La crisi che ha colpito il settore della moda e del calzaturiero in Italia è tra le più severe degli ultimi anni, con impatti devastanti su aziende e lavoratori.
La crisi che sta colpendo il settore della moda e del calzaturiero, tra cui i segmenti del lusso, sta diventando una delle problematiche più preoccupanti del 2024 in Italia. Le perdite in termini di fatturato, esportazioni e produzione stanno avendo un impatto su numerose aziende, sia di piccole dimensioni che grandi brand affermati.
Nel primo semestre del 2024, il settore ha registrato una perdita di 15 milioni di euro al giorno in ricavi, una cifra che sottolinea la gravità della situazione. Vediamo in questo articolo:
Una delle principali cause di questo declino è la riduzione della domanda internazionale, in particolare dal mercato cinese, che è un'ampia fetta delle esportazioni del lusso italiano. Il rallentamento dell'economia cinese ha influito sulle vendite di beni di lusso, penalizzando marchi prestigiosi e causando un effetto a catena che ha coinvolto anche le imprese fornitrici e le piccole realtà del comparto moda e calzaturiero.
La crisi ha conseguenze anche sociali. Molte aziende, soprattutto le micro e piccole imprese artigiane, che rappresentano oltre il 61% dell’occupazione del settore moda in Italia, stanno affrontando il rischio di chiusura. La crisi ha già portato alla chiusura di oltre 300 aziende nel settore moda nella prima metà del 2024, e il numero di lavoratori a rischio licenziamento continua a crescere.
In alcune regioni, come l'Emilia-Romagna, la situazione è critica, con 11.000 lavoratori coperti da ammortizzatori sociali per prevenire altri licenziamenti.
Di fronte a questa crisi, il governo italiano, in collaborazione con le associazioni di categoria come Confartigianato Moda, ha messo in campo una serie di misure per cercare di arginare la situazione.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta lavorando per fornire una serie di aiuti diretti al settore, tra cui la cassa integrazione in deroga estesa anche alle piccole imprese, spesso escluse dai regimi di aiuto tradizionali, per garantire la protezione del maggior numero possibile di lavoratori.
Prevista anche la sospensione dei versamenti tributari per le imprese in crisi, una misura che Confartigianato ha chiesto con urgenza, vista la difficoltà di molte aziende nel far fronte ai pagamenti fiscali in un contesto di riduzione dei ricavi.
Infine è allo studio una moratoria sui prestiti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, che permetterà alle imprese di estendere i periodi di rimborso senza conseguenze negative sul proprio rating creditizio.
Il governo sta valutando altre misure come incentivi per la sostenibilità, finalizzati a supportare le aziende che investono in processi produttivi più ecologici, e il rafforzamento degli aiuti di Impresa 4.0, con un aumento del 50% per le aziende del settore moda che partecipano alle fiere internazionali.
Nonostante gli aiuti in arrivo, la ripresa del settore moda e calzaturiero dipenderà anche dalla capacità delle aziende di adattarsi a un mercato in rapida evoluzione. La sostenibilità e l'innovazione digitale sono considerati fattori chiave per il futuro del comparto.
Alcuni esperti sostengono che le aziende che riusciranno a investire in tecnologie avanzate, come l'e-commerce e i processi di produzione sostenibile, saranno meglio posizionate per affrontare la crisi e trovare nuove opportunità di crescita nei mercati emergenti.