Nel 2025-2026 gli ETF tematici tornano in primo piano: dai settori difesa e intelligenza artificiale all’energia, analisi dei trend, dei rischi e delle strategie per costruire portafogli diversificati e innovativi.
Il segmento degli ETF tematici sta vivendo una fase di significativa ripresa, alimentata da un rinnovato interesse da parte degli investitori nel corso del 2025. Dopo un 2024 caratterizzato da una riduzione dei flussi netti, i dati mostrano una netta inversione di tendenza e confermano una crescente attenzione verso i megatrend globali.
Questi strumenti finanziari si distinguono per l'approccio focalizzato su temi emergenti, offrendo accesso a dinamiche di crescita trasversali che vanno oltre la classica suddivisione settoriale. Nuovi scenari geopolitici, innovazione tecnologica e trasformazioni industriali stanno ridefinendo la percezione degli ETF tematici come componenti strategiche nei portafogli di medio-lungo periodo, consolidando la visione di tali prodotti come veicoli utili per cavalcare trend strutturali e sostenere processi di diversificazione.
Si registranto ottimi risultati per gli Etf tematici nel primo semestre sia nell'andamento che negli acquisti. Ci aspettiamo anche nel secondo semestre possano andare altrettanto bene e dunque che possano rappresentare una delle più interessanti opportunità di investimento.
La prima parte del 2025 conferma un slancio significativo nei flussi verso ETF tematici, con raccolte nette che hanno superato gli 8,7 miliardi di dollari. Si tratta di un incremento notevole rispetto all'anno precedente, quando i flussi erano risultati contenuti dopo una fase di deflussi nel semestre finale del 2024. Questo movimento riflette una preferenza crescente per l'esposizione tematica strutturale rispetto a posizionamenti puramente tattici. Il focus è su 5 aspetti:
A trainare questo passaggio contribuiscono l'incremento dei budget pubblici sulla sicurezza, la ridefinizione delle politiche industriali e dinamiche di reshoring. Tali tendenze segnalano come il tema difensivo sia diventato uno strumento centrale per una gestione integrata dei rischi sistemici e della volatilità dei mercati azionari globali.
La tecnologia avanzata resta un elemento di primaria importanza nei portafogli tematici. L'intelligenza artificiale ha sostenuto afflussi vicini a 1 miliardo di dollari nella prima parte del 2025, grazie al permanere dell'innovazione in settori quali robotica e machine learning. Parallelamente, la sicurezza informatica mostra segnali di recupero, con investitori attenti alle vulnerabilità digitali in un mondo a sempre maggior integrazione tecnologica.
Il settore uranio, trainato dal riconoscimento dell'energia nucleare quale risposta pratica alle esigenze di decarbonizzazione, osserva una crescita costante. Gli ETF legati a questa materia prima rispondono a policy climatiche più selettive e all'aumento della domanda energetica, offrendo nuove prospettive a medio termine.
Anche i temi infrastrutturali stanno riacquisendo popolarità. Le raccolte verso ETF su infrastrutture globali ed europee, pur minori rispetto ad altri settori, testimoniano una ricerca di stabilità tramite investimenti in beni tangibili sostenuti dalla spesa pubblica e da piani di ammodernamento. Permangono tuttavia rischi legati all'andamento delle materie prime e alla variabilità delle normative sulla sostenibilità.
La transizione energetica, penalizzata da deflussi a causa dello stallo delle politiche di incentivo, mostra segnali di stabilizzazione e potenziali occasioni "contrarian" per investitori selettivi, pur richiedendo una maggiore attenzione alla diversificazione dei rischi regolamentari e settoriali.
Gli ETF tematici consentono un approccio innovativo alla diversificazione, focalizzandosi su macro-tendenze piuttosto che su settori tradizionali. Di norma, adottano strategie di gestione passiva o semi-attiva, replicando indici composti da aziende leader all'interno del tema. Rispetto agli ETF convenzionali, questi strumenti: