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Gli stipendi di chi lavora in Comune in base alla posizione, ruolo, livelli e mansioni nel 2025

di Marcello Tansini pubblicato il
stipendi dipendenti Comune 2025

Da circa 22mila euro a circa 31mila euro annui: ecco come cambiano le retribuzioni dei dipendenti comunali nel 2025 per effetto di mansioni, posizioni, livelli e ruoli

Il 2025 rappresenta un momento decisivo per le retribuzioni di chi lavora per i Comuni italiani, grazie a un nuovo scenario fatto di rinnovi contrattuali, adeguamenti inflazionistici e misure pensate per colmare i divari retributivi con altri comparti pubblici.

Le politiche pubbliche degli ultimi mesi, con particolare riferimento al decreto PA e ai rinnovi del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), stanno portando a benefici tangibili per le buste paga degli operatori comunali, sia per quanto concerne il trattamento economico tabellare sia riguardo le componenti accessorie e una tantum. 

Gli ultimi rinnovi del CCNL prevedono specifici aumenti tabellari e l’introduzione di meccanismi di adeguamento automatico all’inflazione per i prossimi trienni (2025-2027), con lo stanziamento di risorse mirate che dovranno essere declinate nei singoli Enti a seconda delle disponibilità di bilancio.

La discussione parlamentare sull’estensione del tetto ai fondi accessori ha portato a una maggiore flessibilità nell’incremento delle componenti accessorie della retribuzione, adeguando la situazione degli Enti locali a quella dei ministeriali. Inoltre, l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) rappresenta lo strumento di salvaguardia del potere d’acquisto durante la fase di rinnovo dei contratti. 

Come variano gli stipendi in base a posizione, ruolo, livello e mansioni

Le retribuzioni dei dipendenti comunali cambiano in base a diversi fattori quali posizione, mansioni, ruoli ricoperti e livelli di inquadramento. Ogni categoria professionale beneficia di un sistema che premia le competenze, l’esperienza e la responsabilità gestionale:

  • Operatori e personale di categoria A: occupano spesso posizioni di supporto amministrativo e tecnico. La retribuzione annua lorda media si attesta sui 22.338 euro, cui si aggiungono gli ultimi aumenti contrattuali e la quota di indennità di vacanza contrattuale.
  • Personale tecnico e amministrativo di categoria B e C: svolge mansioni di maggior complessità. Le retribuzioni medie partono da circa 24.000 euro lordi annui per la categoria B, fino a 27.000-29.000 euro per la categoria C, incrementabili grazie alle nuove misure accessorie e progressioni economiche.
  • Funzionari e specialisti di categoria D: incaricati di attività di coordinamento e responsabilità. La retribuzione di base può superare i 31.000 euro lordi annui. Gli ultimi rinnovi garantiscono uno scatto aggiuntivo per effetto degli aumenti e delle indennità legate a compiti particolarmente gravosi.
  • Dirigenti e segretari comunali: posizione apicale che prevede una componente fissa maggiore, integrata da indennità di risultato e premi di produttività. A partire dal 2025, i dirigenti degli Enti locali hanno visto aggiungersi mediamente 36,17 euro mensili lordi, oltre agli importi di salario accessorio, che possono incidere per cifre ancora più consistenti sulla retribuzione annuale complessiva.
Categoria Retribuzione annua lorda media Aumento mensile 2025
Operatori / Cat. A 22.338 € +15,24 €
Impiegati / Cat. B 24.000 €* +18-20 €*
Impiegati / Cat. C 27-29.000 €* +19-22 €*
Funzionari / Cat. D 31.000 €* +21,14 €
Dirigenti Varia a seconda dell’Ente +36,17 €

Confronto tra retribuzioni dei dipendenti comunali e di altri comparti pubblici

L’analisi delle retribuzioni mette in luce come i dipendenti degli Enti locali abbiano salari inferiori rispetto ai colleghi delle amministrazioni centrali e di altri comparti pubblici, tra cui ministeri, enti previdenziali e comparto sanitario.

Secondo l’ultimo report Ifel-ANCI, il personale non dirigente inquadrato nella categoria A dei Comuni percepisce una retribuzione media lorda annua di circa 22.338 euro, in netto distacco rispetto agli operatori ministeriali, che possono raggiungere differenze di diverse migliaia di euro l’anno. Entrando più nel dettaglio:

  • I funzionari degli Enti locali, pur beneficiando degli ultimi adeguamenti, risultano ancora distanti dai livelli retributivi corrispondenti delle funzioni centrali.
  • I dirigenti comunali, rispetto ai corrispettivi nei ministeri o in enti come Inps e Inail, vedono un gap che il recente incremento del salario accessorio punta a ridurre, ma non colma completamente.
  • Le aree del Sud Italia mostrano un’incidenza ancora più forte delle disparità, a causa di minori fondi destinati agli aumenti salariali.

 

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