posizioni immediate, oggi coinvolgono oltre cento operai, tecnici e giovani apprendisti assunti con un modello formativo mirato a trasmettere competenze specialistiche.

Il progetto prevede anche la creazione indiretta di circa 400 posti di lavoro nell’indotto locale: dalla fornitura di componentistica al supporto logistico, favorendo una ricaduta virtuosa sulle economie locali. L’impresa seleziona personale sia tra lavoratori esperti, sia tra neodiplomati, sostenendo la rigenerazione professionale e contrastando la disoccupazione nelle aree già colpite dalle recenti crisi industriali del comparto automobilistico.

  • Avvio di percorsi di apprendimento on the job per le nuove leve
  • Coinvolgimento progressivo di aziende artigiane e cooperative locali
  • Partnership con enti di formazione e istituzioni territoriali
L’impatto va oltre i numeri: il rilancio industriale a Orbassano rappresenta un segnale di fiducia alle comunità, oltre che la testimonianza di una nuova stagione produttiva che innova nel rispetto della tradizione e dei valori del territorio italiano.

Obiettivi di crescita e risultati economici previsti

Il piano industriale prevede uno sviluppo graduale e solido. Per il primo anno è attesa la produzione di circa 1.500 unità, con l’obiettivo di raggiungere i 5.000 veicoli annui al quarto anno di attività, mantenendo una strategia improntata sulla sostenibilità dei volumi e sulla qualità del prodotto finito.

Di seguito una sintesi degli obiettivi principali:

Anno Veicoli prodotti previsti
2025 400
2026 1.200
2027 Oltre 2.000
2028 5.000

Dal punto di vista finanziario, le prospettive sono sostenute dalla presenza di investitori istituzionali, con la previsione di nuovi round di finanziamento. L’incremento dell’occupazione e la crescita della rete di fornitori italiani sono elementi chiave per consolidare i volumi e garantire la stabilità del business. 



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