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Di quanto aumentano gli stipendi e quali saranno arretrati se rinnovo contratto scuola 2022-2024 sarà firmato entro il 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Se si firma il rinnovo del Ccnl Scuola 2022-2024 entro il 2025, si pagheranno subito arretrati per 1.450 euro medi e anche una tantum di 142 euro: le prospettive

L’approvazione definitiva del contratto scuola per il triennio 2022-2024 rappresenta un nodo fondamentale per le retribuzioni del personale docente e ATA. Gli argomenti correlati agli aumenti degli stipendi e agli arretrati per il rinnovo contrattuale interessano decine di migliaia di lavoratori del comparto istruzione e ricerca. Negli ultimi mesi il confronto tra sindacati e ARAN si è concentrato sull’adeguamento salariale, la corresponsione degli arretrati e il riconoscimento di ulteriori risorse in busta paga.  

Aumenti stipendiali previsti dal rinnovo del contratto scuola 2022-2024

Le più recenti proposte negoziali hanno introdotto ventagli di incrementi ponderati sul profilo professionale e l’anzianità di servizio. Gli aumenti stipendiali saranno determinanti sia per i docenti che per il personale ATA. Secondo le cifre illustrate dall’ARAN e riprese dai principali sindacati:

  • Per il personale docente si stima un incremento mensile lordo compreso tra 105 e 177 euro;
  • Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) il range va da 82 a 186 euro lordi ogni mese;
  • Vengono ridefinite anche le indennità fisse, come la RPD per i docenti, che passa da 204 a 320 euro mensili, mentre le cifre per ATA fluctueranno tra 88 e 109 euro;
  • Per i DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi), l’indennità di direzione raggiungerà 2.972 euro annui lordi.
L’incremento globale corrisponde a un 6% della retribuzione tabellare: il 5,78% sarà integrato nello stipendio base e lo 0,22% sarà destinato al salario accessorio. Tuttavia, circa un terzo di questi incrementi, su cui incide l’indennità di vacanza contrattuale già presente da diverso tempo in busta paga, anticipa parte degli importi spettanti e riduce l’impatto effettivo dei nuovi aumenti.

Dunque, il vantaggio netto atteso sarà inferiore rispetto ai dati lordi: per la maggior parte del personale, l’aumento reale netto si aggirerà tra 40 e 90 euro mensili a seconda della qualifica e dell’anzianità.

Gli incrementi sono pensati per contrastare la perdita del potere d’acquisto dovuto all’inflazione dell’ultimo triennio, che secondo le organizzazioni sindacali ha inciso anche oltre il 16%. 

Categoria Aumento mensile lordo Indennità Fissa
Docente 105-177 € 204 → 320 €
ATA 82-186 € 88-109 €
DSGA - 2.972 €/anno

Calcolo e importo degli arretrati: chi ne ha diritto e quanto spetta

La questione degli arretrati è particolarmente sentita perché rappresenta la compensazione economica per il mancato adeguamento stipendiale negli anni coperti dal contratto. Secondo le stime ufficiali e le bozze discutibili nei tavoli ARAN, la media degli arretrati spettanti a ciascun lavoratore attivo ancora in servizio o pensionato dal 2024 in poi sarà compresa tra 1.400 e 1.500 euro lordi. La differenza dipende dal profilo professionale, dalla fascia d’anzianità e dal periodo di servizio effettivamente prestato nel triennio. In particolare, gli importi attesi sarebbero i seguenti:

  • Docenti: arretrati medi tra 1.400 e 1.516 euro lordi
  • Personale ATA: importi oscillanti tra 1.100 e 1.450 euro lordi
Sono esclusi dal diritto agli arretrati:
  • Coloro che sono andati in pensione entro il 31 dicembre 2023;
  • I lavoratori cessati dal servizio prima del 2024.
Gli arretrati, come tutti gli importi contrattuali, saranno calcolati al lordo dell’IRPEF e delle trattenute previdenziali, quindi l’impatto effettivo sulle buste paga sarà circa la metà dei valori indicati. In sintesi, i dipendenti ancora attivi nel 2024-2025 e i pensionati recenti sono gli unici destinatari degli adeguamenti retroattivi.
Categoria Arretrati lordi Beneficiari
Docenti 1.400-1.516 € In servizio o pensionati dal 2024
ATA 1.100-1.450 € In servizio o pensionati dal 2024
Pensionati 2022-2023 0 € -

Tempistiche di pagamento: quando arriveranno aumenti e arretrati

Uno degli interrogativi più frequenti riguarda le tempistiche di pagamento per adeguamenti e arretrati legati al rinnovo del CCNL scuola. Secondo quanto ribadito dall’ARAN, l’obiettivo è chiudere la trattativa entro il termine del 2025. Se la firma definitiva sarà posta entro questa scadenza, sia docenti che ATA potranno vedere erogate le nuove somme, comprensive di arretrati e aumenti stipendiali, entro la fine dell’anno o nei primi mesi del 2026.

Inoltre:

  • Nel caso di formalizzazione entro fine 2025, gli arretrati dovrebbero essere liquidati tra dicembre 2025 e gennaio 2026;
  • Gli adeguamenti strutturali (aumenti mensili) saranno invece percepiti dal primo mese successivo all’entrata in vigore del nuovo contratto;
  • I lavoratori dovranno monitorare attentamente il cedolino NoiPA di ottobre e dicembre per verificare la corretta liquidazione dei nuovi importi;
  • Ritardi nella firma (ad esempio, uno slittamento al 2026) comporterebbero la perdita dell’una tantum collegata e rinvii nell’accredito degli arretrati.

Bonus una tantum e nuove risorse nella Legge di Bilancio

Oltre agli incrementi ordinari e agli arretrati, il pacchetto negoziale prevede l’erogazione di una somma una tantum per il personale scolastico. Si tratta di un bonus pari a 142 euro lordi pro capite,  come misura straordinaria destinata a riconoscere le difficoltà vissute durante il periodo di vacanza contrattuale.

La distribuzione dettagliata del bonus potrà seguire criteri uniformi o essere modulata su base di categoria e anzianità di servizio, secondo le scelte definitive concordate in sede di concertazione sindacale. A queste risorse si sommano quelle previste nella Legge di Bilancio in fase di approvazione: il Governo ha annunciato l’anticipo di 240 milioni di euro per il comparto istruzione e un rafforzamento strutturale del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF). Il decreto stabilisce inoltre l’incremento progressivo di 15 milioni ogni anno dal 2026 al 2029, con una stabilizzazione dal 2030, garantendo così sostegno costante agli stipendi e agli istituti scolastici. Dunque, per riassumere:

  • Bonus una tantum: 142 euro lordi, in un’unica soluzione nel 2025;
  • Nuove risorse strutturali per la contrattazione collettiva e per qualità e innovazione didattica;
  • Aumento permanente dal 2030 dei fondi riservati al comparto scuola.

 

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