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Etf a leva finanziaria, cosa sono e come funzionano per scommettere su rialzi e ribassi borse e obbligazioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Etf a leva finanziaria, cosa sono

Gli ETF a leva finanziaria permettono di moltiplicare l'andamento di mercati azionari e obbligazionari, puntando su rialzi o ribassi.

Gli ETF a leva finanziaria rappresentano una delle innovazioni più avanzate nel panorama degli strumenti d'investimento. Si tratta di fondi quotati in borsa che, a differenza delle versioni tradizionali, puntano a replicare il rendimento di un determinato benchmark moltiplicandolo per un fattore prefissato (ad es. 2x o 3x). L'obiettivo di questi strumenti è amplificare il risultato giornaliero di indici azionari o obbligazionari, permettendo agli investitori di beneficiare in misura maggiore delle variazioni di mercato, siano esse positive o negative.
I meccanismi sottostanti si basano sull'impiego di strumenti derivati e strategie di indebitamento. Ogni giorno, il valore dell'ETF viene ricalcolato per offrire la moltiplicazione desiderata. Tuttavia è importante sottolineare che l'effetto leva agisce esclusivamente sulla performance giornaliera, generando sul medio e lungo termine risultati spesso divergenti rispetto alle aspettative lineari.

La struttura degli ETF a leva: leve, modalità operative e strumenti utilizzati

La struttura di questi ETF poggia su una complessa ingegneria finanziaria. Per ottenere effetti moltiplicatori, i gestori ricorrono a derivati come futures, swap e opzioni, con un utilizzo sistematico di capitale preso a prestito. 
La leva viene tipicamente definita come 2x oppure 3x, indicando l'obiettivo di raddoppiare o triplicare il movimento giornaliero del sottostante. L'operatività prevede un ribilanciamento quotidiano del portafoglio, affinché la leva rimanga costante nonostante le oscillazioni dei prezzi. Il vantaggio per gli investitori consiste nella possibilità di ottenere esposizione moltiplicata senza dover negoziare direttamente strumenti derivati complessi.
Tuttavia, tale struttura comporta costi di gestione elevati, una maggiore sensibilità alla volatilità e il rischio di decadimento dei rendimenti (volatility decay), spesso sottovalutati dagli investitori meno esperti.

Tipologie di ETF a leva: long, short e inversi

Gli ETF a leva finanziaria si suddividono principalmente in:

  • Long a leva: progettati per amplificare i guadagni in caso di mercati in crescita. Se il sottostante fa +1%, un ETF a leva 2x long restituirà +2% nello stesso giorno di contrattazione.
  • Short a leva: pensati per trarre profitto dai ribassi, moltiplicando la performance negativa del sottostante. In tal caso, una diminuzione dell'indice dell'1% porterà a un incremento del 2% nell'ETF short 2x.
  • ETF a leva inversi: combinano la leva e la direzione opposta rispetto all'indice replicato, consentendo un'esposizione amplificata sui ribassi di mercato. Utilizzati solitamente per strategie speculative o di copertura del portafoglio.
L'utilizzo è maggiormente diffuso tra i trader sofisticati, ma questi strumenti sono ormai accessibili anche alla clientela retail, che deve comunque prestare attenzione alle peculiarità e ai rischi connessi.

Come funziona la leva finanziaria negli ETF: esempi e meccanismi di calcolo

L'effetto leva si basa su un semplice principio matematico: un ETF a leva 3x mira a triplicare il rendimento quotidiano del benchmark di riferimento. Il meccanismo di calcolo, tuttavia, può creare risultati molto distanti dalla somma aritmetica dei movimenti giornalieri a causa del compounding effect, ovvero l'accumulo degli effetti moltiplicativi giorno dopo giorno.
Per esempio, se un indice registra +1%, poi -1% in due giornate consecutive, la perdita cumulata sarà superiore rispetto a quella di un ETF senza leva. Nei mercati laterali o altamente volatili, la divergenza dei rendimenti è accentuata.
Una tabella può chiarire queste dinamiche:

Giorno

Indice

ETF a leva 2x

1

+2%

+4%

2

-2%

-4%

Totale

-0,04%

-0,16%

Come si osserva, il rendimento totale dell'ETF leveraged non è esattamente il doppio di quello dell'indice nel periodo considerato, proprio a causa della capitalizzazione quotidiana della variazione percentuale.

Rischi e vantaggi degli ETF a leva: volatilità, decay e impatto sul portafoglio

L'attrattiva principale per chi utilizza questi strumenti è rappresentata dalla possibilità di ottenere ritorni potenzialmente elevati in presenza di movimenti direzionali chiari. Tuttavia il rischio che accompagna la leva è intrinseco e amplificato. Tra i fattori critici:

  • Elevata volatilità: Le oscillazioni dei prezzi, moltiplicate dalla leva, possono condurre a brusche variazioni di valore anche in brevi periodi.
  • Decay dei rendimenti: Nei periodi di mercato laterale o in presenza di forti alternanze tra rialzi e ribassi, il compounding può erodere rapidamente i risultati attesi.
  • Costi di gestione superiori: Il ribilanciamento quotidiano e l'utilizzo di derivati e capitale a debito espongono l'investitore a spese più elevate rispetto agli ETF tradizionali.
  • Impatto sul portafoglio: L'inserimento di questi prodotti in una strategia di lungo periodo può incrementare la rischiosità totale e, spesso, non garantire i benefici attesi.
La gestione consapevole del rischio è imprescindibile: negli investimenti con leva finanziaria, il monitoraggio costante delle posizioni può evitare perdite ingenti.

Strategie e tempi di utilizzo degli ETF a leva: trading, copertura e gestione attiva

L'impiego di ETF leveraged va ponderato con attenzione nella pianificazione d'investimento. Questi strumenti risultano efficaci principalmente per:

  • Trading di breve termine: L'amplificazione della performance giornaliera li rende idonei per operazioni speculativo/dirette di durata limitata.
  • Copertura del portafoglio: All'interno di strategie di hedging mirate, consentono di proteggere posizioni esistenti da movimenti contrari improvvisi.
  • Gestione attiva: Alcuni investitori sofisticati operano con ribilanciamenti frequenti, adattando rapidamente l'esposizione per sfruttare trend di breve periodo.
L'utilizzo per l'investimento di lungo periodo è generalmente sconsigliato, vuoi per il rischio di decay vuoi per l'elevata incidenza dei costi. Gli operatori professionali studiano i propri ingressi e uscite con test di portafoglio e analisi dinamiche dei rischi, utilizzando la leva solo dove l'analisi tecnica o fondamentale indichino una tendenza ben definita.

Mercato degli ETF a leva in Italia: offerta, rendimento, costi e volatilità

Sul mercato italiano la presenza di ETF leveraged è in forte crescita, con oltre cento strumenti quotati su Borsa Italiana. L'offerta si concentra sulle principali asset class azionarie e obbligazionarie, da indici europei (Euro Stoxx 50, FTSE MIB) a titoli tecnologici statunitensi. Il rischio associato è massimo per la quasi totalità dei prodotti, con volatilità annua superiore all'80% per le leve 3x e valori vicini al 100% per i prodotti a leva cinque.
I dati di rendimento evidenziano una dispersione estrema, con performance annuali che possono spaziare da risultati eccezionali a svalutazioni intense. Per quanto riguarda i costi, i prodotti UCITS si mantengono generalmente sotto lo 0,6%, mentre gli ETP strutturati raggiungono anche il 4,5% annuo. A queste spese si aggiungono le commissioni di transazione.
Tre emittenti – GraniteShares, WisdomTree e Leverage Shares – coprono la maggior parte del mercato, offrendo soluzioni su indici e singoli titoli.
Segue una tabella riassuntiva:

Emittente

Quota mercato

Costo annuo

GraniteShares

35%

<0,6% - 3,0%

WisdomTree

25%

0,4% - 1,5%

Leverage Shares

20%

0,4% - 4,5%

La scelta dello strumento più adatto va sempre rapportata alle aspettative di rendimento, tolleranza al rischio e orizzonte temporale dell'investitore.

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