I fringe benefit aziendali dedicati all'istruzione rappresentano un'opportunità per famiglie e imprese: normativa, limiti, vantaggi fiscali e opportunità per scuola, asili e università.
Nell'attuale contesto socio-economico, la pressione crescente sui bilanci familiari rende essenziale individuare strumenti di supporto all'istruzione dei figli. I fringe benefit aziendali rappresentano un meccanismo di sostegno sempre più diffuso, in grado di alleggerire il peso delle spese legate a asili, scuole e università.
Questi strumenti, previsti dalla normativa italiana, non solo offrono vantaggi fiscali sia ai datori di lavoro sia ai lavoratori dipendenti, ma contribuiscono anche all'efficienza e all'attrattività delle imprese che scelgono di investire sul benessere familiare dei propri collaboratori. L'allocazione di risorse per fringe benefit con finalità educative riflette un approccio responsabile e strategico nella gestione delle risorse umane, rafforzando la coesione aziendale e il welfare sociale.
Per fringe benefit si intendono i benefici accessori che il datore di lavoro può concedere ai propri dipendenti, aggiuntivi rispetto alla retribuzione ordinaria. La disciplina dei fringe benefit è delineata dall'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e successive modificazioni. Questi benefici, se erogati secondo le regole stabilite dalla normativa, possono essere esclusi dalla base imponibile fino a specifici limiti annuali.
I fringe benefit comprendono beni, servizi o rimborsi - come buoni pasto, auto aziendale ad uso promiscuo, contributi per spese educative, rimborsi delle utenze domestiche, o rimborso per affitto e mutuo della prima casa - e sono diretti a lavoratori sia a tempo determinato che indeterminato, senza distinzioni di settore.
La normativa di riferimento si caratterizza per una forte attenzione alla tutela del reddito delle famiglie, prevedendo condizioni agevolate per chi ha figli fiscalmente a carico. A questo proposito, la legge di Bilancio 2025 ha confermato la possibilità per i lavoratori di ottenere fringe benefit non imponibili entro precise soglie, elevando la soglia per chi sostiene spese familiari.
I destinatari di tali benefici sono i dipendenti che appartengono alla generalità o a categorie omogenee di lavoratori interni all'impresa, secondo i criteri di equità e omogeneità definiti anche dalla contrattazione collettiva o dal regolamento aziendale.
La copertura dei costi relativi all'istruzione rappresenta una delle aree di maggiore interesse e utilità tra i fringe benefit aziendali. Grazie alla normativa vigente, le aziende hanno la possibilità di riconoscere ai lavoratori rimborsi o crediti welfare per spese connesse ai percorsi scolastici e accademici dei figli.
Sono considerate ammissibili all'interno dei piani welfare aziendali:
Va precisato che, fra le spese correlate all'istruzione, esistono differenze tra quelle detraibili fiscalmente, quelle rimborsabili come welfare aziendale e quelle escluse secondo i regolamenti interni. I dipendenti sono tenuti a presentare la documentazione giustificativa in forma tracciabile, come previsto dalla disciplina fiscale. La trasparenza nella definizione delle modalità di rimborso, l'aggiornamento annuale in base alle novità normative e la comunicazione chiara da parte delle aziende costituiscono punti essenziali di affidabilità e correttezza nel sistema dei fringe benefit orientati alla formazione.
Tra le spese scolastiche sostenute dalle famiglie, alcune sono detraibili mediante la dichiarazione dei redditi, altre possono essere rimborsate tramite welfare aziendale, altre ancora sono escluse da entrambe le agevolazioni. Dal punto di vista fiscale, le principali spese detraibili al 19% sono:
Per quanto riguarda i fringe benefit, i lavoratori possono richiedere il rimborso delle stesse tipologie di spesa, attraverso la piattaforma di welfare aziendale, ma devono scegliere se usufruire della detrazione o del rimborso: la doppia agevolazione non è ammessa dalla normativa fiscale. In particolare, sono esclusi dal computo delle spese detraibili:
Uno degli aspetti determinanti nella scelta e gestione dei fringe benefit è rappresentato dalle soglie di non imponibilità. Per il triennio 2025-2027, la legge ha confermato e ampliato i limiti di esenzione fiscale:
Lavoratori senza figli a carico |
1.000 € all'anno |
Lavoratori con figli fiscalmente a carico |
2.000 € all'anno |
Le soglie valgono per l'insieme di fringe benefit concessi e sono cumulabili tra i diversi beni e servizi rientranti nella disciplina dell'art. 51 del TUIR (come ribadito dalla Legge di Bilancio 2025). Per ottenere la soglia maggiorata, il dipendente è tenuto a presentare dichiarazione scritta al datore di lavoro con indicazione dei codici fiscali dei figli a carico.
In caso di superamento degli importi, la normativa impone la tassazione integrale dei benefit concessi, non solo della quota eccedente. Tra le novità: per i neoassunti a tempo indeterminato nel 2025 che trasferiscono la residenza oltre 100 km, la soglia di fringe benefit esenti sale fino a 5.000 € per alcuni rimborsi specifici legati a canoni di locazione e spostamenti, rispetto alle condizioni previste per la generalità dei lavoratori.
L'accesso ai fringe benefit collegati all'istruzione avviene in diverse modalità, a seconda delle scelte aziendali e del provider di welfare:
L'utilizzo dei fringe benefit in ambito educativo impone una valutazione in sede di dichiarazione dei redditi. La normativa prevede che una spesa sostenuta e poi rimborsata tramite welfare aziendale non possa essere nuovamente portata in detrazione IRPEF attraverso il modello 730. Il beneficio non è dunque cumulabile.
Per evitare errori, il lavoratore deve annotare le spese già rimborsate in welfare per non inserirle nella dichiarazione, pena il rischio di sanzioni in caso di doppia agevolazione. È consigliabile conservare tutta la documentazione relativa alle richieste e ai rimborsi, così da esibire eventuali prove in sede di controllo fiscale.
Un'altra area di attenzione riguarda la corretta imputazione dei benefit nel modello CU e la loro incidenza su eventuali altri limiti fiscali. Si raccomanda di aggiornarsi sulle istruzioni dell'Agenzia delle Entrate e di coordinarsi con il datore di lavoro o il provider per dubbi interpretativi, prevenendo così errori comuni e problematiche in fase di conguaglio annuale.
L'adozione dei fringe benefit orientati al sostegno delle spese educative determina una serie di vantaggi: