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Conviene la quota 103 per andare in pensione nel 2024? I pro e contro da considerare

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i pro e i contro della pensione anticipata con la quota 103 e a chi conviene realmente utilizzarla: i chiarimenti

Conviene la quota 103 per andare in pensione nel 2024? La quota 103 per andare in pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi è stata prorogata ancora per tutto il 2024, per permettere a chiunque lo volesse di anticipare l’uscita dal lavoro rispetto ai normali requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Ma vediamo di seguito quali sono i pro e i contro dell’uscita anticipata con la quota 103 e a chi conviene.

  • Quali sono i limiti e i contro della pensione anticipata con la quota 103
  • A chi conviene andare in pensione prima con la quota 103

Quali sono i limiti e i contro della pensione anticipata con la quota 103

La quota 103 rappresenta certamente un sistema di uscita anticipata che potrebbe agevolare tanti ma prevede anche diversi limiti da considerare che non rendono poi così conveniente questo sistema.

Innanzitutto, per andare in pensione con la quota 103 si calcola un assegno più basso perché interamente basato sul metodo contributivo, valido anche per i versamenti precedenti al 1996, calcolati di solito con il metodo retributivo, e si tratta di un metodo di calcolo decisamente meno vantaggioso.

E’ poi previsto un tetto all’importo che si può ricevere fino al raggiungimento dei 67 anni di età della pensione di vecchiaia e che non può superare 4 volte il minimo (circa 2.400 euro al mese). 

Inoltre, sono state allungate le finestre mobili per l’uscita: per i dipendenti privati sono passate da 3 a 7 mesi e per i dipendenti pubblici da 6 a 9 mesi.

Ciò significa che se un dipendente privato presenta la domanda di pensione a 62 anni, riceverà effettivamente il proprio assegno dopo ben sette mesi, che diventano addirittura nove per un lavoratore statale. Nel frattempo, non avrebbe alcun reddito.

Si tratta di un sistema decisamente poco conveniente, considerando che raggiungendo i requisiti per la pensione di vecchiaia, si inizia invece ad avere l’assegno spettante dal mese successivo.

Chi decide di andare in pensione con la quota 103, inoltre, non può percepire, per legge, altri redditi da lavoro dipendente o autonomi fino al compimento dei 67 anni. E’ possibile prestare solo lavoro autonomo e occasionale per un reddito annuo massimo di 5mila euro.

A chi conviene andare in pensione prima con la quota 103

E’ chiaro come siano diversi i contro all’andare in pensione anticipata con la quota 103. Ma si tratta di una forma di uscita prima che può convenire a specifici lavoratori.

Si tratta soprattutto di coloro che hanno maturato nel corso della loro vita lavorativa elevati versamenti di contributi, per cui il calcolo contributivo per l’assegno finale non risulta particolarmente penalizzante.

La quota 103 non prevede, infatti, penalizzazioni sulla pensione finale, se non dovute ad un minore versamento di contributi. 

Inoltre, la quota 103 conviene a chi ha una situazione economica, in generale, stabile e buona, per cui può permettersi di non lavorare dal momento del compimento dei 62 anni, considerando l’incumulabilità di reddito da pensione e reddito da lavoro con la quota 103. 

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