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Come va la cosmetica in Italia? I dati e statistiche sul settore nel 2025 e le previsioni per i prossimi anni

di Marcello Tansini pubblicato il
Dati e statistiche 2025

Il settore cosmetico italiano si conferma motore economico d'eccellenza: crescita, export, evoluzioni nei canali distributivi, innovazione e sostenibilità delineano le dinamiche future e il ruolo trainante della Lombardia.

L'andamento della cosmetica in Italia evidenzia una realtà dove la domanda interna rimane solida e la produzione è sostenuta da strategie industriali orientate all'innovazione e all'efficienza. Il valore economico di questa filiera si traduce in importanti ricadute su occupazione e PIL, con una quota pari a circa il 2% della ricchezza prodotta in Italia. Oltre a rappresentare un pilastro dell'export manifatturiero, le aziende italiane della bellezza si distinguono per la qualità dei propri articoli, integrando ricerca scientifica, design e artigianato.

Le ricadute socio-economiche della cosmetica sono visibili anche nell'inclusività dei consumi, trasversali in tutte le fasce di reddito e in grado di soddisfare bisogni diversi, dall'igiene quotidiana al benessere psico-fisico. Il comparto contribuisce inoltre allo sviluppo di professionalità specializzate, alla valorizzazione delle filiere locali e alla promozione del Made in Italy a livello globale. Questo scenario positivo è favorito da una costante sinergia tra istituzioni, associazioni di settore e mondo della ricerca, elementi che rendono la cosmetica un asset strategico per la competitività italiana, nonostante i continui mutamenti geopolitici e regolatori del mercato globale.

L'andamento del mercato nel 2024-2025: fatturato, consumi e stime di crescita

L'analisi aggiornata del settore mette in risalto un trend di crescita costante, sia in termini di fatturato sia nei consumi interni. Nel 2024 il comparto ha superato i 16,5 miliardi di euro, con una crescita anno su anno che si attesta attorno al 9,1%. Le stime per il 2025 indicano un ulteriore progresso fino a 17,7 miliardi di euro, segno di una reattività industriale alle trasformazioni del contesto macroeconomico e agli scenari globali. Questa dinamica positiva è sostenuta da politiche aziendali incentrate su investimenti mirati in Ricerca e Sviluppo, digitalizzazione dei processi e attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.

Anche i consumi domestici si confermano in progresso, con un valore che nel 2024 raggiunge i 13,4 miliardi di euro (+6,7% rispetto al 2023) e che nel 2025 è atteso toccare i 14,2 miliardi, segnando un ulteriore incremento del 5,7%. L'andamento della cosmetica in Italia riflette quindi una resilienza notevole, anche rispetto alle fluttuazioni economiche e al rallentamento dei consumi in altri settori. Le principali famiglie di prodotto - dalla profumeria ai cosmetici per la skincare e haircare fino al make-up- mostrano crescite differenziate, tra cui spiccano: prodotti per la cura del viso e del corpo (+6,3%), profumeria alcolica (+10,9%), stick labbra e solari (+8/13%). Questi dati testimoniano una risposta adeguata rispetto alle tendenze del consumatore moderno orientato a qualità, sicurezza e innovazione.

A livello occupazionale, la filiera sostiene circa 440.000 posti di lavoro, evidenziando un impatto diffuso su tutto il tessuto socio-economico. Segnali positivi derivano anche dalla forte presenza della produzione per conto terzi e dall'elevata incidenza di imprese a conduzione familiare, caratteristiche che arricchiscono il sistema competitivo nazionale.

L'export come motore di crescita e le principali destinazioni internazionali

Il segmento delle esportazioni rappresenta quasi la metà del fatturato del settore, con una progressione sia nel 2024 (oltre 7,9 miliardi di euro, +12%) sia nelle proiezioni per il 2025 (oltre 8,5 miliardi, +8,5%). L'apprezzamento internazionale del Made in Italy riflette la capacità delle aziende di soddisfare standard di qualità e sicurezza, nonché di adattarsi alle esigenze dei diversi mercati. Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione (1,15 miliardi di euro, +19,3%), seguiti da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. All'interno delle esportazioni, circa un terzo del valore è rappresentato da profumi e fragranze alcoliche; ma anche le categorie skin care e hair care rivestono un ruolo sempre più predominante.

Nel prossimo futuro si prevedono ulteriori opportunità di crescita nei mercati asiatici (in particolare attraverso partnership strutturate), nel Medio Oriente e in America Latina, come risposta ai nuovi scenari geopolitici e alle sfide legate alle barriere doganali. Le strategie di internazionalizzazione si avvantaggiano inoltre della cooperazione con l'Agenzia ICE e della presenza a fiere e manifestazioni globali, che rafforzano il posizionamento competitivo e la visibilità sui principali media del settore beauty.

Canali distributivi: performance, evoluzioni e nuovi trend di consumo

L'evoluzione dei canali distributivi gioca un ruolo chiave nell'ampliare la platea dei consumatori, rendendo la cosmetica sempre più accessibile e integrata nelle abitudini quotidiane. Il retail fisico resta importante, ma cresce con decisione la quota digitale. Nel 2024, l'e-commerce ha segnato una crescita superiore al 13%, con un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, confermandosi il canale più dinamico; questa tendenza si conferma anche nel 2025, con stime positive a doppia cifra.

Nell'ambito offline, la grande distribuzione si conferma come primo canale per valore dei consumi (circa 5,5 miliardi di euro, +5,6% rispetto al 2023), seguita da profumerie (oltre 2,8 miliardi, +9,5%) e farmacie (2,2 miliardi, +5,7%). Le erboristerie, le vendite dirette e i canali professionali (saloni di acconciatura e centri estetici) registrano performance positive, pur mantenendo pesi di mercato più ridotti. Le nuove tendenze, come personalizzazione e ricerca di prodotti naturali e sostenibili, stanno portando alla differenziazione dei formati di vendita: punti vendita specializzati, shop online e multicanalità permettono ai marchi di raggiungere target sempre più segmentati.

Farmacia, profumeria, e-commerce e grande distribuzione: dati a confronto

L'osservazione disaggregata dei canali di vendita conferma una segmentazione robusta tra canali tradizionali e digitali, ognuno con caratteristiche e trend specifici:

  • Farmacia: Terzo canale per volumi, in crescita costante; i prodotti skincare e dermocosmetici trainano la domanda. Nel 2024, le vendite hanno raggiunto 2,2 miliardi di euro con un incremento del 5,7%. I clienti prediligono consulenza e assortimento specializzato, trovando nelle farmacie elevata affidabilità.
  • Profumeria: Settore tra i più dinamici del 2024, chiude l'anno con un +9,5% e un valore di consumi vicino ai 2,8 miliardi di euro. Lidera, in particolare, il segmento delle fragranze, elemento rilevante dell'export italiano.
  • E-commerce: Il canale più performante in termini relativi: +13,5% e valore record a 1,3 miliardi. L'acquisto online è favorito da trasparenza nei prezzi, vasta scelta e facilità di accesso a prodotti di nicchia. Il trend di integrazione tra vendite in-store e digitali favorisce l'espansione della base clienti.
  • Grande distribuzione: Valore stabile e leadership numerica nei volumi, con oltre 5,5 miliardi di euro e una crescita annuale del 5,6%. Il successo è trainato dalla convenienza e dalla capillarità, benché la crescita sia meno dinamica rispetto agli altri canali.
Ulteriori canali, come le erboristerie e le vendite dirette, hanno mostrato segnali positivi seppur con ritmi più contenuti. I canali professionali (acconciatura e centri estetici) mantengono un ruolo complementare con una crescita rispettivamente del 5% e del 4,7%, dimostrando la trasversalità della domanda cosmetica.

Focus territoriale: la Lombardia come polo produttivo d'eccellenza

La Lombardia si attesta come il principale distretto produttivo e innovativo nazionale per la cosmetica. Nel 2024, la regione ha superato gli 11 miliardi di euro di fatturato, pari al 67% dell'intero comparto italiano, e le previsioni per il 2025 indicano un ulteriore incremento (+6,3%) con ricavi che superano gli 11,7 miliardi. Tale rilevanza non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: il tessuto lombardo è caratterizzato da concentrazione di imprese all'avanguardia, filiere integrate verticalmente e presenza di numerosi centri di ricerca.

Questo territorio ospita circa il 54% delle aziende nazionali del settore e il 76% del fatturato export, con una forte presenza nelle province di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia che costituiscono il cosiddetto "quadrilatero" industriale. La Lombardia riveste pertanto un valore strategico per la competitività nazionale, offrendo opportunità di collaborazione tra imprese, enti di formazione e istituzioni, e fungendo da modello per la transizione verso produzioni più sostenibili e digitalizzate. I numeri sono:

Parametro

Lombardia

Italia

Fatturato 2024

11 mld €

16,5 mld €

Fatturato 2025 (stima)

11,7 mld €

17,4 mld €

Quota Export

6,5 mld €

8,5 mld €

Innovazione, sostenibilità e competitività industriale nel settore cosmetico

L'eccellenza della cosmetica italiana è fondata su investimenti costanti in tecnologia, digitalizzazione e percorsi di sostenibilità. Le aziende destinano circa il 6% del fatturato alla ricerca e sviluppo, incidendo il doppio rispetto alla media nazionale. L'evoluzione del settore si manifesta nell'adozione di processi circolari e nel rapido incremento della quota di cosmetici naturali ed eco-friendly, che nel 2024 hanno raggiunto quasi il 25% del mercato totale.

L'innovazione si riflette anche nell'attenzione al capitale umano, con una forza lavoro qualificata e in continuo aggiornamento e nella capacità di integrare dati e sistemi digitali nella gestione produttiva. Le principali sfide si ritrovano nella gestione delle nuove norme UE su imballaggi, sicurezza e ambiente, e nell'esigenza di mantenere elevati standard qualitativi e trasparenza. La collaborazione tra aziende, enti pubblici e mondo accademico sostiene la competitività globale del comparto, alimentando la reputazione della cosmetica Made in Italy come sinonimo di affidabilità, innovazione e rispetto per la sostenibilità ambientale e sociale.

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