Come cambiano e per quali motivi gli stipendi dei dipendenti rispetto a quelli già percepiti questo mese di gennaio 2025
Perché gli stipendi dei prossimi mesi saranno diversi da quelli percepiti a gennaio? Alcuni lavoratori dipendenti si preparano a percepire stipendi differenti da quelli che hanno avuto questo mese di gennaio 2025 e a fare la differenza saranno diversi motivi.
La misura è contenuta nella Manovra Finanziaria 2025 approvata solo lo scorso 28 dicembre e si attendono ancora le indicazioni ufficiali per il calcolo della relativa circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Precisiamo, inoltre, che alcuni dipendenti a gennaio hanno preso gli stipendi del mese di dicembre, per la cui mensilità non era ancora previsto il calcolo del nuovo taglio del cuneo fiscale.
Non si calcola più, infatti, sotto forma di sgravio contributivo ma come detrazione che cambia a seconda del reddito percepito ed è del 7,1% per stipendi fino a 8.500 euro, del 5,3% fino a 15mila euro e del 4,8% per chi percepisce stipendi fino a 20mila euro all’anno.
Per i redditi superiori a tale cifra ma entro i 32mila euro è prevista una detrazione di mille euro, che spetta interamente, però, solo se si è lavorato tutto l’anno. In caso contrario, si ha diritto ad avere 2,74 euro per ogni giorno di effettivo lavoro.
Per chi supera i 32mila euro lordi di reddito annuo ma resta nella soglia dei 40mila euro, la detrazione si riduce progressivamente fino ad azzerarsi del tutto per i redditi superiori. Gli aumenti saranno, in generale, di qualche centinaia di euro, complessivamente, variando in base a quanto percepito.
Si preparano a cambiare, aumentando, gli stipendi dei dipendenti, sia pubblici che privati, per cui sono stati già rinnovati i contratti nazionali di lavoro Ccnl, come i bancari, i lavoratori del Commercio, o del settore calzaturiero, o che si apprestano ad essere rinnovati, come quello della Sanità o della Scuola.
Un altro motivo che potrà contribuire a modificare gli importi degli stipendi, di qualche decina di euro al mese, dei prossimi mesi è il taglio, riannunciato, dell’Irpef,
Solo qualche giorno fa, infatti, il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (FdI), ha confermato che sarà ridotta l’aliquota Irpef del secondo scaglione di reddito e passerà dal 35% al 33%.
La modifica dovrebbe interessare chi ha un reddito superiore ai 40 mila euro ma, in realtà, si sta ancora lavorando sulla soglia di reddito di applicazione, considerando che inizialmente era stato proposto un tetto fino a 60mila euro.
Precisiamo che l'attuale aliquota del 35% si applica sui redditi tra 28.001 e 50mila euro. La misura potrebbe essere approvata in estate, per cui ci saranno eventuali ricalcoli della tassazione sugli stipendi solo negli ultimi mesi dell’anno.