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Donazioni tra genitori e figli, come cambiano con 4 vantaggi e semplificazioni da quest'anno

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le norme e le modifiche al via nel 2025 che regolano le donazioni tra genitori e figli: cosa prevedono nel dettaglio e i chiarimenti

Cosa cambia da quest’anno per le donazioni tra genitori e figli? La riforma fiscale del 2024 implica diverse novità relative all'imposta di successione e donazione e il Decreto successioni e donazioni ha introdotto una serie di cambiamenti per l'imposta di registro e l'imposta di successione e donazione.

  • Cosa cambia per le donazioni tra genitori e figli
  • Quali sono i vantaggi derivanti dalle novità

Cosa cambia per le donazioni tra genitori e figli

A partire dal primo gennaio 2025, sono cambiate le procedure per le donazioni tra genitori e figli.

Se restano uguali le aliquote di pagamento dell'imposta sulle donazioni già stabilite in base al grado di parentela di chi la percepisce, viene, invece, del tutto cancellato il coacervo successorio, per cui le donazioni fatte in vita dal de cuius non rientrano più nell’asse ereditario.

Ciò significa che un figlio che ha ricevuto una donazione dai propri genitori quando ancora vita, al momento del loro decesso, non deve ridare i beni ricevuti ai fini della costituzione complessiva dell’eredità, ma restano a lui e basta.

La nuova normativa vigente prevede anche l'esenzione dall'imposta per le donazioni di utilità concesse per servizi resi o conformi alle tradizioni, come le regalie per eventi particolari. 

L'imposta non si applica neppure alle donazioni di cosiddetto modesto valore ma si continua ad applicare sulle donazioni a titolo remunerativo, cioè effettuate come riconoscimento o in considerazione dei meriti del destinatario o per una speciale ricompensa. 

E’ stata poi introdotta l’autoliquidazione per il calcolo e il versamento delle imposte di successione. I figli che ricevono donazioni dai genitori possono d’ora in poi gestire in autonomia tutte le pratiche, senza dover necessariamente rivolgersi a commercialisti o altri professionisti. 

Si può quindi, ormai, pagare l’imposta autoliquidata e, in presenza di eventuali errori o discrepanze dopo il pagamento iniziale, il Fisco può richiedere un’imposta aggiuntiva chiamata imposta complementare ed è stata eliminata la tassa suppletiva.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha confermato che non si deve pagare alcuna imposta sulle donazioni informali e indirette di modico valore, cioè quelle fatte in vita da un contribuente verso i congiunti, e non sono registrate in atti ufficiali.

Resta, invece, confermato il bonifico come strumento principale per effettuare una donazione di strumenti finanziari, in modo da effettuarla in maniera corretta e poterla ben giustificare in caso di eventuali controlli.

Nel caso in cui tra genitori e un figlio avvenga una donazione indiretta per l'acquisto di un immobile, come un bonifico da parte di un genitore al figlio, se la compravendita si formalizza con un rogito notarile, non sussiste l’obbligo di pagamento dell'imposta di registro o dell'imposta sulle donazioni, sempre che l'importo non superi la franchigia prevista di un milione di euro. 
 

Quali sono i vantaggi derivanti dalle novità

Le modifiche approvate per le donazioni tra genitori e figli nel 2025 mirano soprattutto ad agevolare pagamento delle imposte, a migliorare la loro gestione e a semplificare la burocrazia sia per i contribuenti e sia per gli uffici dell'Agenzia delle Entrate
 

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