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Cosa succede se non pago i contributi pensione alla mia cassa previdenziale. Quanto posso ritardare, interessi e sanzioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quanto si paga di più di contributi previdenziali se non si effettuano i versamenti alle relative Casse entro i termini stabiliti

Il mancato versamento dei contributi implica sempre sanzioni e interessi da pagare, prima o poi, perché anche tali pagamenti, se non regolarmente effettuati, sono oggetto di accertamento fiscale e conseguente invio di cartelle esattoriali per la riscossione delle somme dovute.

C’è chi non paga i contributi all’Inps, con riferimento alla Gestione Separata, perché per i lavoratori dipendenti è difficile non versare i contributi perché vengono direttamente trattenuti in busta paga, e ci sono tantissimi professionisti e titolari di Partita Iva che non pagano regolarmente i contributi previdenziali alle proprie Casse professionali di appartenenza. Vediamo allora cosa accade quando non si pagano i contributi per la pensione.

  • Cosa succede se non si versano i contributi alla Cassa previdenziale di iscrizione
  • Quanto tempo si può ritardare 
  • Le sanzioni e gli interessi da calcolare 


Cosa succede se non si versano i contributi alla Cassa previdenziale di iscrizione

Sono in aumento i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che non versano i contributi previdenziali alle loro Casse. Stando ai recenti dati relativi ai quattro anni dal 2019 al 2023, i morosi in tal senso sarebbero aumentati del ben 36%. 

Si tratta di una situazione forse ‘dovuta’ considerando che sulle categorie dei lavoratori interessati grava un forte peso fiscale per cui dove si può ‘risparmiare’ (per ora), si fa.

Ed è emerso che l’aumento della morosità supera anche il calo dei redditi che i professionisti hanno accusato negli anni scorsi: a fronte di maggiori debiti per il 77%, la riduzione dei redditi reali, secondo l’ultimo rapporto Adepp, è stata del 18%.

In ogni caso, non versare i contributi implica delle conseguenze: non solo, infatti, non matura e non aumenta costantemente il valore del montante contributivo necessario per il calcolo della pensione finale e senza il quale non si può avere un assegno mensile al termine della carriera lavorativa, ma con il passare del tempo, al capitale dovuto solo per i contributi, si aggiungono anche sanzioni e interessi che aumentano ancora la cifra da versare soprattutto dop che si riceve la relativa cartella esattoriale.

Quanto tempo si può ritardare 

Pagare in ritardo i contributi previdenziali alla Cassa di appartenenza non significa non versarli proprio.

Ogni Cassa ha delle scadenze prefissate che devono essere rispettate dai diversi iscritti. Per esempio, il pagamento dei contributi alla Cassa dei giornalisti, l’Inpgi, è sempre in programma a fine anno, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. 

Non c’è un tempo entro il quale, dopo il termine di scadenza, si possono pagare i contributi previdenziali in ritardo senza alcuna conseguenza.

Già dal giorno successivo alla data stabilita, scattano, infatti, le sanzioni ma comunque si  ha sempre il tempo per pagare, volendo, fino a quando non arriva una cartella, e in quel caso si può pagare comunque in un'unica soluzione l'importo richiesto o chiedere una rateizzazione, o fino a quando scattano i termini della prescrizione.

Le sanzioni e gli interessi da calcolare 

Oltre la scadenza di versamento fissata da ogni Cassa, o in caso di totale omissione, sul debito contributivo maturano, per ogni giorno di ulteriore ritardo, in ragione d'anno, interessi e sanzioni nella misura degli interessi di mora, che cambiano in base alla Cassa di appartenenza.

Per esempio, in caso di mancato o ritardato pagamento di contributi o premi alla Gestione Separata dell’Inps, la sanzione civile è pari all'8,65% in ragione d'anno (con tasso del 3,15% maggiorato di 5,5 punti).


 

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