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Chi sono i commercianti oggi in Italia? Il profilo e i guadagni medi nel 2025 in base Osservatorio Lavori Autonomi INPS

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Commercianti oggi in Italia

Chi sono oggi i commercianti in Italia? Un’analisi aggiornata ne delinea il profilo: dati INPS su distribuzione, età, genere, guadagni medi 2025, nuove agevolazioni e confronto fiscale con altre professioni.

Chi sono i commercianti oggi in Italia? Questa domanda trova risposta nell’analisi dettagliata dei dati forniti dall’Osservatorio sui lavoratori autonomi INPS. Le nuove statistiche, rese disponibili nel giugno 2025, evidenziano una diminuzione degli iscritti tra il 2023 e il 2024, segnalando una progressiva evoluzione del comparto commerciale.

Titolari e collaboratori sono prevalentemente maschi e presentano una distribuzione anagrafica fortemente orientata verso le fasce d’età mature. Geograficamente, la presenza è maggioritaria al Nord, con alcune regioni che si distinguono per il volume degli operatori.

Trend demografici e territoriali dei commercianti italiani

L’indagine sui trend demografici del segmento commerciale mostra un leggero ma persistente calo degli iscritti negli ultimi anni. Nel 2024, i commercianti presenti nella Gestione Speciale INPS ammontano a 2.022.271, con un declino dello 0,5% rispetto all’anno precedente. La diminuzione, pur contenuta, rivela segnali di trasformazione nella struttura del settore.

La ripartizione territoriale sottolinea la netta prevalenza dei commercianti nelle regioni settentrionali: il Nord-Ovest ospita il 26,3% degli iscritti, seguito da Sud (23,5%), Centro (21%), Nord-Est (19,4%) e Isole (9,9%). La Lombardia si conferma la regione leader con oltre 310mila commercianti, seguita da Campania, Lazio e Veneto.

  • Lombardia: 310.848 iscritti
  • Campania: circa 208.000 iscritti
  • Lazio: circa 196.000 iscritti
  • Veneto: circa 162.000 iscritti
Il dato territoriale si collega strettamente alle dinamiche economiche locali, influenzando le opportunità di impresa e la composizione dei lavoratori autonomi in Italia.

Distribuzione per età e genere: l’identikit del commerciante

L’analisi dettagliata dell’età dei commercianti mette in rilievo una concentrazione significativa nelle fasce più elevate: il 29,8% ha tra i 50 e i 59 anni; il 25,6% supera i 60 anni; solo il 6,2% è under 30, mentre circa il 23,2% si posiziona tra i 40 e i 49 anni. Questi numeri certificano un progressivo invecchiamento della categoria, coerente con le principali tendenze demografiche nazionali.

  • Sotto i 30 anni: 6,2%
  • 40-49 anni: 23,2%
  • 50-59 anni: 29,8%
  • 60 anni e oltre: 25,6%
Per quanto riguarda la distribuzione di genere, i titolari maschi rappresentano il 67,3%, mentre tra i collaboratori prevalgono le donne (58,1%). Tale squilibrio riflette ancora la presenza storica femminile in ruoli di supporto e una minore partecipazione imprenditoriale diretta.

Guadagni medi e contributi INPS per i commercianti nel 2025

Nell’ultimo biennio, il reddito medio annuo dei lavoratori in Italia è cresciuto, attestandosi oltre i 25.000 €. Tuttavia, per i commercianti, la variabilità è elevata, con un’incidenza importante di imprese individuali a reddito modesto. I contributi previdenziali obbligatori sono determinati da una quota fissa e una variabile. La quota fissa, prevista per il 2024 a 4.515,43 €, sarà aggiornata nel 2025. Oltre tale importo minimale (18.415 € nel 2024), si applica un’aliquota aggiuntiva pari al 24,48% sulla parte eccedente.

Quota fissa INPS (2024)

4.515,43 €

Aliquota variabile

24,48% oltre il minimale

Minimale di reddito (2024)

18.415 €

Per i lavoratori autonomi di età inferiore a 21 anni, l’aliquota è lievemente ridotta. Chi sono i commercianti oggi in Italia osservatorio inps: molti devono dunque affrontare contributi rilevanti, indipendentemente dall’effettivo reddito d’impresa.

Il quadro delle agevolazioni sui contributi INPS si arricchisce per i nuovi imprenditori a partire dal 2025: la Legge di Bilancio introduce uno sconto contributivo del 50% per tre anni per chi apre una nuova attività. Questa riduzione non è cumulabile con altri sgravi, ma può essere seguita, per chi rientra nei requisiti, dalla riduzione contributiva del 35% prevista per il regime forfettario. Tali misure puntano ad abbassare il costo d’ingresso e incentivare l’autoimpiego, soprattutto tra giovani e nuovi professionisti. Dettagli procedurali saranno forniti da prossime circolari INPS.

  • Sconto del 50% per iscrizione come commercianti o artigiani nel 2025 (valido 36 mesi)
  • Successiva riduzione del 35% per le partite IVA in regime forfettario
  • Necessità di comunicazione preventiva all’ente per la fruizione dello sgravio
Tali opportunità possono rappresentare una leva per ridurre l’onere contributivo soprattutto nel primo triennio di attività.

Il peso fiscale e contributivo: confronti con altre categorie di lavoratori autonomi

L’analisi comparata evidenzia che commercianti e altri lavoratori autonomi sostengono livelli di pressione fiscale e contributiva significativi. Su un totale IRPEF di 174 miliardi nel 2022, i lavoratori autonomi (inclusi i commercianti) hanno contribuito per il 15,36%, pari a oltre 26 miliardi di euro, pur rappresentando circa il 5,3% della platea dei dichiaranti. Le fasce di reddito più elevate mostrano una concentrazione negli oneri fiscali: il 41,34% degli autonomi con più di 29.000 € versa oltre il 92% dell’imposta della categoria. La tabella fornisce un confronto tra lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati:

Categoria

% IRPEF totale

% contribuenti

Lavoratori dipendenti

52,4%

53%

Lavoratori autonomi

15,4%

5,3%

Pensionati

30%

32,7%

Questi dati confermano la pressione fiscale elevata sul comparto autonomo rispetto al totale dei contribuenti.

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