La procedura consente alle aziende di correggere eventuali errori fiscali attraverso un dialogo diretto con l'Agenzia delle entrate.
Il decreto attuativo firmato lo scorso 5 agosto ha introdotto una nuova procedura per le imprese che vogliono correggere eventuali errori nell'ambito dell'adempimento collaborativo. Una delle novità riguarda la soglia di accesso a questa procedura, che ora è fissata a 750 milioni di euro di fatturato, ma che verrà abbassata a 100 milioni di euro a partire dal 2028.
Questa modifica mira a incentivare la partecipazione di un numero maggiore di grandi aziende, facilitando il loro coinvolgimento in pratiche fiscali più trasparenti e collaborative.
Una volta ricevuta la comunicazione, l'Agenzia delle entrate ha 90 giorni di tempo per rispondere, fornendo uno schema di calcolo che dettaglia le imposte, le sanzioni e gli interessi dovuti. Quindi l'azienda ha un periodo minimo di 60 giorni per presentare eventuali osservazioni. Le Entrate, dopo aver valutato queste osservazioni, emetteranno un atto di ricalcolo con l'importo definitivo da pagare e indicherà una data di scadenza per il versamento, che non sarà inferiore a 15 giorni.
Questa nuova procedura è stata progettata per incentivare un numero maggiore di aziende a partecipare al regime di cooperative compliance, soprattutto in vista dell'abbassamento progressivo della soglia di accesso da 750 milioni di euro a 100 milioni, che diventerà operativa dal 2028. Questa misura punta a coinvolgere un numero crescente di grandi imprese, a ridurre le barriere all'ingresso e promuovere una maggiore trasparenza fiscale.
Per quanto riguarda le sanzioni, il loro ammontare nell'atto di ricalcolo viene determinato tenendo conto delle riduzioni previste. Per i soggetti che aderiscono al regime di adempimento collaborativo, le sanzioni possono essere dimezzate, a condizione che siano rispettati i requisiti previsti dalla normativa. In questi casi, il contribuente può scegliere di versare gli importi indicati nello schema di ricalcolo, senza attendere il termine concesso per presentare eventuali osservazioni.
La procedura di correzione si conclude con il pagamento degli importi dovuti entro il termine indicato nell'atto di ricalcolo. In alcune situazioni, potrebbe essere necessaria anche la presentazione di una dichiarazione integrativa per regolarizzare eventuali errori commessi nella dichiarazione originaria.
Il fsco mantiene la facoltà di effettuare altri controlli. Anche dopo il pagamento, l'Agenzia delle entrate può avviare o continuare attività di verifica sui periodi d'imposta interessati dalla comunicazione qualificata. In linea con il principio di collaborazione tra fisco e contribuente, l'Agenzia delle entrate dovrebbe evitare di ripetere controlli già effettuati nell'ambito della procedura, salvo che non emergano nuovi elementi rilevanti o che il contribuente abbia fornito informazioni false o incomplete.