Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Leggi sul denaro contante meno rigide per rischi sicurezza bancomat, carta di credito e pagamenti online

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Pagamenti digitali, carte, bancomat

Negli ultimi 12 mesi, numerosi episodi hanno minato la fiducia dei cittadini nella solidità delle infrastrutture digitali di pagamento.

Se da un lato le istituzioni europee e nazionali continuano a promuovere la digitalizzazione dei pagamenti come strumento di trasparenza e contrasto all'evasione fiscale, dall'altro cresce la preoccupazione tra cittadini e imprese per la sicurezza dei sistemi digitali, messi a dura prova da frode, attacchi informatici e malfunzionamenti dei circuiti di pagamento. È in questo scenario che si punta a rallentare la stretta sull'uso del contante.

La misura non nasce da un'ideologia antitecnologica o da un cedimento a pressioni lobbistiche, ma si configura come una risposta realistica a un contesto di insicurezza percepita e reale nel mondo dei pagamenti elettronici. In un Paese dove oltre l'80% dei cittadini utilizza abitualmente carte e bancomat, i disservizi nei circuiti di pagamento e i frequenti episodi di frode online hanno contribuito a far emergere un sentimento trasversale: quello secondo cui il contante, seppur vecchio, rimane in molti casi il mezzo più immediato, sicuro e accessibile per gestire le transazioni quotidiane. Capiamo meglio:

  • La fragilità dei pagamenti digitali, carte, bancomat e transazioni online sotto assedio
  • Contante e limiti di legge, strategia di equilibrio più che una concessione

La fragilità dei pagamenti digitali, carte, bancomat e transazioni online sotto assedio

Negli ultimi 12 mesi, numerosi episodi hanno minato la fiducia dei cittadini nella solidità delle infrastrutture digitali di pagamento. Non si tratta solo di furti di identità digitale o clonazione delle carte, ma anche di blackout informatici che hanno temporaneamente paralizzato gli esercizi commerciali.

Molti italiani ricordano il caso emblematico dello scorso anno, quando un'interruzione tecnica dei circuiti Nexi e Mastercard rese impossibile il pagamento con Pos per ore. In un'economia che punta tutto sulla tracciabilità, simili eventi generano sconcerto e frustrazione, in particolare tra gli esercenti che rischiano perdite immediate e tra i consumatori che si trovano senza alternative operative.

In parallelo l'aumento delle frode informatiche ha contribuito a rafforzare un senso di vulnerabilità diffusa. Nonostante gli sforzi delle banche e delle fintech nell'introdurre sistemi sempre più sofisticati di autenticazione e crittografia, la realtà dimostra che nessun sistema digitale è immune da rischi. Molti utenti lamentano prelievi non autorizzati, pagamenti fantasma e difficoltà nell'ottenere rimborsi tempestivi, soprattutto in ambito e-commerce.

È in questo contesto di insicurezza tecnologica crescente che il contante torna a essere rivalutato come strumento affidabile: privo di costi di commissione, immune da blocchi di rete e perfettamente funzionante anche in contesti marginali o poco digitalizzati.

Contante e limiti di legge, strategia di equilibrio più che una concessione

Fino a pochi anni fa, l'Italia sembrava avviata verso un progressivo azzeramento del denaro liquido nella circolazione quotidiana. I limiti erano stati ridotti fino a 1.000 euro, in linea con le raccomandazioni internazionali contro il riciclaggio di denaro e l'economia sommersa. Il governo ha scelto un approccio più sfumato, portando la soglia legale a 5.000 euro .

Questa decisione, letta da alcuni come un passo indietro nella lotta al contante, va in realtà interpretata come un tentativo di bilanciare le esigenze della modernizzazione con quelle della libertà economica individuale. In molte aree rurali, ad esempio, i terminali Pos sono ancora carenti, così come scarsa è la familiarità con gli strumenti digitali tra la popolazione più anziana.

A ciò si aggiunge un elemento culturale: l'Italia è un paese con una forte propensione all'uso del contante. La moneta fisica viene ancora percepita da ampi strati della popolazione come un simbolo di controllo diretto e autonomia, elementi che la transizione digitale non sempre riesce a garantire con la stessa immediatezza.

Da un punto di vista normativo, il limite di 5.000 euro non è un invito a utilizzare il contante per grandi spese, ma una soglia operativa che lascia margine per la libertà individuale senza pregiudicare gli strumenti di contrasto all'illegalità. Per i pagamenti superiori, resta l'obbligo di utilizzare metodi tracciabili, ma nessuna sanzione è prevista per il prelievo o il possesso di contante, anche in quantità elevate, purché non vi siano intenti illeciti o evasivi.

Leggi anche