L'incontro fra esecutivo e sigle rappresentative dei lavoratori ha segnato un passaggio chiave nel percorso di definizione della Manovra finanziaria 2026. Governo e parti sociali hanno affrontato temi che spaziano dalla pressione fiscale agli investimenti in sanità, dalla previdenza alle grandi riforme per la competitività. La discussione si è rivelata intensa, confermando la distanza tra le posizioni dei diversi sindacati su priorità e strumenti necessari per garantire tutela dei salari, occupazione e rafforzamento dello stato sociale.
Come si è svolto l’incontro del 9 ottobre: posizioni a confronto
Il tavolo del 9 ottobre a Palazzo Chigi ha visto la presenza dei rappresentanti di Governo e delle principali organizzazioni sindacali: CGIL, CISL, UIL, UGL e Confsal. L’appuntamento si inserisce nella fase di scrittura della nuova legge di bilancio, in un quadro di finanza pubblica segnato da margini di manovra ridotti, appena 16 miliardi di euro secondo il Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP).
Il confronto, durato oltre due ore, è stato presieduto dai ministri dell'Economia e del Lavoro insieme a esponenti chiave dell’esecutivo. L'attenzione delle organizzazioni dei lavoratori si è concentrata su richieste concrete riguardanti il blocco dell’aumento dell’età pensionabile, la crescita dei salari e investimenti su sanità e stato sociale.
Le risposte del Governo, però, sono state prudenti, rimandando le decisioni definitive alla disponibilità effettiva delle risorse. Al termine dell'incontro:
- CGIL ha espresso insoddisfazione per la mancanza di aperture su salari e pensioni, con un giudizio severo sulle ipotesi di selettività nell'accesso agli strumenti previdenziali e sui condoni fiscali.
- CISL, invece, ha riconosciuto segnali di apertura sui temi delle detrazioni fiscali e delle risorse aggiuntive per il Servizio Sanitario Nazionale, pur ribadendo la necessità di andare oltre le soglie previste per il taglio dell’IRPEF.
- Anche UIL e UGL hanno sottolineato l’esigenza di un intervento strutturale a favore dei salari, ponendo attenzione al rinnovo dei contratti pubblici e privati e alla lotta alla precarietà.
Il Governo, dal canto suo, ha illustrato un quadro di misure ancora in via di definizione, proponendo
un taglio limitato dell’IRPEF, la rottamazione selettiva delle cartelle esattoriali, nuove risorse per la sanità e una graduale revisione del sistema previdenziale, il tutto all’interno di una cornice di equilibrio dei conti pubblici. L’esito del confronto ha portato in primo piano la forte distanza fra le aspettative delle parti sociali e le cautele espresse dall’esecutivo.
Le ragioni della CGIL: perché Landini definisce l’incontro disastroso e la posizione della Cisl
La posizione della CGIL, guidata da Maurizio Landini, si è contraddistinta per una profonda critica nei confronti dell’operato e delle proposte governative. Secondo il segretario generale, l’incontro non ha fornito riscontri alle richieste poste dai sindacati, rivelando un approccio giudicato «dannoso» per i lavoratori e pensionati. Le ragioni di questo giudizio negativo sono molteplici:
- Mancanza di risposte chiare sulle rivendicazioni relative a aumenti salariali e rinnovo dei contratti, specie nel pubblico impiego.
- Assenza di provvedimenti effettivi per contrastare il cosiddetto fiscal drag, cioè l’aumento della pressione fiscale dovuto all’adeguamento dei salari nominali all’inflazione.
- Prospettiva di nuove rottamazioni fiscali considerate «ingiuste», in quanto rischiano, secondo Landini, di premiare evasori e penalizzare i contribuenti fedeli.
- Ambiguità sulle misure a tutela delle pensioni: la sterilizzazione selettiva dell’innalzamento dell’età pensionabile, ancora in discussione, appare come una soluzione che rischia di dividere la platea dei destinatari in "meritevoli" e "non meritevoli", senza un criterio universalistico.
- Scarsa attenzione agli investimenti pubblici in settori come scuola, sanità e trasporti, giudicati dalla CGIL elementi chiave per la crescita e la coesione sociale.
Landini ha anche ribadito la necessità, secondo la CGIL, di una riforma fiscale più coraggiosa e di una maggiore equità redistributiva, proponendo un contributo di solidarietà sulle grandi ricchezze come fonte alternativa di copertura per interventi su salari, pensioni e investimenti sociali.
Rispetto alle posizioni assunte dalla CGIL, la CISL ha adottato nel confronto con il Governo un atteggiamento più improntato al dialogo. La segretaria generale, Daniela Fumarola, ha definito l’incontro "importante" e ha accolto con favore alcune indicazioni fornite dall’esecutivo:
- Positiva la conferma dell’impegno su un nuovo stanziamento per la sanità, richiesto dal sindacato come misura a sostegno di qualità e accessibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
- Considerata favorevolmente anche la volontà, manifestata dal ministro dell’Economia, di intervenire sulla riduzione dell’aliquota IRPEF – abbattendo la seconda fascia dal 35% al 33% – e di esplorare l’estensione del beneficio sopra la soglia dei 50.000 euro di reddito, con effetti sul ceto medio allargato.
- Per CISL resta però centrale la necessità di lavorare ad accordi sulla contrattazione di secondo livello: la crescita dei salari passa dal rinnovo dei contratti e dal rilancio della produttività. Benefici fiscali e incentivi devono accompagnare questa strategia, ma non possono supplire ad essa.
- Sul fronte previdenziale, CISL esprime cautela su possibili innalzamenti dell'età pensionabile e preme perché le disposizioni prevedano flessibilità in uscita in modo selettivo, salvaguardando chi svolge lavori gravosi o ha una lunga anzianità contributiva.
Le principali misure della manovra finanziaria 2026: dagli stipendi alle pensioni, bonus e riforme fiscali
La bozza della Manovra 2026 si concentra su alcuni grandi capitoli di spesa e intervento. Di seguito vengono riepilogate le misure principali:
- Riduzione IRPEF: la nuova Manovra punta all’abbattimento della seconda aliquota, che dovrebbe scendere dal 35% al 33%, con benefici rivolti in particolare a chi ha redditi compresi fra 28.000 e 50.000 euro e la possibilità di estensione fino a 60.000 euro, come richiesto da alcune parti sociali.
- Mini-Irpef e detassazione aumenti contrattuali: viene discussa una tassazione agevolata al 10% sui nuovi incrementi retributivi e sugli straordinari, misura che punta a favorire rinnovi contrattuali e a rafforzare il potere d’acquisto, secondo le simulazioni elaborate dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
- Rottamazione delle cartelle esattoriali: la cosiddetta rottamazione quinquies sarà circoscritta ai contribuenti ritenuti "meritevoli" secondo criteri ancora da definire, con dilazione dei pagamenti fino a 108 rate in 9 anni.
- Bonus e sostegni alle famiglie: confermate e potenziate misure come il Bonus Mamme (480 euro annuali detassati per madri con almeno due figli), interventi sul congedo parentale retribuito e una possibile riforma dell’ISEE con l’introduzione dell’ISF, che escluderebbe la prima casa dal calcolo per favorire l’accesso alle prestazioni sociali.
- Pensioni: in discussione il blocco selettivo dell’innalzamento dell’età pensionabile previsto dal 2027, con una salvaguardia immediata per chi ha già compiuto i 64 anni e possibili scaglioni per il resto della platea. Conferma delle opzioni anticipate (Quota 103, Opzione donna) e incentivi alla previdenza integrativa tramite il TFR.
- Sanità: previsti nuovi stanziamenti, fino a 2,5 miliardi in aggiunta ai fondi già presenti in legge di bilancio, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e assicurare nuove assunzioni.
- Bonus casa e ristrutturazioni: proroga selettiva del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa, mentre resta da definire la futura disciplina del bonus mobili.
- Contributo delle banche: il Governo intende coinvolgere il settore bancario nella copertura delle misure, richiedendo un contributo che dovrebbe aggirarsi sui 2,5 miliardi di euro, da quantificare con precisione nei prossimi testi.
- Difesa e investimenti: l'aumento delle risorse per la difesa sarà vincolato al superamento della procedura di infrazione sul deficit, senza penalizzare la spesa sociale e sanitaria.
La tabella sottostante sintetizza le principali voci della manovra in termini di ambiti e destinatari:
Ambito |
Misura |
Destinatari |
Fisco |
Taglio aliquota IRPEF, mini-Irpef, agevolazioni su aumenti contrattuali |
Lavoratori dipendenti, ceto medio, famiglie |
Previdenza |
Blocco selettivo età pensionabile, proroghe Opzione Donna e Quota 103 |
Pensionandi, lavoratrici, precoci |
Famiglia |
Bonus Mamme, detrazioni sui libri scolastici, riforma ISEE/ISF |
Madri lavoratrici, famiglie con figli |
Sanità |
Nuovi fondi e assunzioni |
Cittadini, operatori sanitari |
Casa |
Bonus ristrutturazione prima casa |
Proprietari di abitazione principale |
Banche |
Contributo straordinario |
Sistema bancario |
Difesa |
Incremento selettivo fondi |
Settore difesa/Sistema Paese |
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