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Come cambiare fornitore di Spid per tenerlo gratis anche da luglio. Istruzioni e passaggi per trasferirlo

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cambiare fornitore per non pagare

Non esiste il rinnovo automatico con un nuovo provider, ma solo la possibilità di attivare ex novo un'identità digitale.

Se finora il servizio è stato completamente gratuito per tutti, già dai primi mesi del 2025 si è registrato un cambio di rotta da parte di alcuni gestori. Il primo segnale è arrivato da Aruba, che ha introdotto un canone annuo di 5,98 euro, seguito da InfoCert, che applicherà la stessa misura a partire da fine luglio. La convenzione con lo Stato, scaduta, dovrebbe essere rinnovata grazie a 40 milioni di euro promessi dal governo per sostenere i provider, ma la certezza dei fondi arriverà solo dopo l'estate.

  • Cambiare fornitore per non pagare. Istruzioni e passaggi
  • Alternative, vantaggi e futuro

Cambiare fornitore per non pagare. Istruzioni e passaggi per farlo

Non esiste il trasferimento ad un nuovo provider, ma solo la possibilità di attivare ex novo un'identità digitale con un altro gestore che non applica costi. È un passaggio delicato e poco pubblicizzato. In realtà, il procedimento comporta una nuova registrazione, seguita dalla revoca formale del vecchio Spid, per evitare la sovrapposizione tra identità attive.

La buona notizia è che non tutti i fornitori di Spid hanno deciso di far pagare il servizio. Alcuni, come Poste Italiane, Namirial e Lepida, continuano a proporre il servizio senza costi, almeno per la versione base con riconoscimento di persona o con CIE o CNS. Poste offre un'ampia rete fisica dove è possibile effettuare l'attivazione gratuitamente mentre Lepida è diffusa in Emilia-Romagna ma disponibile anche online per tutti i cittadini italiani.

Una volta scelto il nuovo provider, il cittadino dovrà compilare un nuovo modulo online, allegare i documenti richiesti, scegliere la modalità di riconoscimento e attendere la conferma dell'attivazione. Il processo richiede in media 15-30 minuti, ma può variare in base alla piattaforma. Dopo aver ricevuto le nuove credenziali, è obbligatorio disattivare il precedente Spid.

Alternative, vantaggi e futuro

Il tempo stringe: da fine luglio 2025, per molti italiani lo Spid diventerà a pagamento. Chi agisce ora può evitare del tutto il canone annuale, semplicemente cambiando provider e completando il trasferimento dell'identità digitale. Ma non mancano alternative.

La Carta d'Identità Elettronica permette di accedere a gran parte dei servizi pubblici, è interoperabile a livello europeo e viene rilasciata dal Comune senza costi aggiuntivi. L'utilizzo pratico è ancora macchinoso: serve uno smartphone di ultima generazione o un lettore da collegare al PC, e non tutti i portali PA sono compatibili. Spid, al contrario, funziona con username e password semplici, è integrato su quasi tutti i siti della pubblica amministrazione e resta, almeno per ora, lo strumento più accessibile e diffuso.

I fornitori che hanno scelto di introdurre un costo annuale per Spid giustificano la decisione con motivazioni di sostenibilità economica e aggiornamento tecnologico. Ma resta forte il sospetto che l'assenza di una linea politica chiara abbia lasciato campo libero a strategie commerciali individuali. In mancanza di fondi statali certi, come i 40 milioni promessi ma non ancora distribuiti, i provider hanno scelto strade diverse: c'è chi ha puntato su una offerta commerciale gratuita per attirare utenti in ottica reputazionale, e chi invece ha optato per una monetizzazione diretta del servizio.

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