Qual è il procedimento per convertire il premio di produzione in contributi da destinare ai fondi pensione: i chiarimenti dall'Agenzia delle Entrate
Come fare a non pagare alcuna tassa sui premi produzione rendendoli contributi da versare nei fondi pensione? L’Agenzia delle Entrate ha spiegato come fare a convertire i premi di risultato in contributi per la pensione e perchè conviene fare questa operazione. Vediamo nel dettaglio come funziona e cosa prevede la procedura.
In merito, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una risposta, n. 154/E del 15 luglio 2024, ad un quesito formulato dal Fondo pensione, chiarendo gli aspetti fondamentali del regime fiscale che viene applicato sulla conversione.
Le Entrate hanno, in particolare, spiegato che i contributi versati a forme pensionistiche complementari e che devono essere comunicati dal datore di lavoro se vengono convertiti dal premio di risultato, non concorrono alla formazione della base imponibile sulla quale si calcola l’Irpef.
Ciò significa che sono contributi esentasse, sia nel momento in cui vengono aggiunti ai fondi pensione, sia nel momento in cui vengono erogati come prestazioni pensionistiche.
Dunque, i contributi alla previdenza complementare se versati in sostituzione del premio di risultato vengono esclusi dalla formazione del reddito complessivo del lavoratore per un importo di 8.164,57 euro da aggiungere al limite di deducibilità di 5.164,57 euro.
Per esempio, se un lavoratore riceve un premio di produzione di 2mila e decide di destinarlo al fondo pensione, l'intero importo senza alcuna riduzione per effetto delle tasse applicate sarà convertito e si tratta di una somma che contribuisce ad aumentare il trattamento finale spettante.
L’AdE ha, inoltre, sottolineato che nel caso di un premio di produzione convertito in contributi versati a fondi di pensione complementari, non sussistono oneri di comunicazione per il dipendente, perché spetta al datore:
Per il premio di risultato vige una tassazione agevolata per tutti i lavoratori del settore privato che nell’anno precedente all’erogazione dello stesso abbiano ricevuto un reddito annuo da lavoro dipendente entro gli 80 mila euro.
Per chi vi rientra, sui primi 3 mila euro di premio veniva applicata un’imposta Irpef e le addizionali regionali e comunali pari al 10%, che dai premi di risultato erogati nel corso del 2023 e fino a quelli di quest’anno 2024, si è ridotta al 5%.