La richiesta della carta d’identità elettronica prevede alcuni requisiti precisi, tra cui la residenza in Italia o l'iscrizione all’AIRE.
Negli ultimi anni, l’Italia è stata protagonista di un processo di evoluzione digitale che ha reso l’identità digitale un elemento sempre più centrale nella vita dei cittadini. Grazie all'introduzione di strumenti come la carta identità elettronica, l’accesso ai servizi pubblici è diventato più semplice e sicuro. La spinta alla digitalizzazione risponde sia agli standard europei sia all’esigenza di ottimizzare l’interazione con la Pubblica Amministrazione. In tale contesto, sempre più italiani stanno valutando l’utilizzo della CIE come credenziale principale, in alternativa ai sistemi SPID, rispondendo così all’incremento di richieste di accesso sicuro e trasparente ai servizi digitali.
L’annuncio di un canone annuo per mantenere attivo lo SPID, imposto da alcuni provider privati a partire da luglio, ha spinto molti utenti a considerare nuove soluzioni per l’autenticazione. I principali gestori hanno fissato l’abbonamento intorno ai 6 euro annui, conseguenza della mancata conferma della convenzione statale senza corrispettivo economico. Questa evoluzione ha favorito il cambio di paradigma verso la carta d’identità elettronica, uno strumento che garantisce l’accesso senza costi ricorrenti e in linea con le recenti linee guida normative europee.
Quali sono i vantaggi della Carta d’Identità Elettronica rispetto allo SPID?
Per abilitare la carta per l’identità digitale e renderla utilizzabile con le piattaforme online, l’utente necessita di un dispositivo dotato di tecnologia NFC, la carta fisica e i codici PIN/PUK ricevuti in fase di emissione. L’installazione dell’app ufficiale “CieID” (disponibile su Google Play e App Store) è obbligatoria. Una volta scaricata, occorre avvicinare la CIE allo smartphone e seguire le indicazioni per la registrazione, completando con riconoscimento biometrico o codice di sicurezza. L’autenticazione con la carta è così abilitata sui servizi pubblici abilitati.
L’accesso ai portali della Pubblica Amministrazione avviene selezionando, all’ingresso, l’opzione "Entra con CIE". Viene quindi richiesto di autenticarsi scansionando il codice QR dal sito tramite l'app “CieID” oppure avvicinando la carta al retro del telefono. Inserendo il PIN, oppure utilizzando l’autenticazione biometrica, si accede alle funzioni richieste. I principali portali pubblici, come INPS, Agenzia delle Entrate, Fascicolo Sanitario Elettronico e ANPR, supportano l’identità digitale tramite CIE. Le amministrazioni sono in costante aumento, grazie all’integrazione in corso fra sistemi e portali.
La protezione dei dati personali è garantita dalla gestione statale: le informazioni non vengono trattate da fornitori privati, ma restano sotto il controllo diretto del Ministero dell’Interno e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L’autenticazione attraverso la presenza fisica della carta abbinata a tecnologie NFC e riconoscimento biometrico limita drasticamente il rischio di furti d’identità o clonazioni. Tutte le informazioni sono custodite secondo i massimi standard europei di protezione (eIDAS). Il rispetto della privacy è al centro dell’architettura digitale, secondo le direttive nazionali ed europee, con particolare attenzione alle normative vigenti.
La validità della CIE segue i criteri di durata del documento d’identità tradizionale: per i maggiorenni è di 10 anni, per i minori inferiore (3 o 5 anni a seconda dell’età). La sicurezza nei passaggi di autenticazione digitale è assicurata dai codici personali. In caso di smarrimento o blocco, i codici possono essere recuperati rivolgendosi all’ufficio anagrafe che ha emesso la carta. È importante conservare PIN e PUK in un luogo sicuro e non divulgare le credenziali.
La carta identità elettronica è già integrata nel quadro eIDAS europeo, che uniforma l’identità digitale tra gli Stati membri. L’obiettivo è rendere la CIE lo strumento predefinito per l’accesso ai servizi sia italiani che europei, anticipando il passaggio al portafoglio digitale europeo (EU Wallet), atteso entro il 2026. I cittadini italiani possono già utilizzare la propria identità digitale per usufruire di servizi nei paesi membri che hanno aderito all’accordo. Questa sinergia garantirà un’esperienza di accesso fluida e riconosciuta a livello continentale.