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Come funziona l'imposta di bollo sui conti corrente di Banca Intesa? Quanto si paga e quando si è esenti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Imposta di bollo Banca Intesa

L'imposta di bollo sui conti correnti di Banca Intesa è una tassa che può essere evitata se si mantiene una giacenza media inferiore a una certa soglia.

L'imposta di bollo sui conti correnti è una tassa che si applica a tutti i conti correnti e libretti di risparmio in Italia, compresi quelli aperti presso Banca Intesa. Questa imposta viene calcolata in base alla giacenza media del conto e segue regole specifiche stabilite dal decreto del Presidente della Repubblica 642 del 1972.

Il costo dell'imposta di bollo può variare a seconda del tipo di cliente e della situazione finanziaria. Vediamo in dettaglio come funziona, quanto si paga e in quali casi si può essere esenti, con esempi pratici:

  • Importo dell'imposta di bollo sui conti correnti di Banca Intesa
  • Calcolo della giacenza media di Banca Intesa: esempi pratici

Importo dell'imposta di bollo sui conti correnti di Banca Intesa

L'imposta di bollo per i correntisti di Banca Intesa ha un costo fisso e viene applicata secondo le seguenti modalità: 34,20 euro all'anno per i conti correnti intestati a persone fisiche; 100 euro all'anno per i conti correnti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche, come aziende, enti e professionisti con partita Iva.

L'importo è addebitato con la stessa frequenza della rendicontazione del conto, che può essere mensile, trimestrale o annuale. Ad esempio, se il conto ha una rendicontazione trimestrale, l'addebito dell'imposta di bollo sarà suddiviso in rate di 8,55 euro ciascuna (34,20 euro diviso per i quattro trimestri dell'anno).
 

I clienti di Banca Intesa possono beneficiare dell'esenzione dal pagamento dell'imposta di bollo se soddisfano alcune condizioni.

Le persone fisiche sono esenti dal pagamento dell'imposta di bollo se la giacenza media annua del conto corrente è pari o inferiore a 5.000 euro. Questo significa che, se la somma dei saldi giornalieri divisa per il numero di giorni dell'anno è uguale o inferiore a questa soglia, non sarà addebitato alcun bollo.

L'esenzione si applica solo se la giacenza totale su tutti i rapporti intrattenuti con la stessa banca non supera i 5.000 euro. Questo include sia i conti correnti che i libretti di risparmio. Ad esempio, se un cliente ha due conti correnti presso Banca Intesa, uno con una giacenza media di 3.000 euro e un altro con 2.000 euro, sarà esente dall'imposta di bollo poiché la somma delle giacenze non supera i 5.000 euro complessivi.

Calcolo della giacenza media: esempi pratici

Il calcolo della giacenza media determina l'obbligo di pagamento dell'imposta di bollo.

Se un cliente apre un conto corrente il 1° novembre con una giacenza di 10.000 euro, la rendicontazione dovrà essere rapportata ai giorni effettivi in cui il conto è rimasto aperto nell'anno. In questo esempio, con una rendicontazione fino al 31 dicembre (61 giorni), l'imposta di bollo è di 5,71 euro.

Se un cliente ha una giacenza media inferiore a 5.000 euro per i primi tre trimestri dell'anno e supera tale soglia solo nell'ultimo trimestre, l'imposta di bollo sarà dovuta solo per il trimestre in cui la giacenza ha superato i 5.000 euro, ossia 8,55 euro per l'ultimo trimestre.

Per evitare il pagamento dell'imposta di bollo: mantenere un saldo giornaliero inferiore a questa soglia su tutti i conti correnti e libretti di risparmio intestati a proprio nome.

Da segnalare l'azzeramento dell'imposta di bollo per gli under 35 che attivano un conto con isyBank che fa parte di Banca Intesa.

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