Il mondo dei miliardari italiani tra storie personali, panorami internazionali e settori in ascesa. Analisi delle origini delle grandi ricchezze, delle strategie vincenti e dei trend che hanno segnato il cammino verso il miliardo.
I miliardari italiani rappresentano una quota ridotta della popolazione del Paese, ma esercitano un impatto significativo sull'economia nazionale e globale. In base agli ultimi rapporti finanziari pubblicati, il numero di persone in Italia con un patrimonio superiore al miliardo di dollari si attesta a 61 individui. Tale cifra, stando alle analisi di Ubs, conferma una presenza relativamente stabile rispetto agli anni precedenti, evidenziando tuttavia una crescita sostanziale nell’ultimo triennio: dal 2016 a oggi si è registrato un notevole incremento dai 42 miliardari di otto anni fa agli attuali 61.
Nel contesto europeo, l’Italia si posiziona dietro altre potenze come Germania, Francia, Spagna e Svizzera per numero e patrimonio complessivo dei super-ricchi, risultando invece allineata a realtà come il Brasile. Il confronto internazionale mette in luce la netta supremazia degli Stati Uniti, che contano ben 924 miliardari con un patrimonio aggregato vicino ai 7mila miliardi di dollari, cui seguono la Cina (470 miliardari) e altri Paesi economicamente avanzati.
È rilevante osservare che, mentre la ricchezza degli ultra-ricchi cresce a livello globale, in Italia si riscontra un aumento della concentrazione della ricchezza, a fronte di un contestuale ampliamento delle disuguaglianze sociali e di una situazione di povertà diffusa che non accenna a migliorare. I miliardari italiani, benché inferiori in numero rispetto ad altri Paesi, detengono patrimoni per un totale di circa 197,3 miliardi di dollari, cifra che sottolinea l’importanza di studiare non solo i singoli miliardari ma anche l’impatto sistemico che tali fortune esercitano sulla società.
Analizzare le vicende personali e imprenditoriali delle maggiori fortune italiane permette di comprendere in quali settori e con quali strategie siano nate alcune tra le ricchezze più rilevanti a livello nazionale.
Giovanni Ferrero si conferma come il primo nella classifica delle maggiori ricchezze in Italia. La sua posizione, con un patrimonio di oltre 38 miliardi di dollari, è frutto della guida e dell’espansione internazionale dell’omonimo gruppo dolciario, noto per brand globali come Nutella e Kinder. La crescita del gruppo Ferrero ha saputo coniugare una gestione familiare tradizionale con una strategia fortemente orientata ai mercati esteri e all’innovazione produttiva nel settore agroalimentare.
Subito dopo Ferrero, Andrea Pignataro emerge per un percorso decisamente diverso. Fondatore e azionista di maggioranza di Ion Group, azienda attiva nello sviluppo di software finanziari, Pignataro ha costruito la propria fortuna puntando sulla digitalizzazione dei servizi finanziari. L’azienda si distingue nel panorama internazionale per aver saputo anticipare l’esplosione della nuova economia tecnologica, posizionandosi come partner strategico in numerose operazioni di M&A e nella fornitura di infrastrutture digitali a banche e istituzioni finanziarie.
Giancarlo Devasini presenta un caso emblematico di nuova ricchezza nata dal settore fintech e dalle criptovalute. Investitore e principale azionista di Tether, ha beneficiato in maniera significativa dell’espansione internazionale delle valute digitali e dell’incremento dell’utilizzo di stablecoin nell’ecosistema crypto. Il suo patrimonio evidenzia la progressiva centralità delle nuove tecnologie finanziarie e delle iniziative imprenditoriali legate ai mercati digitali.
Il panorama dei super-ricchi in Italia comprende anche imprenditori storici come Giorgio Armani (deceduto nel 2025), che con la sua omonima maison ha saputo costruire negli anni un impero nel campo della moda , esportando il concetto di «lusso italiano» in tutto il mondo. Allo stesso modo, Francesco Gaetano Caltagirone si distingue per aver diversificato i propri investimenti tra editoria, settori finanziari e immobiliare, mostrando come la diversificazione sia spesso una chiave di successo nella crescita dei patrimoni familiari.
Infine, i figli di Silvio Berlusconi, ciascuno con un patrimonio che supera ampiamente il miliardo di dollari. Hanno ereditato, in quote differenziate, una parte significativa dell’impero fondato dallo storico imprenditore e politico, mantenendo una solida presenza nei settori dei media, dell’editoria e delle costruzioni. Nel complesso, quasi un terzo dei miliardari italiani ha raggiunto questa soglia grazie a eredità familiari, mentre una parte altrettanto significativa arriva da percorsi professionali e imprenditoriali «self-made».
| Nome | Settore Principale | Origine Patrimonio | Patrimonio Stimato (in mld $) |
| Giovanni Ferrero | Agroalimentare | Familiare / Imprenditoriale | 38,2 |
| Andrea Pignataro | Tecnologia finanziaria | Self-made | 34,2 |
| Giancarlo Devasini | Criptovalute / Fintech | Self-made | -- |
| Giorgio Armani | Moda | Imprenditoriale | -- |
| F. G. Caltagirone | Finanza / Immobiliare | Familiare / Imprenditoriale | -- |
Le strategie e i percorsi verso la soglia del miliardo di dollari in Italia evidenziano significative tendenze e peculiarità rispetto agli scenari internazionali. Una delle caratteristiche più evidenti è la concentrazione settoriale delle principali ricchezze: alimentare, moda, tech-finance e immobiliare rappresentano i comparti di riferimento per la maggior parte dei miliardari italiani.
Una tendenza chiara riguarda la capacità di investire in asset alternativi, come immobili di pregio internazionale, startup tecnologiche, criptovalute e marchi di lusso consolidati, favorendo l’incremento di valore patrimoniale anche in contesti di incertezza economica. I dati Ubs e Forbes evidenziano, inoltre, come il patrimonio complessivo dei “Paperoni” mondiali sia salito a circa 15,8 trilioni di dollari, con una crescita pronunciata per coloro che hanno investito in settori tecnologici (+23,8%).