Il Buono Fruttifero Postale 100 sotto ogni aspetto: dalle caratteristiche tecniche ai vantaggi fiscali, dai requisiti e limiti alle differenze con altri strumenti, chiarendo benefici e criticità.
L'attenzione verso strumenti di risparmio a rischio contenuto è in sensibile aumento nel contesto economico italiano. Il prodotto emesso da Poste Italiane in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti celebra il centenario dei buoni fruttiferi postali, offrendo una soluzione che risponde sia al desiderio di sicurezza che alla ricerca di rendimento certo e trasparente. In un periodo caratterizzato da oscillazioni dei mercati finanziari e da una crescente attenzione al patrimonio familiare, il Buono fruttifero Postale 100 rappresenta un valido riferimento per chi intende valorizzare nuova liquidità senza esposizione a rischi di mercato.
Il prodotto del Buono fruttifero Postale 100 si configura come un titolo dematerializzato, acquistabile tramite canali digitali – sito e applicazione di Poste Italiane – o direttamente in filiale. La sua durata è di quattro anni, con un rendimento annuo lordo fissato al 3%, tra i più interessanti in ambito postale per l’orizzonte temporale breve. L’investimento è accessibile a partire da 50 € e consente di incrementare l’esposizione in multipli di questa cifra fino a un massimo di un milione di euro per giornata operativa. Il rimborso, anche parziale, è consentito in qualsiasi momento senza costi o penali: in caso di ritorno anticipato viene restituito solo il capitale investito.
La sottoscrizione è riservata alle persone fisiche maggiorenni, titolari di un Libretto di Risparmio ordinario o Smart, intestato in maniera conforme al buono stesso. è ammessa la cointestazione fino a quattro soggetti, a condizione che tutti abbiano compiuto la maggiore età. Per la sottoscrizione tramite canali online, è necessario che il Libretto Smart sia abilitato ai servizi dispositivi elettronici; in alternativa è possibile operare presso le filiali con la documentazione idonea.
Un aspetto distintivo è rappresentato dalla condizione obbligatoria della “nuova liquidità”, ovvero soltanto somme versate successivamente al 20 giugno 2025 e contabilizzate entro il 4 settembre 2025 permettono l’acquisto del Buono 100. Le fonti ammesse comprendono:
Sotto il profilo fiscale, il titolo gode di una tassazione agevolata del 12,5% sugli interessi, sensibilmente inferiore rispetto ad altri prodotti finanziari come conti deposito e azioni (26%). Non è prevista imposta di successione e, per effetto delle recenti norme, il valore dei buoni può esser escluso dalla dichiarazione ISEE fino a 50.000 € per nucleo familiare, se detenuto in coerenza con i limiti fissati. Tale aspetto offre risvolti favorevoli per l’accesso a varie prestazioni agevolate e bonus sociali.
Ulteriori punti di forza sono rappresentati dalla garanzia statale sul capitale, dall’assenza di spese di sottoscrizione, gestione e rimborso, nonché dalla possibilità di ottenere il rimborso in ogni momento. Il formato digitale elimina il rischio di smarrimento o prescrizione, garantendo che capitale e interessi siano accreditati automaticamente a scadenza. Inoltre, una quota dei soldi raccolti viene destinata a progetti sociali tramite la Fondazione CDP, consentendo agli investitori di contribuire a iniziative di utilità pubblica, aggiungendo un’importante dimensione etica all’investimento.
Nonostante i molteplici benefici, sono presenti alcuni limiti:
Strumento |
Durata |
Rendimento annuo lordo |
Tassazione |
Flessibilità/Rimborso |
Buono 100 |
4 anni |
3% (interessi a scadenza) |
12,5% |
Sí, rimborso anticipato senza interessi |
Buono Ordinario |
Fino a 20 anni |
Variabile |
12,5% |
Rimborso anticipato, interessi progressivi |
BTP |
4-10+ anni |
Variabile, di norma più elevato |
12,5% |
Rivendibile sul mercato, pagamento cedole |
A differenza dei titoli di Stato, il Buono 100 non è esposto a variazioni di prezzo sul mercato secondario ma non consente di beneficiare di eventuali aumenti del rendimento. La presenza della garanzia statale e del rimborso integrale del capitale senza rischio di insolvenza si rivolge a investitori più prudenti o a chi non desidera fluttuazioni dell’investimento.
Per valutare la convenienza economica, si consideri l’ipotesi di investire 4.000 € all’emissione. Alla scadenza quadriennale, il rimborso netto – secondo le simulazioni ufficiali – sarà pari a circa 4.439,29 €, ipotizzando tassazione del 12,5% e applicazione dell’imposta di bollo in base normativa corrente. Il tasso effettivo annuo netto si attesta attorno al 2,64%, inferiore soltanto in caso di impatti rilevanti da inflazione o variazioni sulle regole dei bolli.
Capitale Investito |
Rimborso Netto (4 anni) |
Guadagno Netto |
4.000 € |
4.439,29 € |
439,29 € |
10.000 € |
11.098,20 € |
1.098,20 € |