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Come funziona la pensione anticipata grazie all'utilizzo del Tfr e dei fondi integrativi pensionistici

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa prevede il nuovo sistema di pensione anticipata a 64 anni possibile grazie all'integrazione della pensione pubblica con il Tfr e i fondi integrativi pensionistici

Negli ultimi anni la normativa previdenziale italiana ha subito importanti aggiornamenti, volti a rispondere a un quadro demografico critico e alle esigenze dei lavoratori maturate con la crisi del sistema a ripartizione.

La più rilevante innovazione in tema di flessibilità pensionistica riguarda la possibilità di anticipare l'uscita dal lavoro attraverso l'integrazione tra previdenza obbligatoria, il trattamento di fine rapporto (Tfr) e i fondi pensione integrativi. L'intento principale è quello di permettere a una platea crescente di lavoratori di accedere a un reddito pensionistico dignitoso, sfruttando le risorse accantonate durante la carriera professionale.

A fronte di una età pensionabile ufficiale che resta a 67 anni, si apre adesso la concreta possibilità di richiedere la pensione a partire dai 64 anni, previo soddisfacimento dei requisiti minimi richiesti e dell'integrazione economica tramite strumenti aggiuntivi, come Tfr e previdenza complementare. 

Il nuovo sistema di pensione anticipata: come funziona e quali sono le innovazioni della Manovra 2025

Mentre si va verso un aumento dell'età pensionabile di ulteriori tre mesi, cosa che il governo vorrebbe scongiurare, il meccanismo inserito nella Manovra Finanziaria 2025 introduce la possibilità di accedere alla pensione anticipata, a patto che il soggetto abbia maturato determinati requisiti anagrafici e contributivi e possa integrare il proprio assegno previdenziale con capitale proveniente da Tfr o fondi pensione integrativi. 

I requisiti e le condizioni richieste per il nuovo sistema sono:

  • Età e condizioni di accesso: Dal 2025, i lavoratori con almeno 64 anni e 20 anni di contributi potranno valutare il pensionamento anticipato sfruttando, in aggiunta alla quota pubblica, anche la somma dei montanti accumulati attraverso Tfr e strumenti di previdenza complementare.
  • Importo minimo garantito: Il soggetto può uscire anticipatamente soltanto laddove, attraverso la cumulazione dei trattamenti, arrivi a percepire un assegno di almeno tre volte l'importo dell'assegno sociale (per il 2025, circa 1.500 euro mensili per gli uomini e 2,8 volte per le donne secondo quanto anticipato dal legislatore), con importi soglia soggetti a rivalutazione.
  • Innovazioni rispetto al passato: La soluzione riprende alcuni principi già applicati con la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), ma le amplia permettendo un utilizzo più esteso e strutturato del Tfr in sinergia con la previdenza integrativa.
  • Impatto atteso: L'innovazione interessa sia i lavoratori del settore privato sia, in prospettiva, i pubblici dipendenti. L'accesso a questa opzione è attualmente stimato su una platea limitata, ma si prevede un impatto crescente dal 2030 man mano che aumentano gli iscritti al regime contributivo.

Requisiti per accedere alla pensione anticipata a 64 anni: età, contributi e condizioni

L'accesso alla pensione anticipata a 64 anni con utilizzo di Tfr e previdenza integrativa è condizionato al possesso di requisiti specifici, definiti per garantire l'equilibrio tra sostenibilità finanziaria del sistema pubblico e tutela di un livello minimo di reddito.
  • Età minima: 64 anni compiuti al momento della domanda di pensionamento.
  • Contributi obbligatori: Occorre vantare almeno 20 anni di contribuzione nel regime esclusivamente contributivo (quindi per i lavoratori privi di anzianità retributiva antecedente al 1996.
  • Soglia di importo: Il totale della pensione lorda attesa, tra contributi Inps, Tfr e fondi integrativi deve risultare pari o superiore a tre volte l'assegno sociale annuo (Considerando che il valore dell’assegno maturato deve essere pari ad almeno tre volte l’importo dell’assegno sociale, che nel c2025 è di circa 539 euro, significa che la pensione da raggiungere deve essere pari ad almeno circa 1.617 euro lordi mensili per uscire a 64 anni.).
  • Destinazione dei capitali: Al fine di raggiungere l'importo soglia, è possibile integrare l'assegno principale con la liquidazione delle risorse maturate attraverso Tfr e posizione previdenziale complementare accumulata in almeno 5 anni.
  • Condizioni aggiuntive: E' richiesta l'iscrizione da minimo 5 anni ad un fondo pensionistico integrativo per accedere all'utilizzo di capitali aggiuntivi a fini di pensionamento.

Il ruolo del Tfr nella pensione anticipata: gestione, vincoli e limiti di utilizzo

Il trattamento di fine rapporto è rappresentato dalla somma di denaro accumulata dai lavoratori nel corso delle loro carriere e destinata ad essere interamente liquidata al termine della carriera lavorativa, ma le ultime modifiche cambiano la gestione del Trattamento nell'ottica del pensionamento anticipato ma sempre rispettando:
  • Destinazione: Il lavoratore può optare per la devoluzione del Tfr maturato verso fondi pensione integrativi o, secondo l'ipotesi al vaglio, mantenerlo in gestione pubblica presso l'Inps, con vincolo all'utilizzo esclusivo come sostegno al reddito pensionistico.
  • Limiti di utilizzo: In seguito alle ultime proposte legislative, l'accesso a tale capitale sarà sempre più vincolato al momento della quiescenza: non sarà più consentito l'anticipo per spese personali, quali acquisto prima casa o esigenze sanitarie, rendendo il Tfr una risorsa riservata all'integrazione previdenziale.
  • Gestione finanziaria: Il capitale verrà investito per produrre rendite e integrato al trattamento pubblico, generando maggiore sicurezza ma riducendo la libertà di utilizzo immediato. Importante: il Tfr resta formalmente di proprietà del lavoratore sino all'erogazione in fase di pensionamento.
  • Tempi di prescrizione: Il diritto al Tfr si prescrive in 5 anni dalla cessazione del rapporto di impiego, secondo l'art. 2948 del codice civile.

Fondi pensione integrativi: funzionamento, vantaggi fiscali e modalità di utilizzo

I fondi pensione integrativi costituiscono una colonna portante del nuovo sistema di previdenza. Attraverso forme chiuse, aperte o piani individuali pensionistici, il lavoratore ha la possibilità di accantonare un capitale aggiuntivo a sostegno della pensione.
  • Come funzionano: La posizione personale si alimenta con i versamenti del lavoratore, del datore di lavoro e l'eventuale destinazione del Tfr, con liberta di scelta su importo e periodicità. Alla maturazione dei requisiti, il capitale può essere convertito in rendita o riscattato in forma parziale/capitale.
  • Vantaggi fiscali: I contributi versati sono deducibili dal reddito Irpef fino a 5.164,57 euro annui; i rendimenti sono tassati al 20% contro il 26% dei normali prodotti finanziari. Le erogazioni pensionistiche godono di aliquote ridotte, fra il 15% e il 9% secondo l'anzianità di partecipazione. Il patrimonio è esente da bollo e non aggredibile da eventuali creditori.
  • Modalità di utilizzo: La norma consente di utilizzare parte del capitale accumulato per l'anticipo della pensione, sia sotto forma di RITA sia per colmare il gap rispetto alla soglia minima richiesta. Resta la possibilità di anticipazioni parziali per esigenze documentate, disciplinate dai regolamenti interni dei fondi e dalla normativa.

Cumulabilità tra Tfr, fondi integrativi e pensione pubblica: scenari e implicazioni per i lavoratori

L'integrazione tra previdenza obbligatoria, risorse accantonate come Tfr e montante della previdenza complementare costituisce la chiave di volta del nuovo regime di pensionamento anticipato.
Tipologia Soglia minima Fonte di integrazione
Pensione pubblica (Inps) Base contributiva Redditi contributivi
Fondi pensione integrativi Capitale accumulato volontario Versamenti, Tfr, rendimenti
Tfr in INPS o fondo Capitale maturato Quota differita sulla retribuzione annua
  • Combinazione virtuosa: Sommare le tre fonti permette di raggiungere importi pensionistici superiori alla mera pensione pubblica, tutelando il soggetto dal rischio di pensioni basse dovute alla discontinuità contributiva.
  • Sostenibilità: La cumulabilità contribuisce a stabilizzare il bilancio dell'Inps, limitando l'incremento della spesa pubblica per integrazione delle pensioni minime.
  • Implicazioni individuali: Resta fondamentale una attenta pianificazione previdenziale: anticipare le adesioni e i versamenti nei fondi amplia la quota disponibile, ottimizzando la rendita futura.

 

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