I titoli emessi dal Governo degli Stati Uniti, noti come Treasury Bond o T-Bond, costituiscono una delle forme più riconosciute d'investimento a livello globale. Questi strumenti finanziari attraggono non solo una vasta platea di investitori istituzionali, ma anche privati desiderosi di diversificare i propri portafogli con asset solidi e trasparenti. Dalla prospettiva di un risparmiatore italiano, accedere al mercato dei bond statunitensi è possibile tramite banche o intermediari abilitati, in alcuni casi anche attraverso piattaforme di trading online regolarmente registrate.
La robustezza dell'economia americana, i rendimenti spesso legati alle decisioni della Federal Reserve e un rischio di default storicamente basso rendono i titoli del Tesoro statunitense particolarmente appetibili. Tuttavia, oltre al potenziale rendimento, entrano in gioco variabili quali costi d'intermediazione, regime fiscale transfrontaliero, gestione operativa dei titoli e, non meno importante, la necessità di un'accurata comprensione delle condizioni macroeconomiche statunitensi che influenzano i prezzi.
Caratteristiche dei T-Bond e principali differenze rispetto ai titoli di Stato italiani
I Treasury Bond rappresentano la forma di debito a lungo termine emessa dal Governo degli Stati Uniti e si distinguono per durata fino a trent'anni e pagamento di cedole semestrali. Sul mercato italiano, prodotti simili sono i BTP, collocati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Pur condividendo alcune caratteristiche generali come il pagamento periodico degli interessi (le cosiddette cedole) e il rimborso del capitale a scadenza, esistono differenze sostanziali:
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Emittente: I T-Bond sono emessi dal Dipartimento del Tesoro degli USA; i BTP dallo Stato italiano.
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Valuta di riferimento: I titoli statunitensi sono espressi in dollari americani, implicando un rischio di cambio per chi investe da paesi con valuta diversa, come l'Italia.
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Mercato secondario: Entrambi i mercati sono altamente liquidi, ma i Treasury presentano controparte regolamentata dal governo americano, mentre i titoli italiani sono negoziati prevalentemente sul MOT di Borsa Italiana.
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Rendimento e rischio: In generale, i rendimenti dei T-Bond riflettono il basso rischio percepito sul governo USA, storicamente considerato tra i più affidabili al mondo secondo le grandi agenzie di rating come Standard & Poor's e Moody's.
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Tassazione: Sebbene molti paesi – incluso l'Italia – applichino un trattamento fiscale agevolato ai titoli di Stato in "white list", esiste una doppia imposizione potenziale (USA e Italia), disciplinata da specifici trattati bilaterali.
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Modalità di acquisto: I BTP possono essere acquistati tramite banche italiane, Poste e aste periodiche pubblicate dal MEF, mentre l'accesso ai T-Bond richiede intermediari che operano con mercati esteri o piattaforme con accesso specifico agli strumenti USA.
Si sottolinea l'importanza di valutare non solo il rendimento nominale, ma anche l'impatto del cambio EUR/USD, dei costi operativi e delle normative fiscali internazionali prima di orientarsi sui Treasury Bond piuttosto che sulle alternative domestiche come BOT, BTP e CCTeu.
Tipologie di titoli di Stato americani: come funzionano e come sceglierli
La scelta fra queste tipologie deve tenere conto di orizzonte temporale, obiettivi finanziari, esposizione desiderata al rischio di mercato e valutario, nonché dell'evoluzione dei tassi d'interesse FED. L'analisi del rating dell'emittente, del contesto macroeconomico e delle proprie esigenze di liquidità contribuisce a determinare quali bond includere nel portafoglio. Le opzioni sono:
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Treasury Bill (T-Bill): Obbligazioni a breve termine (4, 13, 26, 52 settimane). Nessuna cedola periodica; rendimento dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale di rimborso. Adatti a chi cerca soluzioni a basso rischio e alta liquidità nel brevissimo termine.
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Treasury Note (T-Note): Titoli a medio termine (2, 3, 5, 7, 10 anni) con pagamento di interessi semestrali a tasso fisso. Utili per chi cerca equilibrio tra rischio e rendimento e una durata intermedia.
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Treasury Bond (T-Bond): Titoli a lungo termine, generalmente venti o trenta anni, con cedole pagate ogni sei mesi. Sono considerati riferimento per il mercato obbligazionario globale e utilizzati spesso in strategie pensionistiche o di lungo respiro.
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TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities): Obbligazioni indicizzate all'inflazione statunitense. Offrono protezione contro il rischio di erosione del potere d'acquisto, grazie al meccanismo di rivalutazione del capitale e delle cedole.
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Treasury STRIPS: Titoli zero-coupon derivati dalla separazione di cedole e capitale di altri Treasury. Non pagano interessi periodici, ma vengono rimborsati a valore pieno a scadenza. Particolarmente apprezzati da chi desidera pianificare flussi futuri certi senza fluttuazioni intermedie.
Procedura per acquistare T-Bond dagli USA in Italia: canali disponibili e passaggi
L'acquisizione di Treasury Bond da parte di investitori residenti in Italia prevede specifici passaggi, a partire dalla scelta dell'intermediario fino alla gestione del titolo:
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Scelta dell'intermediario: Solo banche o SIM abilitate ad operare sui mercati esteri o piattaforme di trading autorizzate possono offrire l'accesso al mercato dei bond USA. Si consiglia di privilegiare realtà affidabili iscritte agli organismi di vigilanza europei o italiani, come CONSOB o Banca d'Italia.
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Apertura del deposito titoli: Per poter detenere T-Bond occorre un conto titoli, differente dal conto corrente ordinario, specificamente abilitato alla custodia di strumenti finanziari esteri.
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Verifica dell'accesso: L'investitore va informato se la piattaforma selezionata consente la negoziazione diretta su mercati USA (NYSE, NASDAQ oppure OTC).
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Immissione dell'ordine: Individuato il codice ISIN/identificativo del Treasury di interesse, si procede all'inserimento dell'ordine specificando quantità e prezzo. Gli ordini possono essere a mercato o limitati.
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Conferma e regolamento: L'esecuzione avviene generalmente T+2 giorni lavorativi (settlement). Il titolo verrà registrato su conto titoli nominativo dell'investitore italiano.
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Documentazione: Prima dell'acquisto, è essenziale valutare il prospetto informativo e le condizioni di custodia. Le piattaforme degne di fiducia devono fornire informazioni dettagliate su costi, rischi, procedure di conformità antiriciclaggio e fiscalità applicabile.
L'investitore italiano
non può accedere direttamente al sito
TreasuryDirect del Tesoro USA; pertanto è indispensabile affidarsi a soggetti abilitati e vigilate al fine di tutelare la sicurezza del capitale investito e la corretta gestione dei flussi finanziari.
Costi, commissioni e gestione del deposito titoli per i T-Bond
L'investimento in T-Bond statunitensi tramite intermediari comporta vari livelli di costi:
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Commissioni di acquisto/vendita: Variabili in funzione della banca o della piattaforma, talvolta espresse in percentuale sull'investito oppure in cifra fissa per operazione. è prassi informarsi sulle condizioni applicate prima della sottoscrizione.
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Commissioni di gestione: Per la custodia dei titoli esteri è prevista una tariffa annuale, talora proporzionale al controvalore dei bond detenuti.
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Spese accessorie: Alcuni istituti addebitano costi per la conversione valutaria (cambio EUR/USD), oltre che per notifiche operative o accesso a mercati USA non standard (OTC). In sitnesi:
Tipologia costo
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Range tipico
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Commissione acquisto/vendita
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0,10%-0,50% oppure 5-25 €/operazione
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Gestione deposito titoli
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20-50 € annui oppure 0,10%-0,20% del valore
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Conversione valuta
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Spread 0,10% - 1%
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Prima di procedere è raccomandabile richiedere un preventivo scritto, dato che l'incidenza delle commissioni può ridurre sensibilmente il rendimento netto dell'operazione, specie in caso di importi contenuti o orizzonte temporale limitato.
Sotto il profilo fiscale, i T-Bond presentano una tassazione duale:
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Negli Stati Uniti: Gli interessi sui Treasury sono soggetti a tassazione federale, generalmente con aliquote tra il 10% e il 37%. Tuttavia, per residenti italiani, può essere applicata la trattenuta convenzionale prevista dal trattato Italia-USA, riducendo l'onere grazie al principio di non doppia imposizione.
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In Italia: I guadagni (interessi e plusvalenze) vengono tassati con aliquota del 12,5%, la stessa applicata ai titoli di Stato delle "white list". Il prelievo viene trattenuto dall'intermediario come sostituto di imposta per le persone fisiche residenti.
Ed è possibile evitare o ridurre la doppia imposizione fiscale mediante la compilazione del modulo W-8BEN (da richiedere presso l'intermediario), attestando la residenza italiana ai fini della Convenzione. Si raccomanda di consultare sempre un consulente fiscale o il
sito dell'Agenzia delle entrate per dettagli aggiornati sui trattamenti e documentazione richiesta.
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