Gli ETF a leva finanziaria permettono di moltiplicare l'andamento di mercati azionari e obbligazionari, puntando su rialzi o ribassi.
Gli ETF a leva finanziaria rappresentano una delle innovazioni più avanzate nel panorama degli strumenti d'investimento. Si tratta di fondi quotati in borsa che, a differenza delle versioni tradizionali, puntano a replicare il rendimento di un determinato benchmark moltiplicandolo per un fattore prefissato (ad es. 2x o 3x). L'obiettivo di questi strumenti è amplificare il risultato giornaliero di indici azionari o obbligazionari, permettendo agli investitori di beneficiare in misura maggiore delle variazioni di mercato, siano esse positive o negative.
I meccanismi sottostanti si basano sull'impiego di strumenti derivati e strategie di indebitamento. Ogni giorno, il valore dell'ETF viene ricalcolato per offrire la moltiplicazione desiderata. Tuttavia è importante sottolineare che l'effetto leva agisce esclusivamente sulla performance giornaliera, generando sul medio e lungo termine risultati spesso divergenti rispetto alle aspettative lineari.
La struttura di questi ETF poggia su una complessa ingegneria finanziaria. Per ottenere effetti moltiplicatori, i gestori ricorrono a derivati come futures, swap e opzioni, con un utilizzo sistematico di capitale preso a prestito.
La leva viene tipicamente definita come 2x oppure 3x, indicando l'obiettivo di raddoppiare o triplicare il movimento giornaliero del sottostante. L'operatività prevede un ribilanciamento quotidiano del portafoglio, affinché la leva rimanga costante nonostante le oscillazioni dei prezzi. Il vantaggio per gli investitori consiste nella possibilità di ottenere esposizione moltiplicata senza dover negoziare direttamente strumenti derivati complessi.
Tuttavia, tale struttura comporta costi di gestione elevati, una maggiore sensibilità alla volatilità e il rischio di decadimento dei rendimenti (volatility decay), spesso sottovalutati dagli investitori meno esperti.
Gli ETF a leva finanziaria si suddividono principalmente in:
L'effetto leva si basa su un semplice principio matematico: un ETF a leva 3x mira a triplicare il rendimento quotidiano del benchmark di riferimento. Il meccanismo di calcolo, tuttavia, può creare risultati molto distanti dalla somma aritmetica dei movimenti giornalieri a causa del compounding effect, ovvero l'accumulo degli effetti moltiplicativi giorno dopo giorno.
Per esempio, se un indice registra +1%, poi -1% in due giornate consecutive, la perdita cumulata sarà superiore rispetto a quella di un ETF senza leva. Nei mercati laterali o altamente volatili, la divergenza dei rendimenti è accentuata.
Una tabella può chiarire queste dinamiche:
Giorno |
Indice |
ETF a leva 2x |
1 |
+2% |
+4% |
2 |
-2% |
-4% |
Totale |
-0,04% |
-0,16% |
Come si osserva, il rendimento totale dell'ETF leveraged non è esattamente il doppio di quello dell'indice nel periodo considerato, proprio a causa della capitalizzazione quotidiana della variazione percentuale.
L'attrattiva principale per chi utilizza questi strumenti è rappresentata dalla possibilità di ottenere ritorni potenzialmente elevati in presenza di movimenti direzionali chiari. Tuttavia il rischio che accompagna la leva è intrinseco e amplificato. Tra i fattori critici:
L'impiego di ETF leveraged va ponderato con attenzione nella pianificazione d'investimento. Questi strumenti risultano efficaci principalmente per:
Sul mercato italiano la presenza di ETF leveraged è in forte crescita, con oltre cento strumenti quotati su Borsa Italiana. L'offerta si concentra sulle principali asset class azionarie e obbligazionarie, da indici europei (Euro Stoxx 50, FTSE MIB) a titoli tecnologici statunitensi. Il rischio associato è massimo per la quasi totalità dei prodotti, con volatilità annua superiore all'80% per le leve 3x e valori vicini al 100% per i prodotti a leva cinque.
I dati di rendimento evidenziano una dispersione estrema, con performance annuali che possono spaziare da risultati eccezionali a svalutazioni intense. Per quanto riguarda i costi, i prodotti UCITS si mantengono generalmente sotto lo 0,6%, mentre gli ETP strutturati raggiungono anche il 4,5% annuo. A queste spese si aggiungono le commissioni di transazione.
Tre emittenti – GraniteShares, WisdomTree e Leverage Shares – coprono la maggior parte del mercato, offrendo soluzioni su indici e singoli titoli.
Segue una tabella riassuntiva:
Emittente |
Quota mercato |
Costo annuo |
GraniteShares |
35% |
<0,6% - 3,0% |
WisdomTree |
25% |
0,4% - 1,5% |
Leverage Shares |
20% |
0,4% - 4,5% |
La scelta dello strumento più adatto va sempre rapportata alle aspettative di rendimento, tolleranza al rischio e orizzonte temporale dell'investitore.