Il settore cosmetico italiano si conferma motore economico d'eccellenza: crescita, export, evoluzioni nei canali distributivi, innovazione e sostenibilità delineano le dinamiche future e il ruolo trainante della Lombardia.
L'andamento della cosmetica in Italia evidenzia una realtà dove la domanda interna rimane solida e la produzione è sostenuta da strategie industriali orientate all'innovazione e all'efficienza. Il valore economico di questa filiera si traduce in importanti ricadute su occupazione e PIL, con una quota pari a circa il 2% della ricchezza prodotta in Italia. Oltre a rappresentare un pilastro dell'export manifatturiero, le aziende italiane della bellezza si distinguono per la qualità dei propri articoli, integrando ricerca scientifica, design e artigianato.
Le ricadute socio-economiche della cosmetica sono visibili anche nell'inclusività dei consumi, trasversali in tutte le fasce di reddito e in grado di soddisfare bisogni diversi, dall'igiene quotidiana al benessere psico-fisico. Il comparto contribuisce inoltre allo sviluppo di professionalità specializzate, alla valorizzazione delle filiere locali e alla promozione del Made in Italy a livello globale. Questo scenario positivo è favorito da una costante sinergia tra istituzioni, associazioni di settore e mondo della ricerca, elementi che rendono la cosmetica un asset strategico per la competitività italiana, nonostante i continui mutamenti geopolitici e regolatori del mercato globale.
L'analisi aggiornata del settore mette in risalto un trend di crescita costante, sia in termini di fatturato sia nei consumi interni. Nel 2024 il comparto ha superato i 16,5 miliardi di euro, con una crescita anno su anno che si attesta attorno al 9,1%. Le stime per il 2025 indicano un ulteriore progresso fino a 17,7 miliardi di euro, segno di una reattività industriale alle trasformazioni del contesto macroeconomico e agli scenari globali. Questa dinamica positiva è sostenuta da politiche aziendali incentrate su investimenti mirati in Ricerca e Sviluppo, digitalizzazione dei processi e attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
Anche i consumi domestici si confermano in progresso, con un valore che nel 2024 raggiunge i 13,4 miliardi di euro (+6,7% rispetto al 2023) e che nel 2025 è atteso toccare i 14,2 miliardi, segnando un ulteriore incremento del 5,7%. L'andamento della cosmetica in Italia riflette quindi una resilienza notevole, anche rispetto alle fluttuazioni economiche e al rallentamento dei consumi in altri settori. Le principali famiglie di prodotto - dalla profumeria ai cosmetici per la skincare e haircare fino al make-up- mostrano crescite differenziate, tra cui spiccano: prodotti per la cura del viso e del corpo (+6,3%), profumeria alcolica (+10,9%), stick labbra e solari (+8/13%). Questi dati testimoniano una risposta adeguata rispetto alle tendenze del consumatore moderno orientato a qualità, sicurezza e innovazione.
A livello occupazionale, la filiera sostiene circa 440.000 posti di lavoro, evidenziando un impatto diffuso su tutto il tessuto socio-economico. Segnali positivi derivano anche dalla forte presenza della produzione per conto terzi e dall'elevata incidenza di imprese a conduzione familiare, caratteristiche che arricchiscono il sistema competitivo nazionale.
Il segmento delle esportazioni rappresenta quasi la metà del fatturato del settore, con una progressione sia nel 2024 (oltre 7,9 miliardi di euro, +12%) sia nelle proiezioni per il 2025 (oltre 8,5 miliardi, +8,5%). L'apprezzamento internazionale del Made in Italy riflette la capacità delle aziende di soddisfare standard di qualità e sicurezza, nonché di adattarsi alle esigenze dei diversi mercati. Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione (1,15 miliardi di euro, +19,3%), seguiti da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. All'interno delle esportazioni, circa un terzo del valore è rappresentato da profumi e fragranze alcoliche; ma anche le categorie skin care e hair care rivestono un ruolo sempre più predominante.
Nel prossimo futuro si prevedono ulteriori opportunità di crescita nei mercati asiatici (in particolare attraverso partnership strutturate), nel Medio Oriente e in America Latina, come risposta ai nuovi scenari geopolitici e alle sfide legate alle barriere doganali. Le strategie di internazionalizzazione si avvantaggiano inoltre della cooperazione con l'Agenzia ICE e della presenza a fiere e manifestazioni globali, che rafforzano il posizionamento competitivo e la visibilità sui principali media del settore beauty.
L'evoluzione dei canali distributivi gioca un ruolo chiave nell'ampliare la platea dei consumatori, rendendo la cosmetica sempre più accessibile e integrata nelle abitudini quotidiane. Il retail fisico resta importante, ma cresce con decisione la quota digitale. Nel 2024, l'e-commerce ha segnato una crescita superiore al 13%, con un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, confermandosi il canale più dinamico; questa tendenza si conferma anche nel 2025, con stime positive a doppia cifra.
Nell'ambito offline, la grande distribuzione si conferma come primo canale per valore dei consumi (circa 5,5 miliardi di euro, +5,6% rispetto al 2023), seguita da profumerie (oltre 2,8 miliardi, +9,5%) e farmacie (2,2 miliardi, +5,7%). Le erboristerie, le vendite dirette e i canali professionali (saloni di acconciatura e centri estetici) registrano performance positive, pur mantenendo pesi di mercato più ridotti. Le nuove tendenze, come personalizzazione e ricerca di prodotti naturali e sostenibili, stanno portando alla differenziazione dei formati di vendita: punti vendita specializzati, shop online e multicanalità permettono ai marchi di raggiungere target sempre più segmentati.
L'osservazione disaggregata dei canali di vendita conferma una segmentazione robusta tra canali tradizionali e digitali, ognuno con caratteristiche e trend specifici:
La Lombardia si attesta come il principale distretto produttivo e innovativo nazionale per la cosmetica. Nel 2024, la regione ha superato gli 11 miliardi di euro di fatturato, pari al 67% dell'intero comparto italiano, e le previsioni per il 2025 indicano un ulteriore incremento (+6,3%) con ricavi che superano gli 11,7 miliardi. Tale rilevanza non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: il tessuto lombardo è caratterizzato da concentrazione di imprese all'avanguardia, filiere integrate verticalmente e presenza di numerosi centri di ricerca.
Questo territorio ospita circa il 54% delle aziende nazionali del settore e il 76% del fatturato export, con una forte presenza nelle province di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia che costituiscono il cosiddetto "quadrilatero" industriale. La Lombardia riveste pertanto un valore strategico per la competitività nazionale, offrendo opportunità di collaborazione tra imprese, enti di formazione e istituzioni, e fungendo da modello per la transizione verso produzioni più sostenibili e digitalizzate. I numeri sono:
Parametro |
Lombardia |
Italia |
Fatturato 2024 |
11 mld € |
16,5 mld € |
Fatturato 2025 (stima) |
11,7 mld € |
17,4 mld € |
Quota Export |
6,5 mld € |
8,5 mld € |
L'eccellenza della cosmetica italiana è fondata su investimenti costanti in tecnologia, digitalizzazione e percorsi di sostenibilità. Le aziende destinano circa il 6% del fatturato alla ricerca e sviluppo, incidendo il doppio rispetto alla media nazionale. L'evoluzione del settore si manifesta nell'adozione di processi circolari e nel rapido incremento della quota di cosmetici naturali ed eco-friendly, che nel 2024 hanno raggiunto quasi il 25% del mercato totale.
L'innovazione si riflette anche nell'attenzione al capitale umano, con una forza lavoro qualificata e in continuo aggiornamento e nella capacità di integrare dati e sistemi digitali nella gestione produttiva. Le principali sfide si ritrovano nella gestione delle nuove norme UE su imballaggi, sicurezza e ambiente, e nell'esigenza di mantenere elevati standard qualitativi e trasparenza. La collaborazione tra aziende, enti pubblici e mondo accademico sostiene la competitività globale del comparto, alimentando la reputazione della cosmetica Made in Italy come sinonimo di affidabilità, innovazione e rispetto per la sostenibilità ambientale e sociale.