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Collocamento azioni Poste Italiane a ottobre, il rating e i punti di forza e debolezza secondo agenzie

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Collocamento azioni Poste italiane

Con un dividend yield elevato, un modello di business diversificato e una forte presenza nei settori della logistica e dei servizi finanziari, Poste Italiane un investimento interessante.

La privatizzazione di Poste Italiane, annunciata dal governo Meloni nel 2024, è uno degli eventi economici più rilevanti dell'anno. L’obiettivo è duplice: raccogliere fondi per ridurre il debito pubblico e consentire ai cittadini e risparmiatori italiani di partecipare a una delle più grandi aziende del Paese.

Il governo ha previsto di cedere una quota fino al 15% di Poste Italiane, mantenendo comunque il controllo statale grazie alla quota posseduta dalla Cassa Depositi e Prestiti, che detiene il 35% delle azioni, e il Ministero dell'Economia, che possiede il 29,26%. Ma vediamo meglio:

  • Punti di forza e debolezza del collocamento delle azioni di Poste italiane
  • Collocamento azioni Poste italiane: primi pareri delle agenzie di rating

Punti di forza e debolezza del collocamento delle azioni di Poste italiane

La privatizzazione di Poste Italiane avverrà attraverso un'Offerta Pubblica di Vendita, che prevede il collocamento di azioni già esistenti sul mercato.

Una parte delle azioni sarà riservata ai piccoli risparmiatori italiani e ai dipendenti del gruppo Poste. Questi ultimi potranno beneficiare di incentivi speciali, come sconti sul prezzo delle azioni e piani di pagamento agevolati, per favorire la loro partecipazione. Si prevede che il 30% delle quote sarà destinato proprio a questi due gruppi, mentre il restante 70% agli investitori istituzionali, come fondi d’investimento, compagnie assicurative e fondi pensione.

Il prezzo delle azioni sarà fissato in anticipo, e il governo intende proporre un prezzo scontato per i risparmiatori e dipendenti, in linea con precedenti operazioni di privatizzazione. Si tratta di un’opportunità per i piccoli investitori, che potrebbero acquisire azioni a condizioni favorevoli rispetto al mercato istituzionale.

Partecipare all'OPV di Poste Italiane offre ai risparmiatori la possibilità di investire in una delle aziende più solide d’Italia. Poste Italiane, con una storia che risale a oltre 150 anni, è un'azienda fondamentale per il Paese, non solo per i suoi servizi postali, ma anche per la sua espansione nei settori della logistica, della telefonia e dei servizi finanziari.

Negli ultimi anni, Poste ha registrato una performance finanziaria notevole, con una crescita costante dei ricavi e dei profitti, oltre a una distribuzione di dividendi attraenti per gli azionisti. Il rendimento da dividendi di Poste Italiane si è mantenuto intorno all'8%, uno dei più elevati sul mercato italiano, rendendolo un investimento interessante per chi cerca rendimenti costante.

Per via del suo modello di business diversificato e all'espansione nei servizi digitali e finanziari, l’azienda ha dimostrato capacità di resilienza di fronte alle sfide economiche e tecnologiche.

L’operazione di privatizzazione non è priva di critiche e preoccupazioni. Alcuni osservatori temono che la vendita di una parte delle azioni possa ridurre il controllo pubblico su un'azienda così strategica, portando a una minore attenzione ai servizi universali che Poste fornisce.

Un altro punto critico riguarda la perdita di una parte dei dividendi che lo Stato incassa attraverso le azioni di Poste Italiane. Anche se il governo continuerà a controllare la maggioranza dell’azienda tramite CDP, la vendita di una parte delle azioni potrebbe ridurre gli introiti derivanti dai dividendi.

Collocamento azioni Poste italiane: primi pareri delle agenzie di rating

Le agenzie di rating internazionali, come Scope Ratings, hanno valutato positivamente la solidità finanziaria di Poste Italiane, confermando il rating BBB+ con outlook stabile.

Questo rating conferma la fiducia nella stabilità dell’azienda e nella sua capacità di mantenere buoni livelli di redditività e di distribuzione dei dividendi anche in seguito alla privatizzazione. Va da sè che l’andamento delle azioni e le prospettive future dipenderanno anche dall’esecuzione del piano di privatizzazione e dalla risposta del mercato agli sviluppi futuri.

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