I dati aggiornati illustrati dal XXIV Rapporto annuale INPS si concentrano sull’effettiva età di pensionamento, sugli importi medi e sulle divergenze fra requisiti formali e scelte individuali dei lavoratori, tra pensione anticipata e mantenimento in servizio.
Età effettiva di pensionamento in Italia nel 2024-2025 secondo l’INPS
Stando ai dati recenti forniti dall'INPS con il XXIV Rapporto annuale, la tendenza al pensionamento mostra una sostanziale stabilità nell’età media di uscita dal lavoro.
Nel 2024, l’età media effettiva alla quale i lavoratori italiani accedono alla pensione si attesta intorno ai 64,4 anni, dato che riflette sia le regole di accesso ordinario sia quelle delle forme anticipate disponibili.
Nel dettaglio, a fronte di un requisito anagrafico fissato a 67 anni per la pensione di vecchiaia, un numero significativo di lavoratori sceglie di esercitare uno dei canali di anticipo previsti, riducendo la media rispetto alla soglia normativa.
- Pensioni liquidate nel 2024: Sono stati liquidati poco più di 750.000 nuovi trattamenti, di cui oltre 290.000 tramite forme anticipate secondo l’INPS (circa il 39% del totale delle nuove pensioni).
- Anticipate e ordinaria: L’età effettiva rimane sensibilmente inferiore a quella prevista per la vecchiaia, grazie alle numerose flessibilità tra pensione anticipata, Quota 103 e altri scivoli normativi.
- Persistenza delle finestre mobili: Le finestre di decorrenza posticipata rispetto alla maturazione dei requisiti legali influiscono sul dato medio registrato, in particolare per le anticipate.
Anno |
Età media effettiva |
Pensioni anticipate |
2023 |
64,3 |
270.000 |
2024 (stime) |
64,4 |
290.000 |
2025 (previsione) |
64,6 |
oltre 300.000 |
Le principali modalità di accesso alla pensione nel 2025: vecchiaia, anticipata e altre opzioni
Nel 2025 il sistema pensionistico italiano prevede diverse opzioni di uscitache tengono conto di età, anzianità contributiva, categoria lavorativa e condizioni personali. I principali canali per l’accesso sono:
- Pensione di vecchiaia: Resta fissata a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione effettiva, senza incrementi rispetto agli anni precedenti.
- Pensione anticipata ordinaria: 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne). Non è richiesto alcun minimo di età anagrafica.
- Quota 103: Accessibile con 62 anni d’età e 41 di contributi entro il 31 dicembre 2025; calcolo integralmente contributivo, importo massimo pari a quattro volte il trattamento minimo INPS fino ai 67 anni.
- APE Sociale: Prorogato fino al 31 dicembre 2025 per categorie tutelate (disoccupati, caregiver, lavori gravosi o invalidità almeno al 74%), con un’età minima di 63 anni e 5 mesi e almeno 30 anni di contributi (pluralità di condizioni agevolate per donne e gravosi).
- Opzione Donna: Riservata nel 2025 a lavoratrici caregivers, invalide almeno al 74% o dipendenti di aziende in crisi. Requisiti: 61 anni di età (riducibile in base ai figli) e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2024.
- Pensione anticipata contributiva: Accessibile a chi ha iniziato a lavorare dal 1996, con almeno 64 anni di età e 20 anni di contributi. Necessario un importo minimo dell’assegno pari a 3 volte quello sociale.
- RITA – Rendita Integrativa Temporanea Anticipata: Riservata agli aderenti a fondi pensione integrativi con almeno 20 anni di contributi e una distanza dalla pensione di vecchiaia non superiore a 5 anni (62 anni nel 2025), o soggetti in disoccupazione prolungata tra i 57 e i 67 anni.
Dal 2025 si registra anche
la possibilità di cumulare il valore delle rendite dei fondi pensione complementari per raggiungere i requisiti soglia della pensione anticipata per i contributivi puri. La rigidità del sistema, tuttavia, permane per importi e cumulabilità con i redditi da lavoro, che restano fortemente limitati fino alla decorrenza della vecchiaia.
Chi resta a lavoro pur avendo i requisiti: focus sull’incentivo al posticipo e dati INPS
Una delle tendenze più rilevanti degli ultimi anni è rappresentata dal crescente numero di lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento (ordinario o anticipato), scelgono di proseguire l’attività lavorativa. Secondo l'INPS, nel 2024 quasi 75.000 individui hanno rimandato l’uscita, beneficiando anche degli incentivi al posticipo.
La normativa vigente stabilisce in merito:
- Platee interessate: L’incentivo ora si rivolge a lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che maturano i requisiti per pensione anticipata flessibile o ordinaria entro il 31 dicembre 2025 e decidono volontariamente di rimanere in servizio.
- Struttura dell’incentivo: L’accredito della quota contributiva già in carico al lavoratore (9,19%) viene riconosciuto in busta paga, esentasse. La misura può essere applicata dalla prima data utile di pensionamento se la domanda viene presentata prima della maturazione dei requisiti.
- Limiti e cessazione: Il beneficio decade al raggiungimento dei 67 anni, in caso di pensione diretta o revoca.
Importi medi delle pensioni e rivalutazione assegni nel 2025
Gli importi medi degli assegni INPS variano sensibilmente in base alla carriera contributiva, al metodo di calcolo adottato e alla tipologia di trattamento. Secondo l’INPS, l’importo lordo medio percepito da chi accede alla pensione nel 2025 si aggira sui
1.366 euro mensili, ma questa cifra risulta dalla combinazione di situazioni estremamente eterogenee.
I nuovi coefficienti di trasformazione in rendita adottati dal 1° gennaio 2025 considerano gli ultimi andamenti demografici e la variazione del PIL ( 1,036622 per la rivalutazione del montante contributivo).
- Pensione minima: Per il 2025 l’importo è pari a 616,67 euro mensili.
- Assegno sociale: 538,68 euro al mese.
- Perequazione: Incremento del 2,2% sugli assegni inferiori al minimo; fino al 4° scaglione (4 volte il minimo), rivalutazione integrale; 90% fra 4 e 5 volte il minimo; 75% oltre questa soglia.
- Maggiorazione: Innalzata di 8 euro mensili per i trattamenti minimi in condizioni disagiate (limitatamente al 2025).
Tipologia |
Importo medio (2025) |
Pensione di vecchiaia |
1.300€ |
Anticipata/Quota 103 |
1.416€ |
Pensione minima |
616,67€ |
Assegno sociale |
538,68€ |
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