I canoni di locazione a Torino hanno registrato un incremento medio annuo del 4,1% per i monolocali, del 2,6% per i bilocali e del 3,7% per i trilocali.
La domanda di affitti a Torino è elevata mentre l'offerta - soprattutto quella a lungo termine - resta contenuta. Questo squilibrio ha come effetto immediato l'aumento dei canoni medi mensili, fenomeno che interessa tanto il centro quanto le zone periferiche, anche se con intensità e dinamiche differenti.
Secondo le ultime rilevazioni dell'Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, aggiornate al primo trimestre 2025, i canoni di locazione hanno registrato un incremento medio annuo del 4,1% per i monolocali, del 2,6% per i bilocali e del 3,7% per i trilocali. Si tratta di dati in linea con l'andamento registrato a livello nazionale nelle grandi città, ma con una particolarità tutta torinese: la spinta maggiore agli aumenti viene proprio dalle zone semi-periferiche e dai quartieri universitari, dove si concentra una parte crescente della domanda.
Tra le cause di questa dinamica, spiccano le trasformazioni urbane in atto, il rilancio della mobilità sostenibile e la crescita costante del comparto universitario, che attira giovani da tutta Italia. Anche l'aumento dei contratti stipulati per motivi di lavoro, passati dal 24,9% al 26% in un solo anno, contribuisce a sostenere i prezzi, mentre quelli per motivi di studio mostrano una leggera flessione, probabilmente legata all'aumento della didattica a distanza e alle nuove modalità ibride di formazione. Entriamo nei dettagli:
Le aree semicentrali, come San Salvario, Crocetta, Vanchiglia e Aurora - storicamente molto ambite per la vicinanza ai servizi e ai poli universitari - presentano valori intermedi ma comunque in crescita. Qui, nel 2025, un monolocale ben arredato si affitta mediamente intorno ai 520-570 euro al mese, un bilocale sui 700 euro, mentre un trilocale può raggiungere gli 850-900 euro, soprattutto se si trova in uno stabile d'epoca ristrutturato o in prossimità di metropolitana e piste ciclabili.
Per chi cerca invece soluzioni più economiche, le zone periferiche offrono ancora qualche opportunità, sebbene i canoni anche qui siano in rialzo. A Mirafiori, Barriera di Milano, Falchera o Regio Parco, i monolocali si aggirano sui 400-450 euro, i bilocali partono dai 550 euro e i trilocali difficilmente scendono sotto i 650 euro, a meno che non si tratti di immobili da ristrutturare o privi di riscaldamento centralizzato. La zona nord-est della città, spesso trascurata in passato, sta conoscendo una rivalutazione graduale, grazie ai progetti di rigenerazione urbana e all'arrivo di nuove linee di trasporto pubblico.
Molti proprietari, spinti dall'incertezza economica e dai vantaggi fiscali, scelgono di stipulare contratti transitori, che risultano più flessibili e in alcuni casi più redditizi. Questo comportamento riduce la disponibilità di contratti di lungo periodo, molto richiesti da famiglie e lavoratori stabili. Gli inquilini, di conseguenza, devono spesso accontentarsi di soluzioni temporanee, in attesa di trovare offerte più stabili e accessibili.
La qualità dell'immobile è un altro fattore nella determinazione del prezzo. Case ben arredate, dotate di elettrodomestici efficienti, con riscaldamento autonomo e in classe energetica elevata vengono affittate più rapidamente e a cifre superiori. Allo stesso tempo, cresce l'attenzione verso i costi condominiali, che in certi casi possono incidere anche per oltre 100 euro mensili sul canone complessivo. L'ascensore, la presenza di portineria, il cortile interno e il posto bici sono sempre più determinanti nella scelta finale dell'affittuario.
Anche il profilo del richiedente è cambiato. Nel 2025, oltre ai lavoratori fuori sede, agli studenti e alle giovani coppie, si è ampliato il bacino dei cosiddetti affittuari per scelta ovvero coloro che decidono di non acquistare, preferendo la flessibilità dell'affitto.