Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Come funziona la sanatoria fiscale per chi aderisce al concordato preventivo biennale e calcoli di quanto si dovrà pagare con esem

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Sanatoria fiscale con il concordato prev

La sanatoria è interessante per i contribuenti che hanno un punteggio ISA elevato e quindi possono beneficiare delle aliquote più basse.

La sanatoria fiscale prevista per chi aderisce al concordato preventivo biennale è uno strumento mirato a ridurre l'evasione e a incentivare la regolarizzazione delle posizioni fiscali irregolari. Destinatari sono i lavoratori autonomi e titolari di partita Iva che possono risolvere controversie fiscali pregresse per gli anni 2018-2022, evitando sanzioni e interessi e godendo di aliquote agevolate. Analizziamo in questo articolo:

  • Sanatoria fiscale con concordato preventivo biennale, come funziona
  • Calcoli ed esempi della sanatoria fiscale con il concordato preventivo

Sanatoria fiscale con concordato preventivo biennale, come funziona

Il meccanismo della sanatoria fiscale si basa sull’adesione volontaria al concordato preventivo biennale, entro il 31 ottobre 2024, per sanare i redditi non dichiarati o parzialmente dichiarati relativi agli anni precedenti. Gli anni oggetto della sanatoria sono quelli compresi tra il 2018 e il 2022, periodo in cui il contribuente può aver sottodichiarato i propri redditi.

I contribuenti possono così evitare controlli fiscali sugli anni coperti dalla sanatoria. In pratica una volta versate le imposte dovute attraverso il meccanismo del concordato preventivo non ci sarà alcun rischio di accertamenti o ispezioni future sulle dichiarazioni fiscali di quegli anni.

Oltre all’assenza di controlli, si segnala la possibilità di sanare la propria posizione fiscale con aliquote agevolate, che variano dal 10% al 15%. Per gli anni 2020 e 2021, considerati eccezionali per via della pandemia, l’imposta viene ridotta del 30%. Questo abbattimento è un incentivo per chi ha avuto difficoltà economiche durante quel periodo e non ha potuto dichiarare i propri redditi.

Calcoli ed esempi della sanatoria fiscale con il concordato preventivo

Uno degli aspetti più interessanti della sanatoria è la possibilità di usufruire di un’imposta sostitutiva sulle maggiori somme che si andranno a dichiarare. L’imposta varia in funzione del punteggio ISA (Indice Sintetico di Affidabilità fiscale) del contribuente, che determina la sua affidabilità nei confronti dell'Agenzia delle entrate.

Nel caso di contribuenti con un ISA elevato (8-10) bisogna dichiarare un incremento del 5% del reddito già dichiarato e pagare un’imposta sostitutiva del 10%. Per i contribuenti con ISA medio (6-8), l’incremento sarà del 10%, e l’imposta sarà del 12%. Per i contribuenti con ISA inferiore a 6, l’aumento forfettario sarà più consistente, arrivando al 30%, con un’imposta del 15%.

In questo modo, la base imponibile per il calcolo dell’imposta sostitutiva varia a seconda del livello di affidabilità del contribuente: più è alta, minore sarà l’importo che dovrà dichiarare in più rispetto al reddito già denunciato.

Supponiamo che un lavoratore autonomo con ISA 7 abbia dichiarato un reddito di 40.000 euro per l'anno 2021, ma in realtà ne abbia guadagnati 50.000. Aderendo alla sanatoria, dovrà dichiarare un incremento del 20% sul reddito già dichiarato, portando il nuovo reddito a 48.000 euro. Sulla differenza di 8.000 euro, si applicherà un’imposta del 12%, pari a 960 euro. Questo importo andrà versato entro il 31 marzo 2025, con la possibilità di suddividerlo in 24 rate mensili, qualora il contribuente preferisse dilazionare il pagamento.

Il pagamento dell’imposta sostitutiva può essere effettuato in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025. Oppure rateizzato in 24 rate mensili, con la prima scadenza fissata al 30 novembre 2024 per l’anno 2018.

In entrambi i casi, l’importo minimo da versare è 5.000 euro. Questo versamento iniziale rappresenta la soglia minima per accedere alla sanatoria.

Leggi anche