Quali sono le competenze di oggi degli amministratori di condominio e quanto possono arrivare a guadagnare
L’amministratore di condominio è la figura professionale che si occupa della gestione dello’edificio, dei condomini e dell’esecuzione delle delibere assembleari.
Le principali funzioni dell’amministratore sono contenute nel Codice Civile, ma il regolamento condominiale può contenere ulteriori previsioni in merito e tutti i provvedimenti adottati dall’amministratore, nell’ambito dei suoi poteri, sono obbligatori per i condomini.
Stando a quanto emerge dall’indagine di Anammi, l’Associazione nazional-europea amministratori di immobili, effettuata nei primi tre mesi del 2025 sugli oltre 13 mila associati, sono soprattutto gli ingegneri, gli architetti e i laureati in giurisprudenza che scelgono di diventare amministratori condominiali.
Tra i diplomati, invece, sono i geometri a occuparsi di amministrazione condominiale. Solitamente, infatti, l’amministratore non svolge in via esclusiva tale attività, e non si pone il problema della compatibilità con altre professioni.
Ciò significa che geometri, ingegneri, architetti, avvocati ma anche commercialisti, agenti immobiliari, ragionieri possono diventare anche amministratori di condominio.
Secondo l’indagine, il mestiere dell’amministratore è ormai considerato ad alto tasso di professionalizzazione, specie nella fascia anagrafica tra i 40 e i 50 anni e soprattutto a seguito della riforma del 2012, che ha introdotto l’obbligo di diploma di scuola superiore, la frequenza di un corso di formazione di base, l’assenza di condanne penali per diventare amministratori di condominio.
Nel 2014 è stato poi introdotto per tali figure anche l’obbligo dell’aggiornamento annuale di 15 ore.
La remunerazione attuale di un amministratore di condominio si aggira sui 45mila euro lordi annui, ma si tratta di un importo che può variare in base alle capacità dell’amministratore, all'esperienza maturata, al numero di condomini che si riescono a gestire contemporaneamente.
Il compenso che ogni condominio deve pagare annualmente al suo amministratore dipende, infatti, dal numero di appartamenti o unità abitative, oltre che dalla complessità della gestione.
Se un amministratore di condominio nei suoi primi 2-3 anni di esperienza lavorativa ha generalmente meno immobili da gestire, per cui ha una remunerazione più bassa, nel corso degli anni le cose cambiano decisamente.
Si possono arrivare molti condomini contemporaneamente, portando guadagni elevati ai relativi amministratori, anche ben più alti dei 45mila euro di media riportati.
Considerando la crescita di tale attività professionale, le competenze richieste, sempre più specifiche e dunque per chi ha studiato, con la prospettiva di ricevere buoni stipendi, le prospettive di tale settore sembrano abbastanza rosee e di crescita.
Ci sono, tra l’altro, aziende il cui obiettivo è proprio quello di diventare prime in amministrazione condominiale, arrivando ad operare a livello nazionale in maniera strutturata e professionale.