Cosa cambia per l’organizzazione delle ferie dei dipendenti pubblici dopo il rinnovo contrattuale: le modifiche e i chiarimenti
Quali sono i nuovi obblighi per gli statali in materia di ferie? Il rinnovo del Contratto degli Statali delle Funzioni Centrali ha introdotto importanti novità e non solo in relazione agli aumenti retributivi, allo smart working, ai buoni pasto, ma anche, in parte, per le ferie dei dipendenti del pubblico impiego. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità previste.
In questo nuovo sistema, i dirigenti assumono, dal canto loro, il compito di coordinare le richieste e di approvare o rifiutare le modifiche, a seconda delle necessità organizzative.
L’approvazione delle ferie a lavoro d’ora in poi dipende, infatti, e dalla disponibilità e dalla valutazione del dirigente di riferimento. Spetta, dunque, al dirigente approvare o modificare le richieste.
Il diniego da parte del responsabile deve essere formalizzato tramite comunicazione scritta.
Secondo quanto definito dal rinnovo contrattuale, i dipendenti sono obbligati a pianificare le ferie residue del 2024 entro il 15 marzo 2025 e quelle relative al 2025 entro il 30 aprile 2025.
La definizione di tali scadenze fisse potrebbe ridurre la flessibilità per i dipendenti in caso di esigenze improvvise o personali.
La programmazione anticipata delle ferie permette alle amministrazioni di distribuire meglio le risorse, evitando maggiori assenze in particolari periodi dell’anno, come quelli di festività e dell’estate, e di ridurre il rischio di conflitti tra colleghi per l’assegnazione dei periodi di assenza.
Il dipendente che non pianifica le ferie nelle scadenze fissate, pochi giorni prima del termine, viene sollecitato a farlo e, se non vi procede, perde certamente la priorità a usufruirne nei giorni che vorrebbe se chiesti successivamente.
Inoltre, se il lavoratore non effettua la dovuta comunicazione nei tempi stabiliti, l’Ente può decidere di collocarlo d’ufficio in ferie, perchè il mancato collocamento costituisce un inadempimento degli obblighi del datore di lavoro, che, per legge, potrebbe nuocere alla salute del lavoratore e alla sua integrità psico-fisica, considerando che le ferie sono un diritto irrinunciabile dei lavoratori.