Quali sono le soluzione per avere la propria CU 2025 se non è stata consegnata dal datore di lavoro e non si può scaricare online
Cosa posso fare se non ho ancora ricevuto la CU 2025? I lavoratori devono aver ricevuto la Cu dal proprio datore di lavoro entro lunedì 17 marzo e la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate delle certificazioni solo per i redditi che derivano da prestazioni di lavoro autonomo rientranti nell’esercizio di arte o professione abituale deve avvenire entro il 31 marzo 2025.
E’ possibile che alcuni lavoratori non abbiano ricevuto il proprio documento e si chiedono pertanto come fare ad averlo.
I datori di lavoro possono consegnare il documento ai lavoratori o direttamente a mano, fornendo una copia cartacea direttamente al lavoratore, o tramite raccomandata con ricevuta, o tramite Pec.
Generalmente, se non si riceve la CU in forma cartacea nei tempi previsti, si può scaricare online direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, accedendo al Cassetto fiscale che contiene i dati anagrafici, i dati delle dichiarazioni fiscali, i dati dei rimborsi, quelli dei versamenti effettuati tramite modello F24 e F23, gli atti del registro (dati patrimoniali), i dati e informazioni relativi agli studi di settore e agli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa) e le informazioni sul proprio stato di iscrizione al Vies.
Nei dati delle dichiarazioni fiscali vi sono anche le CU dei datori di lavoro, nel caso in cui il contribuente non l'abbia ricevuta.
Se, però, il documento non è scaricabile online e se la mancata consegna dipende da un comportamento illecito del sostituto d’imposta che non ha proprio compilato e consegnato il documento al Fisco, si può agire per vie legali e denunciare l’accaduto.
Se la certificazione unica non è presente nel cassetto fiscale, bisogna, infatti, inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno o una Pec al datore di lavoro per sollecitare la consegna della CU.
Se il sostituto d’imposta continua ad essere inadempiente, ci si può rivolgere direttamente all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza per denunciare l’accaduto, che a loro volta agiranno poi nei confronti del datore di lavoro.