Il franchising in Italia un settore vitale e in espansione, capace di creare occupazione e valore economico, con prospettive di crescita anche nei prossimi anni.
Il settore del franchising in Italia mostra una vitalità senza precedenti. Nonostante le incertezze macroeconomiche e le evoluzioni nei modelli di consumo, il franchising si afferma come una formula imprenditoriale solida e in crescita costante, capace di generare valore, occupazione e innovazione in tutto il territorio nazionale. Il comparto non è soltanto resiliente rispetto ai rischi d’impresa, ma rappresenta per molti aspiranti imprenditori la strada più concreta per avviare e consolidare una propria attività facendo leva su brand riconosciuti, processi collaudati e supporto manageriale avanzato.
Il volume d’affari generato dal franchising in Italia si avvicina alla soglia dei 34 miliardi di euro, con un incremento che testimonia una capacità espansiva superiore alla media nazionale. L’incidenza sull’economia complessiva raggiunge l’1,8% del Pil, confermando il ruolo trainante di questo modello commerciale. A livello nazionale sono attivi oltre 65.800 punti vendita in franchising, distribuiti su tutte le regioni, con la maggior concentrazione nel Nord Ovest ma quote rilevanti anche in Centro, Sud e Isole. L’occupazione associata supera le 287.000 unità, segno che il franchising è una soluzione imprenditoria che moltiplica opportunità lavorative e professionalizzazione diffusa, anche in settori ad alta intensità di capitale umano.
L’ampia diffusione delle reti in franchising deriva dalla presenza di 929 marchi attivi nel Paese, di cui la maggioranza a capitale italiano. Le dimensioni dei punti vendita variano dai piccoli format ai grandi esercizi della GDO, a conferma della flessibilità di tale sistema. Per l’avvio di una nuova attività l’investimento iniziale medio si colloca intorno ai 115.000 euro, ma esistono soluzioni low cost adatte a chi vuole intraprendere con risorse più ridotte grazie a modelli digitali, self service o micro-imprese con alta specializzazione.
Il franchising italiano si distingue per un’elevata varietà di settori merceologici e una costante tendenza alla diversificazione. Tra le aree a più elevato sviluppo si ritrovano:
Il franchising italiano si conferma una soluzione inclusiva, scelta sia per l’autoimpiego sia da imprenditori consolidati. Il 65% dei nuovi affiliali apre con l’obiettivo di costruire il proprio lavoro principale, favorito dalla solidità del modello e dal supporto commerciale garantito dal brand leader di rete.
I multi-unit franchisee, cioè imprenditori che gestiscono più punti vendita anche di marchi diversi, rappresentano una quota crescente: ottimizzano rischi, risorse, magazzino e logistica, valorizzando le economie di scala. Il modello di affiliazione commerciale è sempre più orientato verso franchisee strutturati che puntano ad ampliare la propria presenza territoriale attraverso nuove aperture e diversificazione settoriale.
Da sottolineare la progressiva crescita della partecipazione femminile tra i franchisee, trainata dallo sviluppo di segmenti come beauty, wellness, baby care e servizi alla famiglia.
La durata standard dei contratti di affiliazione è generalmente superiore ai 5 anni, a conferma della volontà di instaurare rapporti duraturi e costruire valore nel lungo termine. In oltre il 70% dei casi è prevista una fee d’ingresso, con un ammontare medio di circa 15.770 euro, mentre le royalty possono essere fisse o calcolate in percentuale sul fatturato, ma in una fetta crescente di nuovi format innovativi vengono azzerate per attrarre nuovi imprenditori.
I settori a più bassa barriera di accesso come self service, attività digitali, servizi di riparazione o consulenze consentono con investimenti anche limitati di entrare in reti consolidate e beneficiare del supporto in fase di apertura, formazione, marketing e gestione operativa.
Fra i format di maggiore successo si distinguono catene che propongono investimenti ridotti e zero royalty, reti che si focalizzano sul noleggio di attrezzature innovative (come nel caso dei servizi per la mobilità elettrica e le postazioni di ricarica), concept focalizzati sul riciclo e la riparazione (es. dispositivi digitali, sostenibilità ambientale) e impresa sociale con attenzione a inclusione lavorativa e welfare. Aziende come Mail Boxes Etc., iRiparo, Eat Salad e altre sono divenute esempi di come la specializzazione e l’innovazione costituiscano un elemento differenziante nel panorama del franchising nazionale.
Il retail esperienziale, la ristorazione tematica, la digitalizzazione della relazione con il cliente e l’ampliamento dei servizi alla persona sono tutti asset strategici per chi intende entrare in questo mercato con una proposta distintiva.
L’adozione di tecnologie digitali ha accelerato la trasformazione del franchising, sia in fase di vendita sia nella gestione interna. Oggi oltre il 78% delle aziende affiliate dichiara di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale almeno nel marketing e nella relazione con la clientela, mentre automazione, logistica intelligente e gestione predittiva degli ordini riducono i costi e migliorano i margini.
Fra le applicazioni più diffuse figurano l’uso di chatbot intelligenti, l’analisi dei dati comportamentali, la personalizzazione dell’offerta tramite machine learning e sistemi di gestione della sicurezza informatica di ultima generazione. Queste soluzioni abilitano anche l’ingresso di nuovi format digitali (e-commerce, servizi in cloud, app mobile, piattaforme di smart working e coworking).
Le più recenti ricerche mostrano come una quota crescente di reti abbia adottato policy ESG, certificazioni ambientali, strategie di welfare per i dipendenti e criteri di innovazione responsabile. Più del 60% delle aziende promuove politiche di equità, inclusione e formazione continua tra i propri collaboratori. Si affermano misure per ridurre l’impatto ambientale tramite imballaggi eco-compatibili, risparmio energetico, promozione di mezzi sostenibili e sensibilizzazione della comunità locale attraverso attività sociali e culturali.
La governance attenta alla sostenibilità rappresenta non solo un valore etico, ma anche un differenziale competitivo per attirare nuovi franchisee, clienti e investitori. L’ottenimento di certificazioni ISO di qualità, sicurezza e ambiente è una prassi consolidata nelle maggiori catene strutturate.
Secondo le più recenti analisi, il franchising in Italia continuerà a crescere nel 2026 e nei prossimi anni sostenuto da una domanda dinamica, dalla solidità dei format di business, dalla digitalizzazione crescente e dall’ingresso di nuovi operatori sia italiani sia internazionali. Si attende una diversificazione ulteriore delle categorie merceologiche e il rafforzamento di comparti in evoluzione come il retail green, la salute, il wellness digitale e i servizi high-tech.
Le previsioni parlano di espansione sostenibile, con particolare attenzione all’adattamento dei format alle esigenze locali, all’inclusività, all’innovazione e alla transizione energetica.